Quanto sia illuminato e tollerante il sindaco-filosofo di Venezia,
Massimo Cacciari, lo dimostra l'ultima ordinanza della sua
amministrazione di centrosinistra che proibisce l'elemosina e reprime i
mendicanti. L'ordinanza vieta tale attività nelle zone di
maggiore circolazione turistica ed il fatto che della questione si sia
occupato l'assessore al turismo e al decoro, Augusto Salvadori, la dice
lunga sulla "filosofia" che ha ispirato il provvedimento. Tale misura
da un lato ha dovuto aggirare il fatto che chiedere l'elemosina non
è un reato, dall'altro che estesa a tutto il centro storico
avrebbe negato il diritto di libera circolazione.
Contro i trasgressori è stata prevista una paradossale multa da
25 a 500 euro (!) e la confisca dei soldi raccolti, la cui destinazione
una volta nelle mani dei poliziotti urbani rimane imprecisata.
Da parte sua, l'assessore alla pianificazione strategica (!?), Laura
Fincato, ha definito la delibera comunale come uno strumento di
"solidarietà e sicurezza"; mentre il direttore della Caritas (?)
veneziana, monsignor Dino Pistolato, ha sostenuto che un mendicante,
fingendosi invalido, può raccogliere sino a 700 euro al giorno
(!!) e da mesi stava sollecitando provvedimenti repressivi contro un
presunto racket dell'elemosina.
Ancora una volta, la visibilità di un fenomeno sociale ritenuto
sgradevole diventa un'emergenza, tanto più in una città
vetrina come Venezia.
I mendicanti, di varia età, che si possono incontrare nelle
calli e nei campi o sui ponti veneziani sono al massimo una settantina,
in gran parte giunti in Italia dai Balcani durante le ultime guerre;
provengono in particolar modo da Bosnia, Serbia e Kossovo e sono quasi
tutti di etnia Rom.
Fino a pochi mesi fa erano accampati in una tremenda baraccopoli a
Marghera, tra la linea ferroviaria e il canal Salso, in condizioni di
sopravvivenza tragiche, tra topi e rifiuti. Al momento dello sgombero,
nel novembre scorso, l'intera città poté conoscere tale
realtà da favela brasiliana, eppure oggi si continua a credere
che i mendicanti a Venezia si arricchiscono alle spalle dei turisti.
Qualcuno l'ha pure detto senza perifrasi: è un problema
d'immagine, mentre la Lega Nord vorrebbe misure ancora più
drastiche.
L'estetica del profitto e del consumismo ha la sua morale; come ben
dimostra un recente articolo scritto da Vera Montanari, direttrice del
settimanale femminile di moda e gossip Grazia, dopo il rogo (di
probabile origine dolosa) in cui nella scorsa estate erano morti
quattro bambini rom a Livorno. Titolo dell'articolo: "Ma perché
dobbiamo aiutare anche chi infrange le leggi?"; risposta: "Non diamo
più un solo centesimo di elemosina a una mamma o a un bimbo rom
quando ce lo chiedono… sarà un gesto di rispetto e di aiuto
vero".
Troppo buona.
RedVE