Le organizzazioni criminali fasciste e leghiste sono tornate al
governo e adesso i porci e i loro cani da guardia sono scatenati. I
primi a farne le spese sono i migranti, sottoposti ad ogni genere di
vessazione ed angheria, fino ad arrivare ai rastrellamenti di
"clandestini" sugli autobus e nei supermercati. Anche per i consumatori
di cannabis, da sempre odiati dai fascisti, si prospettano comunque
tempi duri. La Legge Fini, l'unica d'Europa che mette sullo stesso
piano droghe leggere e droghe pesanti (col risultato che nei suoi due
anni di applicazione il consumo di eroina e di cocaina è
aumentato esponenzialmente, mentre sono scesi vertiginosamente i loro
prezzi) è lì pronta per essere applicata…
Giovedì 5 giugno a Roma quattro carabinieri in borghese sono
entrati nel liceo classico Virgilio, uno dei più noti della
capitale, ed hanno arrestato quattro ragazzi che stavano fumando una
canna nel cortile dell'istituto. I quattro studenti minorenni del liceo
sono stati poi rilasciati dopo esser stati identificati e segnalati
alla Prefettura come consumatori di droga, mentre quello che al momento
dell'irruzione degli sbirri aveva la canna in mano è stato
addirittura pure denunciato "per spaccio"(!!!). Come ha scritto il
Collettivo Studentesco del Virgilio, "lungi dall'essere discrete le
perquisizioni agli studenti sono avvenute all'interno dell'istituto
sotto gli occhi di tutti i docenti. Nonostante tre dei fermati fossero
senza alcuna droga addosso sono stati portati via dall'istituto. Le
autorità scolastiche, come d'altronde i genitori dei ragazzi,
non sono state informate del fatto che gli studenti venissero portati
via (…). Gli studenti sono stati caricati su una gazzella senza che gli
fosse concesso di chiamare le proprie famiglie e alla richiesta su dove
venissero condotti i militari si sono rifiutati di rispondere. In
caserma i CC hanno cercato di far firmare ai fermati e alle famiglie un
verbale falso in cui gli studenti dovevano affermare di essere stati
fermati "nel piazzale antistante all'istituto". Solo la prontezza della
madre di uno dei fermati ha impedito che i carabinieri dichiarassero il
falso. Inoltre i carabinieri sono riusciti miracolosamente a
moltiplicare per quattro (ci spiegassero come!) lo spinello che uno
degli studenti stava fumando al momento del fermo avendolo imputato
singolarmente ad ognuno dei fermati, al fine di giustificare il fermo
di tre persone che semplicemente non avevano sostanze droganti è
sulla loro persona né nel proprio domicilio". Nel pomeriggio
dopo l'accaduto nel liceo s'è svolta una affollatissima
assemblea in cui tutti gli studenti, gli insegnanti ed i genitori
intervenuti hanno condannato il blitz dei carabinieri che ha invece
ricevuto il plauso di Gasparri e di altri criminali fascisti, secondo
dal prossimo anno scolastico azioni del genere dovrebbero avvenire
più spesso "in tutte le scuole", senza subire intralci dalle
"autorità scolastiche", troppo inclini "al permissivismo
tollerante e al lassismo buonista".
Alessandro B., un giovane lombardo di 21 anni, è invece la prima
vittima di uno degli articoli del decreto-sicurezza (giustamente
rinominato "decreto-colpo di stato") in vigore dal 23 maggio scorso.
Tra una cosa e l'altra, la Banda Berlusconi ha anche modificato alcune
norme del Codice della strada e inasprito le sanzioni a carico di chi
guida in stato di ebbrezza (con valore alcometrico oltre la soglia
cioè di 1,5 g/l) o appunto sotto gli effetti di stupefacenti. In
questi casi scatta il sequestro dell'auto (a condizione che chi
è alla guida sia anche il proprietario) a cui seguirà poi
la confisca, se l'automobilista sarà condannato o
patteggerà: in pratica l'auto non la rivedrà più e
se vorrà guidare, dovrà comprarsene una nuova. E l'auto o
finirà all'asta o sarà utilizzata dalla polizia. Il nuovo
decreto, però, non pone (come nel caso dell'alcool) dei limiti
minimi: per quanto riguarda droghe, un automobilista rischia la
confisca dell'auto se solo risulta "positivo" ai test delle urine che
gli vengono effettuati. E dato che i metaboliti della cannabis possono
essere rintracciati nelle urine anche 30-60 giorni dopo l'ultima
assunzione, uno può finire nei guai anche se ha fumato un solo
spinello settimane prima. Mentre era in vacanza in provincia di Savona,
Alessandro B. era stato rimasto coinvolto in un incidente senza gravi
conseguenze per la sua salute, ma dopo esser stato ricoverato al Pronto
Soccorso era stato obbligato a sottoporsi ai test antidroga. Risultato
positivo ai «cannabinoidi» (anche se per ammissione degli
stessi agenti della Polizia Stradale non era «in uno stato
alterato dal punto di vista psicofisico»), non solo è
stato denunciato alla procura della Repubblica, ma si è visto
sequestrare ai fini della confisca anche la macchina.
