Vista la data poteva sembrare solo un pesce d'aprile ma invece la
notizia è vera. A Firenze qualcuno ha proposto una modifica al
regolamento di polizia comunale che vieti ai mendicanti di sdraiarsi
sul marciapiede o comunque di ostacolare la circolazione. Autore della
bella trovata è lo stesso assessore che aveva scatenato la
caccia ai lavavetri fermi ai semafori, sollevando non poche polemiche
ma riuscendo - parzialmente - nel suo intento.
Questa nuova iniziativa contro i più deboli viene presentata,
come sempre, sia come la risposta ad una richiesta che arriva
direttamente dai cittadini (una signora non vedente è inciampata
in un mendicante disteso e si è ferita) sia come un contrasto al
racket dell'elemosina. In una città sono tanti gli intralci che
incontra una persona diversamente abile, come le barriere
architettoniche e la mancanza di servizi, e quindi il fatto che
qualcuno si preoccupi della probabilità che questa inciampi in
un mendicante disteso la dice lunga sulla serietà
dell'iniziativa. Il fatto poi che salti fuori proprio alla vigilia
delle elezioni fa pensare inevitabilmente ad una squallida mossa
propagandistica, di quelle fatte un partito per rubare consensi agli
altri.
In ogni caso, anche solo proporre un provvedimento del genere fornisce
da una parte un esempio della perversa logica di chi propone di
prendersela con gli schiavi piuttosto che con i loro sfruttatori e
dall'altra la misura del livello di degrado morale al quale sono
arrivati i tutori del principio di "legge & ordine".
Sempre pronti ad inchinarsi ai più forti ed a colpire i
più deboli. Incapaci di risolvere i problemi che attanagliano
una città come Firenze, quotidianamente stretta in una mortale
morsa di inquinamento da traffico, e ripiegando nella più facile
e bieca demagogia della caccia al "diverso". Che si tratti di un
lavavetri, un mendicante "disteso sulle strisce pedonali" (sic!) o uno
qualunque degli altri corpi che si vorrebbero tenere alla larga dai
salotti cittadini.
Molti dei politici inseriscono queste trovate tra le soluzioni ai
problemi relativi alla "sicurezza", il che significa collegare senza
provare alcuna vergogna lo stato di indigenza alla criminalità o
addirittura all'onnipresente pericolo terrorista. In realtà, da
sempre, i capri espiatori sono la spia dell'allentamento di quei legami
sociali di tipo solidale che dovrebbero rendere improponibili proposte
di questo tipo. Un segnale che la marcia all'indietro della
società continua ad essere sostenuta da persone senza scrupoli,
il cui principale scopo (in questo caso) è impedire che nelle
città come Firenze ci sia spazio per "atteggiamenti scomposti e
sconvenienti". Quelli che intralciano le più lucrose
attività commerciali ed imprenditoriali: "Penso che sia una cosa
giusta, da fare in ogni città. (...) dobbiamo dare delle
città un'immagine bella, anche perché questo paese vive
molto di turismo. E questa immagine non deve essere guastata da
atteggiamenti scomposti o sconvenienti." (l'ex Prefetto Achille Serra
su "L'Unità" del 2/4/2008).
L'idea di riuscire a nascondere il drammatico continuo impoverimento di
parte della popolazione è una pericolosa illusione e già
adesso i centri delle città cominciano ad essere circondati
dalle bidonville popolate da coloro che non possono più
permettersi di vivere in una casa dall'affitto stratosferico, da coloro
che di case non ne hanno mai avute e, ben presto, da coloro che non
sono graditi in centro. A quanto un provvedimento che impedisca a chi
non è di pura razza ariana di chiedere l'elemosina?
Ma orrori del genere sono anche un comodo diversivo per riempire di
fumo i mezzi di comunicazione di massa: proprio mentre venivano
annunciate queste nuove misure di stampo dittatoriale, veniva messo in
votazione dalla giunta regionale toscana un provvedimento teso a
regalare ad un solo soggetto la gestione dell'acqua. Un altro passo
verso la definitiva privatizzazione di un bene essenziale che
comporterà l'aumento del profitto per alcuni e l'aumento delle
tariffe per tutti.
Pepsy