Tre giorni di dibattito e confronto hanno caratterizzato il 26°
congresso nazionale della Federazione Anarchica Italiana in quel di
Reggio Emilia dal 22 al 24 marzo.
Come sempre avviene in occasione dei congressi, le compagne e i
compagni hanno fatto il punto sull'attività svolta negli ultimi
anni attraverso le relazioni delle commissioni di lavoro che hanno
offerto un quadro molto vivace della presenza degli anarchici federati
nel tessuto sociale del paese. Infatti, ciò che più
è emerso anche dagli interventi dei delegati e degli osservatori
presenti è che la FAI gode di uno spiccato radicamento
territoriale testimoniato soprattutto dalla continuità
nell'intervento locale, dalla militanza nei quartieri, dalla
partecipazione alle lotte in tutto il paese, dall'attivismo all'interno
delle strutture di base e dei comitati popolari, dalla presenza di
gruppi e sedi che costituiscono punti di riferimento visibili e
riconosciuti in molte città.
Oltre al naturale rinnovo degli incarichi, il congresso ha costituito
nuove commissioni per migliorare l'incisività dell'intervento
anarchico come, per esempio, nel mondo del lavoro e
sull'anticlericalismo, due tra i fronti di lotta più importanti
specialmente nella fase attuale in cui gli attacchi del padronato e
delle gerarchie ecclesiastiche puntano alla definitiva disgregazione
della solidarietà di classe e al completo controllo delle vite
di tutte e tutti. E poi ancora antirazzismo, antifascismo, lotte contro
la devastazione ambientale e la repressione, autogestione,
pubblicazioni e propaganda delle idee libertarie sono stati tutti
argomenti di discussione sviluppati a partire da una necessaria analisi
della società italiana e della complessità del mondo
contemporaneo. Un mondo in cui gli anarchici sono attivi e si
organizzano valorizzando non solo il patrimonio di idee e di pratiche
accumulate fino ad ora, ma cercando di attualizzarle per rispondere
all'esigenza di autonomia e autorganizzazione espressa dai nuovi
movimenti e da ampi strati della società.
Il congresso ha discusso anche dell'organizzazione del prossimo
incontro dell'Internazionale delle Federazioni Anarchiche che si
terrà il prossimo luglio a Carrara, proprio la città in
cui l'IFA nacque nel 1968, e che vedrà la partecipazione di
compagne e compagni anarchici provenienti da molti paesi.
In questi tre giorni, la FAI Reggiana ha garantito un'accoglienza
straordinaria offrendo spazi confortevoli per i lavori congressuali e
per il ristoro dei compagni convenuti, con una cura dei dettagli e
un'attenzione alle esigenze individuali assolutamente inappuntabili. E
c'è stato spazio anche per la memoria e il patrimonio storico
degli anarchici italiani: la mostra delle antiche bandiere anarchiche
organizzata dalla FAI Reggiana è stata visitata da tutti i
compagni che hanno potuto ammirare drappi e vessilli che, ancora oggi,
trasudano il sangue le lacrime e le gioie di chi li ha sventolati sulle
barricate di Milano del 1898, nelle trincee della Spagna rivoluzionaria
del 1936, per le strade e le piazze di un'Italia appena uscita dalla
guerra in cui gli anarchici - reduci dalla resistenza antifascista -
continuavano a lottare, allora come oggi, per la libertà e
l'uguaglianza, per la giustizia sociale e la solidarietà.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria