Nel tardo pomeriggio di sabato 24 maggio si è svolto un
presidio davanti alla prefettura di Torino. Convocato inizialmente
contro le nuove misure razziste e liberticide del pacchetto sicurezza
del governo, si è spontaneamente esteso alla solidarietà
con i napoletani che stanno resistendo alla violenza dello stato, che
cerca di imporre scelte non condivise. Le cariche e la violenta
repressione contro la popolazione di Chiaiano sono la prova generale
della politica del governo – e dell'opposizione che gli ha dato mano
libera – contro chi si ribella contro la devastazione e il saccheggio
del territorio e delle risorse. La criminalizzazione degli immigrati
senza documenti, la militarizzazione del territorio, la galera per chi
si oppone sono tasselli di un mosaico che pezzo dopo pezzo disegna il
percorso di una gestione disciplinare dei conflitti che parte dai
più deboli per investire la società nel suo complesso.
Occorrono risposte decise e solidali.
A Torino No Tav, anarchici e cittadini solidali hanno aperto due
striscioni "Chiudere i cpt, aprire le frontiere" e "Polizia assassina.
Da Torino a Napoli Resistenza".
Nonostante la pioggia torrenziale i due striscioni sono finiti di
traverso alla strada. Due blocchi stradali hanno fermato il traffico in
piazza Castello e, successivamente, nella centralissima via Po.
Numerosi slogan di solidarietà ed interventi hanno accompagnato
l'azione.
La resistenza continua...
m. m.
Un mese denso di iniziative popolari, stimolate dalla federazione
anarchica "Spixana" – FAI e dalla FMB, hanno indotto l'amministrazione
comunale ad effettuare un plateale retro marcia: la delibera sul
depuratore é stata revocata e la Spezzano altra, la Spezzano che
decide in prima persona e in piena autonomia dalla maggioranza e
dall'opposizione amministrativa ha vinto una grossa battaglia di
democrazia diretta!
Ma vediamo di ripercorrere insieme i momenti salienti della
mobilitazione popolare contro la costruzione del depuratore di "liquidi
speciali non pericolosi".
- Il 15 aprile 2008 l'amministrazione comunale ratifica a maggioranza
una delibera di convenzione tra il comune ed una società privata
per la costruzione di un depuratore di "liquidi speciali non
pericolosi"; qualche giorno dopo la FMB con un comunicato pubblico
rimarca la sua netta contrarietà alla suddetta deliberazione
consiliare e chiede al sindaco di convocare un'assemblea popolare per
confrontarsi in merito con la comunità.
- il 7 maggio l'assemblea popolare boccia la delibera, ma il sindaco
tenta di recuperare il dissenso popolare con l'impegno che il
depuratore non tratterà il liquame di percolato. I giorni
seguenti gli anarchici e la FMB con un ulteriore comunicato fanno
comunque notare che la delibera consiliare, anche se rivista, non
potrà mai trovare esecuzione in quanto è stata di
già bocciata dall'assemblea popolare del 7 di maggio.
- Il 14 maggio gli anarchici e la FMB, attraverso una ricerca web su
Duca Agostino, il personaggio che gli amministratori comunali avevano
invitato all'assemblea del 7 maggio come rappresentante della DAS, la
società interessata alla costruzione del depuratore, scoprono
che il tipo è implicato da imputato in una storia di rifiuti
tossici. Ecco un passo del risultato della ricerca "nell'occhio del
mirino l'impianto di smaltimento di rifiuti "WTS" di Tortora…
autorizzato per lo smaltimento di fanghi provenienti da impianti di
depurazione e di reflui provenienti da pozzi neri.
L'inchiesta…portò nell'aprile del 2002 all'arresto del
rappresentante legale della ditta Duca Agostino.".
- Il 15 maggio gli anarchici e la FMB diffondono un ulteriore
comunicato, rendono pubblici i risultati della ricerca web, e incalzano
gli amministratori chiedendo la revoca immediata della delibera di
convenzione tra il comune di Spezzano Albanese e la DAS. Il suddetto
comunicato provoca un vero e proprio terremoto ed il giorno dopo il
sindaco convoca per il 22 maggio un consiglio comunale affermando per
mezzo stampa che la delibera sarà revocata non perché
l'abbiano chiesta la minoranza consiliare e gli anarchici ma solo in
maniera cautelativa, in quanto ha ricevuto una lettera anonima in cui
erano contenute le notizie che riguardano il Duca Agostino della DAS.
- La minoranza consiliare, che si era intrufolata nella lotta
accodandosi strumentalmente alla richiesta di revoca della delibera
lanciata dagli anarchici e della FMB con la speranza di utilizzarla
nelle elezioni comunali dell'anno prossimo, era già in possesso
delle notizie su Agostino Duca della DAS ma le teneva in cassetto,
pertanto venuta a conoscenza della volontà del sindaco di
revocare la delibera va su tutte le furie ed inizia insieme ad altri
ruppi politici locali una vergognosa e contraddittoria campagna di
calunnie tipo "gli anarchici e la FMB si sono venduti agli
amministratori", "l'amministrazione comunale si è completamente
svenduta agli anarchici".
