Umanità Nova, n.17 dell'11 maggio 2008, anno 88

La Resistenza continua. 25 aprile a Pordenone, Udine, Bologna, Roma, Trapani, Reggio Emilia e Firenze


Numerose e importanti le iniziative svoltesi in occasione del 25 aprile. Sullo scorso numero abbiamo pubblicato cronache da Verona, Roma, Torino, Milano. Questa settimana vi proponiamo le cronache delle manifestazioni di Pordenone, Udine, Bologna, Trapani, Reggio Emilia e Firenze

Pordenone: un fragoroso "Bella Ciao!"

Successo per l'iniziativa del 25 aprile a Pordenone in due tempi. Dalle 9 di mattina una trentina tra anarchici e antifascisti di altro orientamento hanno presidiato la piazza dove sarebbe avvenuta da li a poco la commemorazione ufficiale.
Una cerimonia con "sorpresa"; infatti dopo due anni che i "ragazzi" di Alleanza Nazionale" non avevano più l'agibilità della piazza per mettere in scena la sciagurata performance di mistificazione della storia con l'intento di accomunare nazifascisti e partigiani, frutto della determinazione degli antifascisti pordenonesi, ecco che ci si ritrova A. Ciriani, dirigente della sezione locale di AN e presidente vicario della Provincia, come relatore principale alla cerimonia del 25 aprile... insomma usciti dalla finestra e rientrati dalla porta principale con tanto di fanfare e picchetti d'onore.
E così abbiamo accompagnato la sua salita sul palco intonando una "bella ciao" a gran voce stoppando la banda che avrebbe dovuto accompagnarlo secondo copione. Lo abbiamo lasciato cominciare sapendo che non si sarebbe lasciato sfuggire la ghiotta occasione per stravolgere storia e responsabilità di questa data e così appena il "nostro", pur sfoggiando un politichese d'altri tempi nel tentativo di rendersi apparentemente neutro, ha cominciato con la retorica fascista sono partiti spontaneamente improperi e grida di dissenso fino a colmare nella conclusione dell'intervento con una sequela di fischi e cori che ne hanno sanzionato degnamente l'inaugurazione cerimoniale.
Una Digos imbarazzata e infastidita ha tentato più volte di dissuaderci dalle contestazioni, strattonando o accerchiando alcuni compagni, tentativi ovviamente falliti.
In chiusura di cerimonia ci siamo spostati presso l'ex caserma F. Martelli dove vennero fucilati lo stesso Martelli ed altri 9 partigiani tra cui 3 diciassettenni.
Oltre una cinquantina di presenze hanno nutrito un'iniziativa che ha veduto prima la deposizione di una corona "ai resistenti di ieri e di oggi" a firma "gli anarchici" posta presso il muro dove avvenne la fucilazione e dove ancora è possibile vedere i segni delle mitragliate lungo il perimetro di cinta. Un rappresentante dell'ANPI ha raccontato molto accuratamente quanto accadde con nomi e cognomi di vittime e carnefici spiegando il contesto storico e la situazione pordenonese.
Interventi, musica e cibo hanno poi chiuso la mattinata, per altro solare e primaverile, fra canti anarchici e la promessa di ritrovarci anche il prossimo anno riappropriandoci dei luoghi della "nostra memoria" prima che il cupo vento della reazione possa sbarazzarsene.
Stefano

Reggio Emilia e Villa Minozzo: in memoria di Enrico Zambonini

Anche quest'anno la F.A.I. reggiana ha deciso di celebrare la ricorrenza della liberazione ricordando un militante non solo partigiano, ma antifascista "a tutto tondo".
La scelta è caduta sulla figura di Enrico Zambonini: attivo nel movimento operaio e nell'antifascismo fin dai primissimi tempi, un anarchico che, dal biennio rosso alla rivoluzione spagnola fino alla resistenza al nazifascismo, da anarchico ha sempre coerentemente agito, predicando e praticando l'anarchia in mezza Europa, combattendo in prima linea, subendo il carcere fascista e quello stalinista e infine finendo assassinato dai fascisti nel 1944 a causa della sua attività partigiana.
Dopo aver partecipato alla riedizione del libro "Vita, battaglie e morte di Enrico Zambonini" a firma dello storico Antonio Zambonelli, la F.A.I. reggiana ha organizzato il 15 aprile un incontro pubblico con l'autore e con lo studioso Benedetto Valdesalici, che sta raccogliendo una gran mole di documenti sull'argomento.
Il giorno 25 presso la sala polivalente del comune di Villa Minozzo, paese natale di Zambonini, si è tenuto l'evento principale con la partecipazione dello stesso Valdesalici, che ha consegnato il materiale da lui raccolto e catalogato al Municipio di Villa Minozzo, dello storico Galzerano e di Gigi Pascarella per la FAI reggiana, che presto darà alle stampe un lavoro biografico sul compagno "Faìn".
È stato proiettato anche un breve filmato dell'epoca riguardo la colonia "Adunata dei refrattari" che Zambonini e altri compagni avevano fondato per aiutare gli orfani della rivoluzione spagnola.
I canti anarchici eseguiti dalla soavissima voce di Mara Redeghieri hanno aperto la giornata davanti alla lapide in memoria di Zambonini nella piazza antistante la sala e riempito le pause fra gli interventi dei relatori.
La giornata è poi proseguita attorno alle tavole dell'agriturismo Made in Rov con il consueto pranzo sociale.
Per la F.A.I. reggiana J. Scaltriti

