Umanità Nova, n.14 del 20 aprile 2008, anno 88

Censura. Chavez contro i Simpson


Per coloro che non avessero mai visto "The Simpson" basti sapere che si tratta di un cartone animato di blanda satira sociale che va in onda negli Usa da venti anni e che presenta le vicende quotidiane di una poco tipica famiglia a stelle e strisce. Il prodotto ha avuto un grande successo a livello globale e si è tramutato anche in un enorme affare commerciale grazie a tutto il merchandising (pupazzi, magliette, ecc...) collegato alla serie.
"The Simpson" hanno avuto un ulteriore momento di popolarità all'inizio di questo mese quando la "Comisión Nacional de Telecomunicaciones" del Venezuela ha ingiunto ad una emittente televisiva privata (Televen) di sospenderne la messa in onda. Secondo fonti ufficiali la ragione di questa decisione sarebbe dovuta alle proteste di alcuni telespettatori che ritengono quel cartone animato poco adatto ai bambini, in quanto "diseducativo", e trasmesso anche in una fascia oraria inadatta.
Immediatamente il coro mediatico ha sollevato una ondata di sdegno contro quella che è stata bollata come l'ennesima censura fatta dal presidente Hugo Chavez contro la libertà di espressione. Addirittura qualcuno ha ipotizzato che si tratta di una vendetta personale del presidente venezuelano che, in diversi episodi della saga, è stato preso di mira insieme al suo amico Fidel Castro. Tutti i media poi hanno sottolineato con enfasi che la serie è stata sostituita con "Baywatch", una telenovela a base di bagnine e bagnini bellocci. In definitiva il tutto è stato letto come la dimostrazione che i dittatori non sopportano la satira, neppure quella a cartoni animati.
Che Chavez sia un leader carismatico, pieno di contraddizioni e sicuramente non libertario è una cosa certa, come pure è scontato che gli "uomini forti" siano poco inclini ad apprezzare chi li contesta e sempre pronti ad attaccare la libertà di espressione. Fin qui tutto nella norma, quello che invece stupisce (si fa per dire) è la superficialità con la quale i media ufficiali abbiano evitato con cura di approfondire anche minimamente l'argomento.
Prima di tutto, Commissioni come quella che in Venezuela ha censurato "The Simpson" ci sono un po' dappertutto, in Italia esiste in tv una cosiddetta "fascia oraria protetta" all'interno della quale non si possono mandare in onda alcune cose proprio con la scusa dei bambini. Il che equivale esattamente alla giustificazione data in Venezuela per eliminare dal palinsesto un cartone animato scomodo. In secondo luogo, "The Simpson" hanno sollevato fin dal loro primo apparire, in tutto il mondo e anche in Italia, continue discussioni riguardo la loro "scarsa moralità" e una semplice ricerca su Internet permette a chiunque di leggere pareri a favore e contro questo spettacolo che si sono confrontati ripetutamente nel corso degli anni.
Inoltre, anche in Italia accade che determinati programmi vengano eliminati dalla programmazione solo che nessuno, in questo caso, si straccia le vesti gridando alla censura. Un caso recente è la sparizione dallo schermo tv degli incontri di "Wrestling", quelli di lotta truccata, giustificata dall'influsso negativo che questi spettacoli avrebbero sui bambini e ragazzi. L'ultimo, per il momento, a fare le spese della libertà esistente nella televisione italiana è stato il comico Daniele Luttazzi la cui trasmissione "Decameron" è durata solo un paio di puntate prima di essere soppressa. Per non parlare poi della censura preventiva di programmi mai andati in onda e non certo perché pericolosi per i minori ma solo perché "poco graditi" a questo o a quel politico.
Questo per ricordare che non sono solo i dittatori ad esercitare il potere della censura, e prendersela esclusivamente con loro "dimenticando" il resto è un comodo sistema per nascondere il fatto che anche nei paesi democratici vige un controllo sull'informazione. Il fatto che se ne possa scrivere liberamente, sebbene sia una fortuna, non cambia la sostanza delle cose.
Intanto, senza suscitare troppo clamore sui media internazionali, in Argentina un deputato ha chiesto di cancellare dalla tv la puntata dei "Simpson" nella quale c'è questa battuta: "Realmente me gustaría una dictadura militar como la de Juan Perón. Cuando él te desaparecía, tu te mantenías desaparecido".

Pepsy

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