Umanità Nova, n.13 del 13 aprile 2008, anno 88

Vicenza. Appalti etici


"Bisogna abbandonare atteggiamenti ideologici": con queste parole il numero due del Partito Democratico, Dario Franceschini, nello scorso ottobre aveva confermato proprio a Vicenza la decisione del governo a favore della costruzione della base Usa al Dal Molin. Meno ideologia forse, ma certo l'economia non è mai stata in discussione.
La dimostrazione di quanto tale scelta politica del centrosinistra fosse intrecciata con gli interessi economici dello stesso, è giunta con l'aggiudicazione degli appalti dei lavori per l'edificazione della Ederle-2, destinata ad ospitare entro il 2012 la 173ª brigata aviotrasportata attualmente dislocata in tre caserme separate tra Italia e Germania.
A "vincere" la gara d'appalto, il cui bando era stato reso noto nel novembre 2006, è risultata l'impresa joint venture Cmc di Ravenna-Ccc di Bologna che tra le 200 concorrenti era risultata fin da subito tra le favorite.
I comandi del genio dell'Us-Navy e del Setaf hanno ritenuto di privilegiare due imprese cooperative che hanno una rilevante esperienza in materia: intanto si parla di un importo complessivo di circa 245 milioni di euro, ma va ricordato che inizialmente era stata preventivata una cifra oscillante tra i 250 e 500 milioni di dollari, per cui si può prevedere che un'altra rilevante fetta della torta sarà spartita tra ulteriori ditte incaricate di fornire altre infrastrutture (si parlava, ad esempio, di Telecom e Fastweb per le comunicazioni).
Sia la Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) che il Ccc (Consorzio cooperative costruzioni) sono affiliate alla Lega delle Cooperative, di cui sono ben noti gli stretti legami prima col Pci e poi coi Ds tanto che sulla stampa sono state impropriamente definite come "coop rosse".
La Cmc di cui è stato presidente il ministro Bersani, tra l'altro, ha malamente (come indicato da varie perizie tecniche) costruito gli 83 chilometri di gallerie Tav nel Mugello sulla linea Firenze-Milano lasciando una scia di danni ambientali e di morti sul lavoro; per non parlare del maxilotto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, già oggetto di denunce e scandali. Inoltre partecipa agli appalti per la base Usa di Sigonella e avrebbe dovuto costruire il tunnel geognostico di Venaus, primo passo del Tav in Val Susa, fermato dalla rivolta popolare. Quest'anno il governo Prodi avrebbe dovuto pagare alla Cmc una forte penale per il mancato lavoro; ma si è trovato un accordo con la promessa della partecipazione ai lavori del tunnel del nuovo percorso del Tav voluto dal ministro Di Pietro. Basta comunque visitare il sito di questo impresa monstre delle costruzioni per rendersi conto del giro di appalti pubblici e privati nei quali risulta coinvolta, tra cui la costruzione di un grosso complesso alberghiero e commerciale a Khartoum, capitale del Sudan, nonostante lo stato di guerra che insanguina il paese.
La Ccc, la cui nuova sede bolognese venne inaugurata con la benedizione di D'Alema, non ha certo un curriculum di tale livello; ma appare comunque ben avviata. Meritevole di essere ricordata la filosofia del suo dirigente Collina che, per rispondere alle contestazioni riguardo il Dal Molin, affermò: "creare lavoro per i soci delle cooperative è sicuramente etico". Una tesi che incontra le preoccupazioni per i posti di lavoro a rischio espresse dal presidente degli industriali Calearo, da sempre favorevole al Dal Molin ed oggi candidamente candidato del PD.
Lavorare per la guerra, evidentemente, è l'etica del profitto.

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