Udine: contro la violenza nazi

il 25 aprile ha visto la partecipazione dei compagni del CSA, con lo striscione del "coordinamento antifascista", alla manifestazione cittadina per la Liberazione. L'evento è in sé molto istituzionale (con gonfaloni, sindaci ecc.) ma vede anche un largo afflusso di "popolo di sinistra", si è deciso quindi di partecipare per proseguire nell'opera di puntuale sensibilizzazione sugli episodi di violenza nazi che si sono verificati in città negli ultimi mesi (inclusi ripetuti tentativi di dare fuoco al Centro Sociale), episodi che si susseguono nella complice indifferenza delle autorità mentre l'antifascismo "ufficiale" sembra quasi esclusivamente assorbito nelle vicende elettorali. Largo spazio è stato dato anche alla controinformazione No Tav con striscioni e volantini: dopo la mancata rielezione del presidente della Regione Illy (che proprio per le sue scelte pro TAV aveva perso molti consensi) ora la lotta prosegue contro la nuova amministrazione di centro destra. Come l'anno scorso, al termine della manifestazione ufficiale, la "Bande Garbe" ha improvvisato un concerto riscuotendo molto consenso tra i partecipanti.
Mauro De Agostini

Bologna: un aprile antifascista e antirazzista

Il 25 aprile è caduto all'interno di una serie di iniziative che come l'anno scorso si è voluta chiamare primavera antifascista e antirazzista. L'Assemblea Antifascista Permanente ne ha curato l'organizzazione, insieme ad un bel numero di realtà antagoniste.

Si è cominciato domenica 20, quando il Coordinamento Migranti di Bologna e provincia ha indetto la terza giornata internazionale dei migranti a piazza dell'Unità, nel quartiere popolare della Bolognina. Una piazza gremita, dalla mattina, quando ed essere protagoniste sono state le seconde generazioni impegnate in un torneo di basket interetnico, sino a sera, tra concerti, spettacoli, cori, danze; in alcuni interventi, stranieri e italiani hanno ribadito sia la necessità di lottare per la libertà e i diritti dei migranti nella convinzione che questa lotta sia la lotta di tutti gli sfruttati, sia l'attualità della lotta contro ogni fascismo,  sessismo e autoritarismo. Le persone che hanno attraversato la piazza sono state molte, probabilmente più di cinquecento. Nell'aria aleggiava la convinzione che, nonostante i tempi duri, la lotta sarà sì lunga, ma vittoriosa perché – come ha detto un migrante senegalese in piazza - "i nostri figli non subiranno tutto quello che abbiamo subito noi", ovvero l'umiliazione quotidiana delle leggi xenofobe. La nuova società sarà multiculturale: a noi renderla libera e solidale.

Mercoledì 23 nella sala dello Zodiaco – palazzo della provincia - settanta persone hanno riempito la sala per ascoltare sette diversi interventi sul razzismo "un tema che si intreccia inevitabilmente con altri temi: il fascismo, il totalitarismo, il sessismo, l'autoritarismo". "Il delirio razzista", questo il titolo della serata di studi, ha preso il via proprio da alcune considerazioni sull'autore dell'omonimo scritto: Camillo Berneri. Luciano Nicolini e Massimo Varengo hanno così parlato del posto di Berneri all'interno del pensiero libertario, del suo impegno intellettuale contro il razzismo, dei suoi studi antropologici e psicologici ma anche del suo impegno antifascista da militante e uomo d'azione. Da qui il razzismo è stato poi considerato in alcune delle sue molte sfaccettature: Mauro Raspanti ha esposto le sue ricerche sull'antigitanismo, sulle radici di quei pregiudizi contro i rom che ogni giorno siamo costretti a leggere sulle pagine dei giornali. C'è stato poi un breve saluto dell'ANPI Bolognina – che ha voluto fortemente partecipare alla serata - e il bell'intervento di Vincenza Perilli, teso a  confutare la presunta innocenza o naturale bontà femminile riguardo ad un tema come quello del razzismo. Infine Rudy Leonelli ha considerato un aspetto di Foucault, analizzando criticamente la supposta irrazionalità del razzismo. A metà della serata un intervento dal pubblico, di un compagno migrante, ha reso chiaro in poche parole, quel che è sottinteso nelle lotte che quotidianamente portiamo avanti: che il razzismo oggi è anche e soprattutto un "razzismo sociale", un razzismo contro i poveri e che la paura che vogliono inculcarci è quella del "diverso povero".

