Umanità Nova, n.17 dell'11 maggio 2008, anno 88

Primo Maggio al CPT di Ponte Galeria. Colazione al manganello


Lo scorso Primo maggio, giornata di lotta e riflessione per molti ma anche - purtroppo - di disimpegno e spensieratezza per tanti altri, è stato vissuto come un vero e proprio incubo dagli immigrati imprigionati nel Centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria, a Roma.
La mattina del Primo maggio, gli immigrati detenuti non hanno potuto fare colazione.
Di solito, si tratta di latte, pane e marmellata. Quella mattina pane e marmellata erano finiti. Ne nascono delle proteste nei confronti della Croce Rossa, che gestisce la struttura detentiva. Sembrerebbe una situazione gestibile, ma viene chiamata la polizia e si scatena l'inferno: manganellate e botte da orbi. Poi, secondo quanto riferito dagli immigrati, i poliziotti hanno fatto irruzione anche nel piccolo spaccio-bar spintonando e maltrattando chi faceva la coda. Quando tutto sembrava essere finito, la polizia ha fatto nuovamente ingresso nel centro per una spedizione punitiva nei confronti di un algerino che al mattino aveva chiesto perché il bar non fosse ancora aperto. L'immigrato voleva comprarsi delle sigarette ma questa cosa non dev'essere piaciuta a chi di dovere. L'algerino è stato preso, ammanettato, portato in una stanza e picchiato. Al suo ritorno, i compagni di detenzione lo hanno trovato con una mano fasciata e contusioni alla schiena e al petto. Da quanto ha raccontato lui stesso, a pestarlo ci hanno pensato sei coraggiosissimi poliziotti.
E così, mentre in tutto il mondo si celebrava la festa dei lavoratori, i cani da guardia dello stato hanno dimostrato in una data così emblematica che il loro non è un lavoro bensì un quotidiano esercizio di violenza e sopraffazione che non produce nulla, né benessere né sicurezza. A farne le spese gli immigrati rinchiusi dentro uno dei tanti CPT che infangano con la loro lugubre presenza la dignità di tutte le città, i paesi e i quartieri in cui sorgono.
Voluti dal Centrosinistra, confermati dal Centrodestra e riconfermati dal Centrosinistra (con stucchevole corollario di false promesse di superamento), i CPT continuano a esistere proponendosi come vergognosi nonluoghi in cui vengono costantemente calpestati non solo i diritti fondamentali, ma il concetto stesso di umanità e uguaglianza fra le persone.

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