Il 20 maggio gli anarchici e la FMB rendono pubblico un ennesimo
comunicato rivolto alla comunità "la Spezzano dei cittadini ci
ha regalato una grande vittoria! La delibera sul depuratore sarà
revocata" ed invitano la comunità a partecipare il 22 maggio al
consiglio comunale straordinario ed il 24 maggio a Piazza Matteotti per
festeggiare la grande vittoria popolare e sentire la voce degli
anarchici e della FMB che risponderanno pubblicamente con dati alla
mano agli anonimi e dunque vigliacchi calunniatori, ai conigli privi di
coraggio!
- Il 22 maggio il consiglio comunale revoca all'unanimità la
delibera con l'assenza di due consiglieri di minoranza, ma dai banchi
dell'opposizione un consigliere ricostruisce una maliziosa dinamica dei
fatti, lancia calunnie contro gli anarchici e la FMB, si congratula con
il sindaco… e con un proclama tipo "la democrazia non è
anarchia" sono mancati poi solo i baci e gli abbracci a suggello di un
tanto elemosinato "noi uomini delle istituzioni mettiamoci tutti
insieme contro il pericolo anarchico".
- la sera del 24 maggio, mentre i conigli sono di già
tutti in fuga, i cittadini che si sono sinceramente mobilitati contro
il depuratore dei veleni industriali, rispondendo all'invito degli
anarchici e della FMB iniziano a confluire in P. Matteotti. La Spezzano
dei cittadini che ha ormai fatta propria la metodologia libertaria
d'ora in avanti difficilmente lascerà che sulle problematiche
comunitarie le amministrazioni di turno e relative opposizioni
determinino più il bello o il cattivo tempo.
Nel nostro territorio, comunque, chiuso un fronte di guerra fra
istituzioni e cittadini si sta di già aprendo un altro: nella
limitrofa San Lorenzo del Vallo il consiglio comunale ha ratificato una
delibera protesa alla costruzione di un inceneritore. Una cosa è
intanto certa: per il sindaco di San Lorenzo del Vallo la scelta di
voler trasformare la fiorente agricoltura di Fedula in un cimitero di
diossine non sarà di sicuro indolore. Quindi non ci resta altro
che lanciare a lettrici e lettori un arrivederci a presto con resoconti
che auspichiamo buoni, e magari simili a quelli provenienti da
Spezzano, dove una comunità ha messo all'angolo, la maggioranza
e la minoranza amministrativa affermando di voler essere artefice del
proprio futuro.
Domenico Liguori
Sabato, nel primo pomeriggio, in via Macerata all'incrocio con
l'isola pedonale del Pigneto, di giorno colorata da un multietnico
mercato e di sera punto di ritrovo per giovani, si è verificato
un vero e proprio raid xenofobo ai danni di un alimentari, gestito da
bengalesi.
La mattina il titolare del negozio di via Macerata, era stato vittima
di una prima minaccia da parte di un quarantenne che lo accusava di
essere al corrente di un furto di un portafoglio avvenuto nel suo
esercizio, minacciandolo di tornare nel pomeriggio per danneggiare il
negozio.
Alle cinque del pomeriggio è avvenuto l'assalto da parte di una
ventina di persone, giovani a volto coperto muniti di spranghe, hanno
danneggiato il negozio e percosso il titolare.
Il tour punitivo è proseguito per altre stradine del quartiere
Pigneto dove sono stati danneggiati un fruttivendolo e un call center
gestiti sempre da immigrati bengalesi.
La natura dell'aggressione è palesemente xenofoba così
come lo è quella a Christian Floris, 24 anni, conduttore di
punta del portale DeeGay.it, aggredito la scorsa notte a Roma mentre
rincasava. Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro
minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo
dell'omosessualità.
È questo il clima di xenofobia e intolleranza che è stato seminato da destra e sinistra, e questi i suoi frutti.
La mobilitazione del Pigneto è stata immediata, in molti sono
accorsi sul posto a portare la loro solidarietà, fino a formare
un corteo spontaneo che ha attraversato le vie del quartiere a cui sono
seguiti diversi momenti di dibattito in cui è emersa la
solidarietà ai bengalesi aggrediti, e la denuncia dei veri
problemi del quartiere.
Infatti il Pigneto è un quartiere multiculturale, molto
movimentato, dove sono forti i problemi legati allo spaccio di droga.
Questa situazione ha fatto sì che un episodio, che sarebbe
iniziato e finito come una banale rissa di quartiere, fosse il pretesto
per punire il diverso aggredendo persone che avevano l'unica colpa di
condividere il paese di provenienza con il presunto responsabile di un
furto, il tutto coperto dal clima securitario e razzista che si respira
nella città.
La mobilitazione è continuata il 26 maggio con un
partecipatissimo corteo caratterizzato da una forte presenza di
immigrati. Tutti hanno comunicato i reali problemi del quartiere legati
alla mancanza dei servizi, alla speculazione edilizia ribadendo che il
clima securitario non è la soluzione per risolvere i conflitti
sociali.
V.,V. & F.