Continuano ogni settimana le manifestazioni davanti e contro
il muro
dell'apartheid che attraversa i territori palestinesi, privando gli
abitanti dei villaggi dalla parte "sbagliata" dei rifornimenti
alimentari e del collegamento all'acqua potabile e impedendogli la
circolazione e lo spostamento.
Venerdì 2 maggio il tema della manifestazione ad Umm
Salamuna
(nella regione di Betlemme) è stato il Primo Maggio. Alcuni
attivisti hanno tenuto un comizio sul furto della terra perpetrato con
la costruzione del muro e sulla disoccupazione forzata che riguarda
molti lavoratori palestinesi. Erano presenti, oltre a molti abitanti
dei villaggi lungo il muro, attivisti internazionali e gli israeliani
di "Anarchici Contro il Muro". Alla fine della manifestazione
è
stato fermato un militante palestinese e rilasciato solo dopo alcune
ore. Altre manifestazioni si sono tenute ad Al Khader e a Bil'in. La
settimana successiva molti palestinesi, sostenuti da compagni
israeliani e da attivisti internazionali, sono tornati in strada per
denunciare i crimini del governo d'Israele nell'anniversario della
dichiarazione di indipendenza. La repressione da parte dell'esercito
israeliano è stata particolarmente marcata: tra i
manifestanti,
in diversi luoghi della Palestina e a Tel Aviv, vi sono stati diversi
feriti provocati dai militari israeliani e diversi arresti.
Venerdì 9 maggio un corteo internazionale
antifascista ha
attraversato Kiev. Circa 200 persone provenienti dall'Ucraina ma anche
dall'Africa, dall'Asia e dai paesi ex-sovietici, hanno sfilato in
ricordo di coloro che sono morti nella lotta contro il fascismo e il
nazismo e per tenere alta la guardia contro i rigurgiti nazionalisti.
Nell'ultimo anno in Ucraina le aggressioni sono aumentate e 2 persone
sono state assassinate. Oltre alle compagne e ai compagni anarchici,
alla manifestazione hanno preso parte gruppi RASH e SHARP (skinhead
antirazzisti e antifascisti) punks e studenti.
Il primo maggio a San Paolo è stato caratterizzato
dalla
repressione: il corteo anarchico è stato attaccato da alcuni
poliziotti che hanno lanciato le proprie auto a tutta
velocità
in mezzo al corteo, cercando ripetutamente di investire i manifestanti.
Alcuni compagni sono stati gravemente feriti mentre altri, che
cercavano di soccorrerli, sono stati arrestati.
Cinque giornalisti associati con Ecuador Indymedia sono stati arrestati il 6 maggio scorso. Gli è stato proibito di chiamare il loro avvocato e hanno dovuto sottoporsi a lunghi interrogatori alla presenza di un avvocato della polizia. Quattro di loro sono stati rilasciati il giorno successivo mentre il quinto, di origini colombiane, è stato accusato di avere rapporti con la guerriglia colombiana ed è stato trattenuto in carcere. Questo è solo l'ultimo dei tanti episodi di criminalizzazione e persecuzione dei giornalisti indipendenti in Ecuador.
A cura di Raffaele
Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org;
http://news.infoshop.org; www.awalls.org; www.imemc.org;
http://ukraine.indymedia.org;
http://sindeducacao-fosp-cob-ait.blogspot.com;
www.ecuador.indymedia.org