Venerdì 25 aprile, infine, ha visto diversi momenti dell'iniziativa antifascista in città.

Alle ore 13 un primo presidio a porta Lame, luogo di una importante battaglia fra reparti partigiani e popolazione da una parte e truppe nazifasciste dall'altra avvenuta nel novembre del '44. Una cinquantina di compagne e compagni dell'AAP hanno volantinato, speekerato e affisso lo striscione "contro ogni fascismo"; nei diversi interventi dal microfono sono state ricordate sia le ragioni storiche che quelle attuali che rendono necessaria la battaglia antifascista. Verso le 15 é partita la biciclettata che ha raggiunto il piazzale della stazione centrale. Qui oltre cento persone hanno partecipato al presidio davanti alla lapide che ricorda le vittime della strage del 2 agosto 1980 mentre una decina di compagne e compagni dell'AAP, volantinava davanti e dentro la stazione ferroviaria raccogliendo una evidente simpatia da parte dei viaggiatori in transito. Alcuni operai dei servizi di manutenzione si sono uniti ai compagni nel presidio. Anche qui alcuni brevi interventi dal microfono per ribadire i caratteri della giornata e ricordare come il fascismo post-bellico abbia caratterizzato la stagione delle stragi.  Verso le 16 la biciclettata é ripartita in direzione di piazza dell'Unità dove i compagni e le compagne dell'XM24, già dalle prime ore del pomeriggio, stavano allestendo il palco e i banchetti per la Festa della Resistenza Popolare.
La piazza si é andata riempiendo mentre dal palco cominciavano ad alternarsi diversi gruppi musicali e teatrali e, dove, fra un'esibizione e l'altra si alternavano al microfono diversi compagni per delle brevi comunicazioni sulle attività in corso e in progetto. L'AAP ha ricordato i caratteri della settimana antifascista ed antirazzista, le campagne che sono in corso (solidarietà con i compagni e le compagne di DAX condannate per i fatti del San Paolo a Milano – con relativa raccolta di fondi – e la campagna di controinformazione e boicottaggio del campo paramilitare che Forza Nuova, NPD e altre organizzazioni fasciste e naziste hanno in programma per quest'estate a Cipro); un altro compagno ha ricordato il dossier (2005-2008) sulle aggressioni fasciste in Italia dove sono puntualmente annotate le migliaia di aggressioni che le squadracce fasciste e poliziesche (sì perché é stata sottolineata non solo l'impunità ma anche la connivenza fra apparati dello stato e squadracce). Accanto agli interventi anche le esibizioni ripercorrevano i temi dell'antifascismo e delle lotte libertarie: dalla musica klezmer che ricordava la resistenza del ghetto di Varsavia ai canti della comune di Perigi, dai canti anarchici (con un corale di tutta la piazza sul ritornello "nostra patria è il mondo intero") al tetro antifascista.
Oltre mille le persone che sono passate per la piazza: sia il banchetto dell'AAP che quello dell'XM24 hanno esaurito cibi e bevande.
redb

