Umanità Nova, n.18 del 18 maggio 2008, anno 88

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Spezzano Albanese: i cittadini fermano il depuratore

La Spezzano comunalista libertaria e anarchica, la Spezzano ambientalista, la Spezzano altra hanno ben risposto all'appello della FMB ed un'ulteriore vittoria popolare, un'ulteriore vittoria di democrazia diretta è stata consegnata alla memoria comunitaria.
Ma procediamo in ordine, affinché i lettori possano comprendere di che cosa si sta parlando. L'amministrazione comunale nella seduta Consiliare del 15 aprile 2008 ratifica con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza e con il voto contrario dei consiglieri di opposizione una convenzione tra il comune di Spezzano Albanese ed una non ben identificata società privata che ha in progetto la costruzione di un "depuratore di liquidi speciali non pericolosi", accanto al depuratore comunale delle acque fognanti sito in contrada Infascinato.
La presa di posizione dei libertari e degli anarchici non tarda ad esprimersi: la FMB attraverso la diffusione di un comunicato pubblico chiede immediatamente agli amministratori la revoca della suddetta delibera consiliare e la convocazione di un'assemblea popolare sulla questione depuratore affinché nessuna decisione passi sulla testa della comunità, affinché a decidere sulle problematiche ambientali siano i cittadini in maniera diretta e non un pugno di amministratori attraverso un atto di imperio. A tal proposito, la FMB per meglio informare la comunità, insieme alla locale federazione anarchica, convocano per il 1° Maggio una pubblica manifestazione. I quotidiani regionali e provinciali riprendono la notizia che così giunge ad un pubblico sempre più ampio, mentre nelle piazze e nelle case di Spezzano ormai non si discute d'altro che del "depuratore".
L'amministrazione comunale, considerata la consistenza del dissenso popolare a tutti evidente accoglie intanto una delle richieste della FMB e convoca per il 7 maggio nell'aula consiliare una pubblica assemblea che viene ampiamente pubblicizzata dalla FMB e dagli anarchici nel corso del comizio tenuto il 1 maggio con un esplicito invito rivolto a tutta la comunità a partecipare numerosa all'incontro. Si giunge così al 7 di maggio con gli amministratori che speravano in un'esigua partecipazione popolare, considerata la quasi nulla pubblicità che avevano riservato all'incontro assembleare, ma la sorpresa, purtroppo per loro, è alquanto vistosa e soprattutto grande: piano, piano la sala si riempie di popolo mentre la memoria riporta i partecipanti al clima dell'altra grande manifestazione assembleare del febbraio '97 quando l'amministrazione si vide costretta a "licenziare" un'impresa di Carpi di Modena che voleva costruire nello scalo ferroviario di Spezzano un tunnel per la decoinbentazione dei vagoni di amianto. Inizia intanto l'assemblea che vede seduti dietro il tavolo due rappresentanti dell'impresa DAS con sede a Parma, che relazionano sul loro progetto di depurazione dei "liquidi speciali non pericolosi", l'assessore comunale all'ambiente che si sforza di spiegare la sua "buona fede" sulla non pericolosità dei liquami da depurare e il Sindaco che si riserva di concludere i lavori assembleari. Aperto il dibattito si susseguono numerosi gli interventi, che ad eccezione fatta di quelli provenienti dall'area filoamministrativa, si dicono tutti contrari alla realizzazione del depuratore, denunciano le perplessità sui liquidi speciali da trattare e soprattutto la pericolosità del liquame di percolato, denunciano la non disponibilità ad accogliere liquami industriali di cui si renderanno sicuramente difficoltose le operazioni di controllo e chiedono a gran voce la revoca della delibera consiliare per poi affrontare a livello comunitario la questione dei rifiuti solidi e liquidi del comprensorio indicando come proposte di discussione il potenziamento della raccolta differenziata, il riciclo dei liquami e dei rifiuti organici familiari attraverso impianti di compostaggio, la realizzazione di isole ecologiche controllate, ed eventualmente la realizzazione di un depuratore che tratti dietro diretto controllo popolare solo i liquami territoriali. La vivacità assembleare porta intanto l'assessore all'ambiente, il sindaco e l'amministrazione tutta a fare un primo passo indietro con l'impegno di istituire un comitato tecnico scientifico di cui non faranno parte né componenti della maggioranza e né componenti della minoranza consiliare, un comitato aperto al contributo di tutti, e di rivedere la delibera consiliare con l'intento di stralciare fra i liquami il percolato di cui a più voci è stata denunciata la pericolosità. Questi gli impegni del sindaco determinati senza dubbio dall'intento di recuperare il dissenso comunitario. La realtà però è ben altra: quella delibera consiliare non potrà mai trovare esecuzione, anche se rivista, perché a bocciarla è stata un'intera comunità. E gli amministratori ben lo sanno: il 7 di maggio la comunità di Spezzano ha deciso che sulla questione rifiuti a decidere sarà la comunità stessa.
Domenico Liguori

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