Sono passate solo poche ore dalla prima riunione del consiglio dei
ministri e, concluso il mieloso buonismo delle dichiarazioni dei
principali titolari dei dicasteri, il governo ha mostrato il suo vero
volto.
La necessità di porre rimedio alla scandalosa situazione campana
(che dura da almeno 15 anni e che già fu stigmatizzata
dall'Unione Europea con una procedura di infrazione per il
comportamento del governo negli anni 2002/03) è stata
trasformata in urgenza propagandistica di mostrare i muscoli e avviare
quel processo di militarizzazione del territorio e di repressione di
ogni forma di dissenso che è da tempo nei piani della destra.
In Campania, da oltre 15 anni, vengono scaricati rifiuti tossici e
persino radioattivi provenienti anche dalle più ricche e
produttive regioni d'Italia, con la complicità di ministri,
sottosegretari e istituzioni locali che, lungi dall'affrontare la
gestione dei rifiuti in maniera razionale (riciclo e differenziazione),
hanno invece alimentato il problema. Oggi, l'impossibilità di
trovare siti idonei per scaricare i rifiuti ordinari nasce certamente
dalla ignavia di molti governi e dei poteri locali, ma anche – e
soprattutto – dall'utilizzazione del territorio per favorire,
direttamente o indirettamente, la criminalità organizzata e gli
interessi degli speculatori. Ora è facile per il governo
prendersela con le popolazioni, ordinare contro di loro cariche delle
forze dell'ordine in incidenti che, a detta del sindaco di Marano,
evocano scene da guerra civile.
Noi riteniamo che i fatti di Chiaiano, Marano e quelli che certamente
seguiranno siano la prova generale di una soluzione manu militari di
ogni problema, che dovesse insorgere, di ordine pubblico e di
contestazione sociale. È la stessa logica di gestione dei
conflitti sociali messa in atto, a Genova, nel 2001. Del resto, i
protagonisti si può dire che siano gli stessi.
Esprimiamo tutta la nostra attiva solidarietà alle popolazioni campane sotto attacco.
Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana – FAI
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