Non si capisce, tra l'altro, perché debba essere così
penalizzato chi guida sotto gli effetti della cannabis. Già nel
1942 la Commissione La Guardia (così chiamata dal nome del
sindaco di New York che la istituì per valutare gli effetti
della canapa indiana) escluse che la marijuana potesse influire sulla
guida delle automobili o sull'utilizzo di macchinari pesanti. Questa
valutazione venne poi confermata nei primi anni '70 dalle ricerche
effettuate dall'Università dello Stato di Washington e da tutti
gli studi successivi. Poche settimane fa, la rivista Accident Analysis
and Prevention, ha pubblicato ad esempio, uno studio israeliano
secondo cui basse dosi di cannabis e alcool hanno un diverso impatto
sulle attività psicomotorie. La ricerca delle università
Hebrew e di Negev, ha studiato l'impatto dell'alcol e del THC sulla
guida di 14 automobilisti, ed è risultato che "Il tasso di
velocità e' stato il più variabile e osservabile rispetto
alle due sostanze, ma con opposti effetti. Le sigarette di THC
rendevano gli automobilisti meno veloci, mentre l'alcol più
veloci". Complessivamente, i fumatori di cannabis si comportavano come
coloro che avevano uno 0,05g/l di tasso alcolico nel sangue
(cioè dieci volte al di sotto del tasso alcolico di 0,5 g/l nel
sangue tollerato dalla legge).
Visto che è difficile difendere l'ultraproibizionismo fatto di
carabinieri in borghese nelle scuole e auto rubate legalmente a chi
magari è colpevole solo di essersi fumato una canna settimane
prima e che la marijuana non ha mai fatto male a nessuno lo sanno
milioni di persone che la fumano, l'hanno fumata o che semplicemente
conoscono o conoscevano qualche fumatore e neanche il lavaggio del
cervello dei media di regime basta a giustificare la sua proibizione
davanti a tanta esperienza, adesso i fascisti (che non dispongono di
alcun argomento razionale per difendere la loro sporca legge) vogliono
vietare direttamente le manifestazioni antiproibizioniste. Il
famigerato gerarca fascista Carlo Giovanardi ha infatti dichiarato che
intende "introdurre strumenti normativi per non permettere più
che manifestazioni propagandistiche, come la tre giorni sulla canapa
(terapeutica, ndr) a Bologna e le cosiddette street parade possano
svolgersi liberamente (...) Vogliamo dire basta alla cultura della
droga. E per farlo vogliamo introdurre nell'ordinamento una norma che
impedisca di fare propaganda, anche indiretta, a tutte le droghe,
comprese quelle cosiddette leggere". Per fare "propaganda diretta"
basta evidentemente sostenere che la cannabis è relativamente
poco dannosa (come dicono ad esempio alcune decine di pubblicazioni
medico-scientifiche contro una dozzina che dicono il contrario) o anche
forse soltanto criticare la Legge Fini. È evidente che un
provvedimento di questo genere tornerebbe ad introdurre la censura
preventiva e il divieto di dissenso e rappresenterebbe una grave
limitazione di quella libertà di manifestazione del pensiero che
è alla base della civiltà moderna e che dovrebbe,
peraltro, essere garantita dall'art. 21 della Costituzione e dall'art.
10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Le garanzie,
però, esistono solo sulla carta su cui vengono scritte le leggi
e l'allucinante proposta di Giovannardi rischia di diventare
realtà. Per questo è importante che in vista della sua
approvazione (che potrebbe essere anche molto vicina dato che il
provvedimento dovrebbe essere introdotto nell'ennesimo "decreto
sicurezza") inizino a mobilitarsi e preoccuparsi tutti coloro che,
indipendentemente da come la pensano su
proibizionismo/antiproibizionismo, sanno che la libertà di
manifestazione, di pensiero e d'espressione segna il confine oltre cui
comincia la dittatura.
robertino