Roma: per non dimenticare

Il 24 aprile scorso gli anarchici del Gruppo C. Cafiero - Fai hanno ricordato a Roma, nel locale Blow, nel quartiere San Lorenzo, i 65 anni dalla liberazione dal nazifascismo.
Preceduto da un ricco e variegato buffet vegan e dall'esposizione di libri e saggi dell'anarchismo, si è tenuto un incontro-dibattito sull'antifascismo anarchico a Roma.
Dopo un'introduzione sul ruolo e l'importanza che la memoria storica del movimento anarchico riveste per le attività di lotta nel presente, una compagna del gruppo ha relazionato con precisa impostazione sull'antifascismo anarchico romano che, a partire dall'arditismo popolare, ha visto nel sacrificio di Lucetti, Zamboni, Sbardellotto, Schirru l'espressione della lotta anarchica per la libertà di quel periodo oscuro, per giungere all'impegno nella Resistenza.
È stata rivendicata la continuità di una presenza che non aspettò il 25 luglio del '43 per cercare di imprimere alla vicenda cittadina e nazionale lo sbocco auspicato in termini di libertà e di trasformazione sociale.
Ha quindi parlato il partigiano anarchico Marcello Cardone che ha ricordato quanto brutale fosse l'oppressione fascista e quanto elementare fosse l'esigenza vitale di resistere alla violenza tedesca e fascista incalzante.
Gli anarchici a Roma, dove il partito comunista era praticamente inesistente, erano muratori, operai ed artigiani, combattenti nei quartieri popolari, seppure fra di loro scollegati ed impegnati spesso in formazioni non anarchiche, dettero formidabile filo da torcere ai fascisti ed alle truppe tedesche e nel contempo pagarono un alto tributo di sangue.
La testimonianza di Marcello è stato un momento di arricchimento collettivo della sessantina di compagni presenti, attenti agli interventi e partecipi al dibattito.
Dall'iniziativa è emersa una storia non ufficiale, scomoda alle forze politiche, spesso sottaciuta, nascosta e censurata. L'ascoltare da uno dei protagonisti le vicende di quel tratto di storia ha fornito, a tutti i compagni che l'hanno ascoltato, uno strumento in più per evitare che la nostra storia venga dimenticata o riscritta dalle istituzioni.
F&L

Trapani: la libertà non si mendica

Per il secondo anno consecutivo, il Coordinamento per la Pace e i Cobas di Trapani hanno promosso e organizzato una iniziativa pubblica in occasione del 25 aprile, anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. La manifestazione – che si è svolta nella suggestiva piazzetta Saturno nel centro storico di Trapani – ha visto la partecipazione di decine di persone che si sono intrattenute per tutto il pomeriggio condividendo e pubblicizzando gli intramontabili contenuti di libertà, giustizia sociale e antifascismo legati alla ricorrenza del 25 aprile. La cittadinanza ha risposto positivamente dimostrando vivo interesse per la mostra fotografica sulla lotta degli anarchici contro il fascismo allestita dai compagni della Federazione Anarchica Italiana e della Federazione dei Comunisti Anarchici che hanno aderito e partecipato all'iniziativa. Un nutrito banchetto di stampa anarchica e un imponente striscione rosso e nero con su scritto "La libertà non si mendica: si conquista" hanno contribuito a rendere più bella e libertaria la piazza attirando l'attenzione di studenti, famiglie e persino di qualche turista. Con questa iniziativa gli antifascisti trapanesi hanno voluto ribadire che la lotta e la mobilitazione permanente per i diritti e la libertà sono i migliori antidoti per stroncare alla radice ogni fascismo, ogni razzismo e ogni ingiustizia.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

Firenze: festa in piazza

Successo di partecipazione e confronto di idee alla festa svoltasi in Piazza S. Spirito per affermare la continuità della resistenza al fascismo ed alle attuali forme del dominio.
Il collettivo libertario fiorentino era presente con i propri tavoli dove era esposta la stampa anarchica e un efficiente servizio di compagni che fornivano cibi e bevande.
Ma l'attenzione principale è stata quella di tentare di esporre per l'occasione una carrellata di cause, effetti ed episodi di continuità del ruolo del fascismo. La nostra presenza è stata caratterizzata da una mostra di documenti coprenti il periodo di quasi un secolo, a partire dal 1914, con la posizione maggioritaria degli anarchici contro la prima guerra mondiale, fino alle testimonianze sulle violenze della repressione al Social Forum di Genova. I documenti esposti (testate di periodici anarchici, con articoli di fondo, foto didascalizzate e testi) collocati in forma cronologica su pannelli, nella piazza, sono stati letti con interesse per tutto il tempo, fino a tarda sera. Diversi sono stati anche gli apprezzamenti, al punto di ricevere la richiesta di riesporre a breve scadenza la mostra in una casa del popolo del circondario fiorentino, nonostante molto esplicite fossero nella documentazione le responsabilità storiche del partito comunista e della chiesa per aver favorito e permesso la permanenza di uomini e strutture del regime fascista dentro lo stato repubblicano.
Ci fa piacere ricordare che la realizzazione di questa forma di comunicazione è stata possibile per il contributo diretto ed il caloroso apporto di suggerimenti di compagni che militano nel movimento da diverse lune: un ringraziamento a Ugo Fortini e Gigi Di Lembo.
CLF

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