A qualcuno potrebbe venire il dubbio che la critica anarchica al
sistema di potere capitalistico e statale sia troppo radicale e troppo
legata a vecchi schemi ottocenteschi. Ripetutamente, però, la
realtà quotidiana ci fornisce sempre nuove prove della
correttezza della nostra teoria. Tanti avvenimenti che sembrano proprio
fatti apposta per confermare le nostre convinzioni più radicate
sul funzionamento dei meccanismi del potere. Un ulteriore esempio di
quanto sia incolmabile la distanza tra le roboanti dichiarazioni
destinate alla propaganda mediatica e la realtà concreta dei
fatti.
Riassumiamo: negli ultimi 14 anni Gianni De Gennaro ha avuto una
carriera di tutto rispetto, nominato nel 1994 vice-capo della Polizia
ne ha assunto poi il comando nel 2000 e nel 2001 era al vertice delle
forze che gestirono l'ordine pubblico durante il G8 di Genova, un
incarico che gli ha causato qualche problema, visto che proprio alla
vigilia della sua sostituzione arrivò la notizia che era
indagato con l'accusa di aver istigato alla falsa testimonianza i
funzionari implicati nella mattanza alla Scuola Diaz.
Ostracizzato da alcuni ed osannato da altri politici, è passato
al Gabinetto del Ministero degli Interni e poco prima della caduta
dell'esecutivo Prodi, è stato nominato Commissario straordinario
per l'emergenza dei rifiuti in Campania, con il suo arrivo la
situazione nella regione non è cambiata (anzi...) e il governo
entrante ha deciso di nominarlo capo del "DIS" (l'ex CESIS), il nuovo
nome dato alla struttura di coordinamento dei Servizi Segreti a seguito
della "riforma" entrata in vigore alla fine del 2007.
Una promozione in una posizione di rilievo che però, secondo
alcuni,potrebbe rivelarsi meno prestigiosa di quello che sembra, sia
perché - tradizionalmente - la struttura di coordinamento
è considerata una scatola vuota, sia perché in questo
momento mancano ancora i regolamenti di attuazione previsti dalla legge
di riforma dei Servizi.
Mentre invece è stato approvato, di corsa, un Decreto che
prevede una prima deroga alla riforma, in modo da permettere a G. Letta
di avere di nuovo la delega ai Servizi che aveva nel precedente governo
Berlusconi.
Inoltre questi ultimi anni non sono stati proprio un bel periodo per
gli spioni di stato, giusto per segnalare solo le ultimi due notizie:
il 5 giugno è stato arrestato un colonnello dei carabinieri (in
forza all'AISE) accusato di essere uno strozzino, e negli stessi giorni
si è saputo che a fine 2001 funzionari dell'amministrazione USA
furono ospiti dei Servizi italiani per una riunione nella quale si
discusse con altri anonimi personaggi delle possibilità di un
colpo di stato in Iran. A completare il quadro, proprio alla vigilia
della nomina di G. De Gennaro, il capo dell'AISI è stato rimosso
dal suo incarico, in modo considerato "sbrigativo", sembra per
incompatibilità con il nuovo Ministro degli Interni. Per finire
è arrivata anche la nomina di F. Rutelli alla Presidenza del
"Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica" che evitiamo
di commentare per non fare della facile ironia.
Per tornare al nuovo capo del "DIS", dovrebbe risultare evidente che il
suo curriculum non può certo essere definito particolarmente
brillante: dal palese fallimento della gestione dell'ordine pubblico a
Genova nel 2001, con uno strascico di procedimenti giudiziari a carico
delle forze dell'ordine per reati che vanno dalla costruzione di false
prove alla tortura, agli inutili mesi spesi in Campania proprio mentre
il problema dei rifiuti diventava da preoccupante a drammatico.
A questo punto qualcuno potrebbe far notare che lo zelo speso dai
politici nell'esaltazione della meritocrazia e nella minaccia di
licenziare i dipendenti pubblici "fannulloni", si deve intendere come
applicabile esclusivamente ai livelli medio-bassi dell'amministrazione
statale. Mentre per i livelli più alti, gli insuccessi sono
tutti benignamente perdonati. Anzi, sono un sicuro viatico per
incarichi sempre più importanti.
I più malevoli invece potrebbero pensare che la nuova
collocazione di G. De Gennaro sia il giusto coronamento di una carriera
spesa al servizio dello Stato, visto che gli "insuccessi" mietuti in
precedenza sono ricaduti soprattutto sulle teste dei cittadini
piuttosto che su quelle dei politici e che tali evenienze rischiano di
ripetersi anche in questo nuovo incarico. Il che sicuramente è
fonte di preoccupazione.
Pepsy