Umanità Nova, n.13 del 13 aprile 2008, anno 88

Senza Frontiere - Brevi dal mondo


Romania, Polonia, Macedonia: smash the NATO

Prima, durante e dopo il vertice NATO tenuto a Bucarest, capitale della Romania, la repressione si è abbattuta violentemente contro tutti coloro che si sono mobilitati contro la NATO e contro il militarismo. Domenica 30 marzo 25 attivisti polacchi, il giorno successivo alla manifestazione nazionale contro l'installazione di nuove basi missilistiche statunitensi, sono stati picchiati e trattenuti in carcere. Evidentemente le autorità hanno reagito a modo loro al successo della manifestazione: 700 persone in piazza e grande appoggio e solidarietà da tutta la Polonia e da molte città europee. In Romania la polizia, durante i giorni del vertice, ha fermato tutti coloro che avevano un abbigliamento "sospetto", spesso trattenendoli nelle stazioni di polizia. 46 attivisti sono stati arrestati presso il centro di ritrovo delle mobilitazioni, con un assalto delle forze speciali antiterrorismo, e picchiati brutalmente durante il trasporto verso il carcere. Alcuni di loro sono stati rilasciati solo dopo alcuni giorni. Anche in Macedonia la protesta contro la Nato si è fatta sentire: un centinaio di compagne e compagni anarchici e antimilitaristi si sono ritrovati davanti alla sede del governo in sostegno alla manifestazione a Bucarest ed hanno distribuito centinaia di volantini.

Cile: assassinato un compagno mapuche

Il 31 marzo è morto Jhonny Cariqueo Yáñez, militante anarchico e difensore dei diritti della popolazione mapuche. Jhonny era stato arrestato, insieme ad altre 30 persone, il 29 marzo scorso, nel corso di una marcia in commemorazione della giornata del "giovane combattente".
È stato picchiato e torturato fuori e dentro il carcere.
Il 30 marzo tutti i fermati alla manifestazione sono stati trasferiti al commissariato di Santiago, dove i maltrattamenti si sono intensificati. Jhonny è stato liberato nel pomeriggio. Il giorno seguente Jhonny è morto, per un infarto provocato dai maltrattamenti subiti. Infatti soffriva di problemi cardiaci ed aveva cominciato a stare male già in carcere, avvisando le guardie ma senza essere ascoltato. Le autorità stanno cercando di far passare sotto silenzio questo assassinio, ma i familiari e i compagni di Jhonny si stanno attivando per far conoscere il più possibile la verità.

Gran Bretagna: contestata la fiamma olimpica

Lo scorso 6 aprile la fiamma olimpica è approdata a Londra, dove secondo i programmi sarebbe dovuta passare attraverso il centro della città per un giro promozionale. Fin dall'inizio del percorso sono iniziate manifestazioni di protesta contro la repressione del governo cinese nei confronti dei dissidenti tibetani. Lungo tutto il tragitto centinaia di persone hanno ostacolato e cercato di bloccare la fiaccola, per dimostrare solidarietà ai manifestanti tibetani uccisi, torturati e incarcerati. Ad un certo punto le autorità hanno preferito deviare il percorso all'interno della Chinatown londinese per evitare ulteriori contestazioni. Circa 32 persone sono state fermate e rilasciate solo dopo diverse ore.

A cura di Raffaele

Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org; http://romania.indymedia.org/en; http://cia.bzzz.net/english_news; http://santiago.indymedia.org; http://www.indymedia.org.uk

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