Lo scorso Primo maggio, giornata di lotta e riflessione per molti ma
anche - purtroppo - di disimpegno e spensieratezza per tanti altri,
è stato vissuto come un vero e proprio incubo dagli immigrati
imprigionati nel Centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria, a
Roma.
La mattina del Primo maggio, gli immigrati detenuti non hanno potuto fare colazione.
Di solito, si tratta di latte, pane e marmellata. Quella mattina pane e
marmellata erano finiti. Ne nascono delle proteste nei confronti della
Croce Rossa, che gestisce la struttura detentiva. Sembrerebbe una
situazione gestibile, ma viene chiamata la polizia e si scatena
l'inferno: manganellate e botte da orbi. Poi, secondo quanto riferito
dagli immigrati, i poliziotti hanno fatto irruzione anche nel piccolo
spaccio-bar spintonando e maltrattando chi faceva la coda. Quando tutto
sembrava essere finito, la polizia ha fatto nuovamente ingresso nel
centro per una spedizione punitiva nei confronti di un algerino che al
mattino aveva chiesto perché il bar non fosse ancora aperto.
L'immigrato voleva comprarsi delle sigarette ma questa cosa non
dev'essere piaciuta a chi di dovere. L'algerino è stato preso,
ammanettato, portato in una stanza e picchiato. Al suo ritorno, i
compagni di detenzione lo hanno trovato con una mano fasciata e
contusioni alla schiena e al petto. Da quanto ha raccontato lui stesso,
a pestarlo ci hanno pensato sei coraggiosissimi poliziotti.
E così, mentre in tutto il mondo si celebrava la festa dei
lavoratori, i cani da guardia dello stato hanno dimostrato in una data
così emblematica che il loro non è un lavoro bensì
un quotidiano esercizio di violenza e sopraffazione che non produce
nulla, né benessere né sicurezza. A farne le spese gli
immigrati rinchiusi dentro uno dei tanti CPT che infangano con la loro
lugubre presenza la dignità di tutte le città, i paesi e
i quartieri in cui sorgono.
Voluti dal Centrosinistra, confermati dal Centrodestra e riconfermati
dal Centrosinistra (con stucchevole corollario di false promesse di
superamento), i CPT continuano a esistere proponendosi come vergognosi
nonluoghi in cui vengono costantemente calpestati non solo i diritti
fondamentali, ma il concetto stesso di umanità e uguaglianza fra
le persone.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria