La Spezzano comunalista libertaria e anarchica, la Spezzano
ambientalista, la Spezzano altra hanno ben risposto all'appello della
FMB ed un'ulteriore vittoria popolare, un'ulteriore vittoria di
democrazia diretta è stata consegnata alla memoria comunitaria.
Ma procediamo in ordine, affinché i lettori possano comprendere
di che cosa si sta parlando. L'amministrazione comunale nella seduta
Consiliare del 15 aprile 2008 ratifica con il voto favorevole dei
consiglieri di maggioranza e con il voto contrario dei consiglieri di
opposizione una convenzione tra il comune di Spezzano Albanese ed una
non ben identificata società privata che ha in progetto la
costruzione di un "depuratore di liquidi speciali non pericolosi",
accanto al depuratore comunale delle acque fognanti sito in contrada
Infascinato.
La presa di posizione dei libertari e degli anarchici non tarda ad
esprimersi: la FMB attraverso la diffusione di un comunicato pubblico
chiede immediatamente agli amministratori la revoca della suddetta
delibera consiliare e la convocazione di un'assemblea popolare sulla
questione depuratore affinché nessuna decisione passi sulla
testa della comunità, affinché a decidere sulle
problematiche ambientali siano i cittadini in maniera diretta e non un
pugno di amministratori attraverso un atto di imperio. A tal proposito,
la FMB per meglio informare la comunità, insieme alla locale
federazione anarchica, convocano per il 1° Maggio una pubblica
manifestazione. I quotidiani regionali e provinciali riprendono la
notizia che così giunge ad un pubblico sempre più ampio,
mentre nelle piazze e nelle case di Spezzano ormai non si discute
d'altro che del "depuratore".
L'amministrazione comunale, considerata la consistenza del dissenso
popolare a tutti evidente accoglie intanto una delle richieste della
FMB e convoca per il 7 maggio nell'aula consiliare una pubblica
assemblea che viene ampiamente pubblicizzata dalla FMB e dagli
anarchici nel corso del comizio tenuto il 1 maggio con un esplicito
invito rivolto a tutta la comunità a partecipare numerosa
all'incontro. Si giunge così al 7 di maggio con gli
amministratori che speravano in un'esigua partecipazione popolare,
considerata la quasi nulla pubblicità che avevano riservato
all'incontro assembleare, ma la sorpresa, purtroppo per loro, è
alquanto vistosa e soprattutto grande: piano, piano la sala si riempie
di popolo mentre la memoria riporta i partecipanti al clima dell'altra
grande manifestazione assembleare del febbraio '97 quando
l'amministrazione si vide costretta a "licenziare" un'impresa di Carpi
di Modena che voleva costruire nello scalo ferroviario di Spezzano un
tunnel per la decoinbentazione dei vagoni di amianto. Inizia intanto
l'assemblea che vede seduti dietro il tavolo due rappresentanti
dell'impresa DAS con sede a Parma, che relazionano sul loro progetto di
depurazione dei "liquidi speciali non pericolosi", l'assessore comunale
all'ambiente che si sforza di spiegare la sua "buona fede" sulla non
pericolosità dei liquami da depurare e il Sindaco che si riserva
di concludere i lavori assembleari. Aperto il dibattito si susseguono
numerosi gli interventi, che ad eccezione fatta di quelli provenienti
dall'area filoamministrativa, si dicono tutti contrari alla
realizzazione del depuratore, denunciano le perplessità sui
liquidi speciali da trattare e soprattutto la pericolosità del
liquame di percolato, denunciano la non disponibilità ad
accogliere liquami industriali di cui si renderanno sicuramente
difficoltose le operazioni di controllo e chiedono a gran voce la
revoca della delibera consiliare per poi affrontare a livello
comunitario la questione dei rifiuti solidi e liquidi del comprensorio
indicando come proposte di discussione il potenziamento della raccolta
differenziata, il riciclo dei liquami e dei rifiuti organici familiari
attraverso impianti di compostaggio, la realizzazione di isole
ecologiche controllate, ed eventualmente la realizzazione di un
depuratore che tratti dietro diretto controllo popolare solo i liquami
territoriali. La vivacità assembleare porta intanto l'assessore
all'ambiente, il sindaco e l'amministrazione tutta a fare un primo
passo indietro con l'impegno di istituire un comitato tecnico
scientifico di cui non faranno parte né componenti della
maggioranza e né componenti della minoranza consiliare, un
comitato aperto al contributo di tutti, e di rivedere la delibera
consiliare con l'intento di stralciare fra i liquami il percolato di
cui a più voci è stata denunciata la pericolosità.
Questi gli impegni del sindaco determinati senza dubbio dall'intento di
recuperare il dissenso comunitario. La realtà però
è ben altra: quella delibera consiliare non potrà mai
trovare esecuzione, anche se rivista, perché a bocciarla
è stata un'intera comunità. E gli amministratori ben lo
sanno: il 7 di maggio la comunità di Spezzano ha deciso che
sulla questione rifiuti a decidere sarà la comunità
stessa.
Domenico Liguori