La faccia feroce del potere, la guerra interna sta prendendo forma.
Passata la fase delle prove tecniche, siamo alla messa in opera di
quello che succederà quando i provvedimenti sulla sicurezza
verranno votati in parlamento e diventeranno legge dello stato.
Ricordiamo i fatti.
Milano 29 maggio. Una squadra di vigili urbani (polizia locale) in
tenuta antisommossa, coadiuvati da una pattuglia di controllori
dell'ATM (Nucleo tutela trasporto pubblico) irrompono nelle ore di
punta sugli autobus e filovie, le linee più affollate di persone
che si spostano per raggiungere i posti di lavoro e controllano i
biglietti di viaggio ed i documenti a coloro che non sembrano di razza
italica. Chi non è "in regola" viene costretto a salire su un
bus ATM blindato e portato in questura. Se qualche cittadino reagisce
gli viene intimato con le minacce di scendere e farsi i "cazzi suoi".
La cosa succedeva da almeno un paio di giorni ma è venuta fuori
con clamore solo quando qualche testimone scandalizzato da tanta
violenza ha denunciato a Radio Popolare la questione.
Il vice sindaco di Milano, il fascista De Corato, rivendica le azioni
contro gli immigrati e rincara la dose. A De Corato fa da eco il
comandante della polizia locale, Emiliano Bezzon: «Stiamo facendo
tutta una serie di controlli in città, sui mezzi pubblici come
nelle aree dismesse e in quelle più genericamente occupate da
clandestini. Un'attività di routine dunque, definita dallo
stesso Bezzon «normale e legittima». Il caporione della
provincia Penati diventato più razzista di quelli del KKK
dichiara che "i clandestini devono essere cacciati e che di poveri in
Italia non ne vogliamo più". Il capo della polizia Manganelli
(nome che è tutto un programma) nell'audizione in parlamento
chiede più CPT e leggi speciali contro i clandestini.
Una sindacalista della CGIL polizia locale, intervistata da Radio
Popolare si è indignata perché di tutti quelli fermati
nessuno è stato arrestato o espulso e sono stati rilasciati.
Nel frattempo si è inserita "L'aggravante per la
clandestinità" come previsto nel nuovo testo dell'articolo 61
del codice penale; aumento di un terzo della pena per chi è
clandestino.
Il clima da guerra interna voluta dai governi che in questi anni si
sono succeduti si sta rafforzando. Questo non sarà l'ultimo
episodio.
Altri lo hanno preceduto: l'uccisione di Nicola a Verona, gli incendi
dei campi rom di Ponticelli e la criminalizzazione di tutto il popolo
rom, le violenze poliziesche contro gli abitanti di Chiaiano, gli
attacchi fascisti sempre più frequenti, la morte di un ragazzo
tunisino nel CTP di Torino e l'espulsione immediata di coloro che
potevano testimoniare che la Croce Rossa e la polizia interna erano
responsabili del mancato soccorso, lo sgombero dei centri sociali
sempre più sotto attacco delle speculazioni finanziarie.
Insicurezza è la parola d'ordine che deve attraversare le componenti della società che deve rimanere emarginata.
Insicurezza è quello che devono sentire sulla pelle tutti coloro che arrivano in questo paese per lavoro.
Insicurezza per tutti coloro che non hanno un tetto sopra la testa e devono mantenere i figli in modo dignitoso.
Insicurezza per tutti coloro che alzano la testa per chiedere i giusti diritti per se e per gli altri.
Insicurezza per coloro che sono costretti a vivere in un campo lager
perché qualcuno si sente in diritto di bruciare le roulotte e
spargere paura e morte.
Insicurezza per chi lavora in condizioni disumane per 3/4 euro all'ora
senza diritti né misure di sicurezza, dove grande è la
possibilità di morire o rimanere invalido e non potersi
permettere di perdere neanche quello straccio di lavoro.
Insicurezza per chiunque, italiano o "straniero" si ribelli
all'ingiustizia, perché un posto in qualche galera o CTP lo
troveranno sempre.
Questo è il pacchetto sicurezza.
La campagna per la "sicurezza" su cui le "destre" hanno vinto le elezioni sta dando i suoi nefasti frutti.
Il consenso, l'apatia verso avvenimenti che dimostrano quanto la deriva
autoritaria sta prendendo piede danno l'idea di quanto oggi la
situazione sia estremamente pericolosa.
Alcune considerazioni.
La cosiddetta sinistra radicale con che faccia si presenta davanti alle
persone colpite da provvedimenti di stampo fascista e nazista quando
è al governo della Provincia di Milano con a capo Penati?
Molti vigili urbani (polizia Locale) sono iscritti nei sindacati di
base: che cosa hanno fatto contro questa situazione, quale protesta e
denuncia hanno messo in campo? Per ora nulla.
I sindacati di base che aspettano a prendere una posizione senza se e
senza ma contro questi provvedimenti e chiarire le connivenze
all'interno della categoria dei vigili-polizia locale. Un vecchio
proverbio popolare diceva "Cane non mangia cane".
Che ci stanno a fare gli sbirri in un sindacato di base?
Occorre trovare la forza per contrastare le politiche securitarie,
lavorare per proporre un mondo altro mettendo nella pratica quotidiana
modalità che siano incompatibili con questo sistema.
Contro ogni razzismo, per un mondo liberato da tutti gli eserciti e tutte le frontiere .
Anto D'Errico - Commissione antirazzista FAI