"C'è qualcosa di grosso in
aria e anche i vostri amici devono saperlo. Stiamo rinnovando il volto
della nostra compagnia e abbiamo incominciato dalla A. Dalla prima
lettera dell'alfabeto, dalla prima lettera di Alitalia. Tutta la nostra
flotta, i DC8, i DC9, Caravelle e i nuovissimi Boeing 747 porteranno da
domani questo nuovo simbolo nei 66 paesi di cinque continenti verso cui
voliamo ogni giorno".
Marcello Mainelli, vicedirettore generale Vendite e Traffico di
Alitalia, alla presentazione in anteprima mondiale del nuovo look degli
aeromobili della Compagnia, sabato 25 ottobre 1969, presso l'aeroporto
di Fiumicino.
"L'hai fatta grossa!"
Antonio Foca de Curtis in arte Totò
Chiuse le urne, spenti i riflettori, incassati i dividendi degli
investimenti elettorali, i signori che hanno il governo del paese
dovranno, fra le altre incombenze restate a loro carico, chiudere la
vicenda Alitalia o, almeno, provare a farlo.
Vale, a questo proposito, la pena di ricordare che lo scontro
immaginario fra destra e sinistra nel merito della sorte di Malpensa,
fra italianità berlusconiana, europeismo democratico e padanismo
hard è stata una sceneggiata pre elettorale.
Infatti basta riandare con la memoria ad alcuni fatti recenti:
- Nel luglio 2001, nel contratto di alleanza tra Alitalia ed Air
France, era già previsto come obiettivo finale, l'integrazione
tra le due compagnie. (sole24ore 13/9/2003)
- Il 25 gennaio 2005 a Roma nel vertice italo francese, tra Berlusconi
e Raffarin (primo ministro francese), ed alla presenza di una
delegazione composta da numerosi ministri e da imprenditori, venivano
sanciti accordi su Tav, Enel e nucleare. Su Alitalia e Air France,
Berlusconi ha dichiarato che: daranno vita ad una grande compagnia
europea. (corriere e repubblica 26/1/05).
- Il 23 novembre 2006 anche nel vertice tra Prodi e Chirac, alla
presenza di numerosi ministri e industriali, è stato
riconfermato quanto deciso dal precedente Governo, arrivando anche ad
intese in materia di smaltimento rifiuti, candidatura di Milano
all'expò 2015 e di accelerazione del Tav con la richiesta
comune, dei ministri per le infrastrutture Di Pietro e Perben, di un
finanziamento da parte dell'U.E. di 671,8 milioni di euro, che nelle
scorse settimane è stato approvato all'unanimità dalla
commissione dell'U.E.
Al di la quindi delle divergenze di facciata, ci troviamo di fronte a
decisioni già prese negli scorsi anni dal Governo di centro
destra, con la presenza del Ministro Maroni, e con Bonomi, come
presidente di Alitalia.
Decisioni poi riconfermate ed avallate anche dal Governo di centro
sinistra. La vendita di Alitalia ad Air France è stata decisa
nel contesto europeo dei trasporti, in cambio di altre concessioni da
parte dei Francesi.
Quindi le divergenze tra i vari schieramenti, non sono sulle scelte
ormai già fatte, ma su chi gestirà l'enorme mole di soldi
che sui trasporti pioveranno nei prossimi anni.
"Piena intesa tra Italia e Francia" "Francia e Italia condividono gli
stessi obiettivi e gli stessi strumenti". Sono pronte a intese e
soluzioni comuni anche su nucleare, la vicenda Enel-Edf e la ferrovia
Torino-Lione. Lo ha detto il presidente Berlusconi nel corso della
conferenza stampa al termine del seminario tra i governi di Francia e
Italia tenutosi a Villa Madama. Berlusconi ha spiegato "si sono poste
le basi affinché tutti gli accordi siano mantenuti nei tempi e
con attenzione assoluta a che i costi non eccedano le cifre
preventivate". Repubblica 26 gennaio 2005.
Naturalmente nulla può essere escluso ma, sia che il Cavaliere
renda noti i nomi dei membri della cordata italopadana e di famiglia
della quale ha parlato in campagna elettorale sia che si torni
all'ipotesi italofrancese, sia che spunti fuori qualcos'altro, è
palese che lo scontro fra lavoratori aeroportuali e grande capitale
interessato all'affare non si risolverà facilmente anche in
considerazione dell'impatto sul territorio di Malpensa.
Nei mesi passati la mobilitazione è stata tale da porre la
vicenda al centro dell'attenzione. A maggior ragione, nel prossimo
periodo, a fronte di una qualche forzatura della proprietà,
dobbiamo attenderci una ripresa della mobilitazione.
Cosimo Scarinzi