"Bisogna abbandonare atteggiamenti ideologici": con queste parole il
numero due del Partito Democratico, Dario Franceschini, nello scorso
ottobre aveva confermato proprio a Vicenza la decisione del governo a
favore della costruzione della base Usa al Dal Molin. Meno ideologia
forse, ma certo l'economia non è mai stata in discussione.
La dimostrazione di quanto tale scelta politica del centrosinistra
fosse intrecciata con gli interessi economici dello stesso, è
giunta con l'aggiudicazione degli appalti dei lavori per l'edificazione
della Ederle-2, destinata ad ospitare entro il 2012 la 173ª
brigata aviotrasportata attualmente dislocata in tre caserme separate
tra Italia e Germania.
A "vincere" la gara d'appalto, il cui bando era stato reso noto nel
novembre 2006, è risultata l'impresa joint venture Cmc di
Ravenna-Ccc di Bologna che tra le 200 concorrenti era risultata fin da
subito tra le favorite.
I comandi del genio dell'Us-Navy e del Setaf hanno ritenuto di
privilegiare due imprese cooperative che hanno una rilevante esperienza
in materia: intanto si parla di un importo complessivo di circa 245
milioni di euro, ma va ricordato che inizialmente era stata
preventivata una cifra oscillante tra i 250 e 500 milioni di dollari,
per cui si può prevedere che un'altra rilevante fetta della
torta sarà spartita tra ulteriori ditte incaricate di fornire
altre infrastrutture (si parlava, ad esempio, di Telecom e Fastweb per
le comunicazioni).
Sia la Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) che il Ccc (Consorzio
cooperative costruzioni) sono affiliate alla Lega delle Cooperative, di
cui sono ben noti gli stretti legami prima col Pci e poi coi Ds tanto
che sulla stampa sono state impropriamente definite come "coop rosse".
La Cmc di cui è stato presidente il ministro Bersani, tra
l'altro, ha malamente (come indicato da varie perizie tecniche)
costruito gli 83 chilometri di gallerie Tav nel Mugello sulla linea
Firenze-Milano lasciando una scia di danni ambientali e di morti sul
lavoro; per non parlare del maxilotto dell'autostrada Salerno-Reggio
Calabria, già oggetto di denunce e scandali. Inoltre partecipa
agli appalti per la base Usa di Sigonella e avrebbe dovuto costruire il
tunnel geognostico di Venaus, primo passo del Tav in Val Susa, fermato
dalla rivolta popolare. Quest'anno il governo Prodi avrebbe dovuto
pagare alla Cmc una forte penale per il mancato lavoro; ma si è
trovato un accordo con la promessa della partecipazione ai lavori del
tunnel del nuovo percorso del Tav voluto dal ministro Di Pietro. Basta
comunque visitare il sito di questo impresa monstre delle costruzioni
per rendersi conto del giro di appalti pubblici e privati nei quali
risulta coinvolta, tra cui la costruzione di un grosso complesso
alberghiero e commerciale a Khartoum, capitale del Sudan, nonostante lo
stato di guerra che insanguina il paese.
La Ccc, la cui nuova sede bolognese venne inaugurata con la benedizione
di D'Alema, non ha certo un curriculum di tale livello; ma appare
comunque ben avviata. Meritevole di essere ricordata la filosofia del
suo dirigente Collina che, per rispondere alle contestazioni riguardo
il Dal Molin, affermò: "creare lavoro per i soci delle
cooperative è sicuramente etico". Una tesi che incontra le
preoccupazioni per i posti di lavoro a rischio espresse dal presidente
degli industriali Calearo, da sempre favorevole al Dal Molin ed oggi
candidamente candidato del PD.
Lavorare per la guerra, evidentemente, è l'etica del profitto.
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