Intanto che il Governo prepara il suo pasticcio sulle
intercettazioni, al momento non è ancora disponibile un testo
ufficiale del Disegno di Legge ma solo veline ufficiali, proviamo a
segnalare alcune cose che inquadrano questo problema in un contesto
più ampio.
In Italia già esiste una norma "anti-terrorismo" che prevede la
conservazione - per il momento fino alla fine del 2008 - di tutte le
comunicazioni (e non solo di alcune) che avvengono sia via telefono che
via internet. Una vera e propria "intercettazione" preventiva che
interessa tutti coloro che usano un telefono o un computer e non solo
gli incalliti criminali.
Ricordiamo anche che già il precedente Governo aveva messo in
cantiere una legge sulle intercettazioni, non molto diversa da quella
che ha fatto tanto discutere in questi giorni. Intanto continuano ad
essere scoperte bande di professionisti dediti alle intercettazioni "a
fini di lucro", come quei 17 investigatori privati arrestati nello
scorso mese di maggio in diverse regioni. Questo perché bisogna
sempre ricordare che dietro alle intercettazioni, legali o illegali che
siano, c'è anche un discreto giro d'affari che spesso viene
sottovalutato.
In ogni caso, limitarsi solo a inseguire la propaganda dei mass media e
dei politici, che puntano i loro riflettori dove meglio credono,
è sicuramente fuorviante, più interessante è
notare quello che avviene in campi solo apparentemente diversi. Per
esempio le nuove frontiere della pubblicità on-line che si
basano proprio su sistemi di intercettazione (quando si dice il caso!)
delle comunicazioni delle persone qualsiasi.
Una delle compagnie di telecomunicazione inglese, la "British Telecom"
ha recentemente ammesso di aver usato, in via sperimentale fin dal
2006, un sistema che intercettava i collegamenti internet dei propri
utenti al fine di presentare loro della pubblicità
personalizzata. Questo grazie a programmi in grado di archiviare - per
ogni utente - una serie di informazioni, basandosi sul suo uso di
Internet: siti visitati, acquisti fatti, ecc... Il tutto spesso
all'insaputa delle vittime che incontravano sui siti che visitavano,
pubblicità più adatta ai loro gusti. I protagonisti si
sono difesi affermando che il sistema servirà sia a impedire che
una persona cada in una delle truffe portate avanti dai siti "clonati"
(il cosiddetto phishing) sia la presenza di pubblicità poco
interessanti (sic!). Questo sistema verrà attivato solo dopo il
consenso dell'utente e senza che vengano mai archiviati dati di tipo
sensibile. Basta crederci.
Ma anche in altri paesi, i problemi legati alla riservatezza delle
comunicazioni ed alla continua approvazione di norme che la violano
sono sempre più frequenti.
Il 17 giugno dovrebbe arrivare al voto finale, al parlamento svedese,
una legge che permette al FRA (il sistema di difesa radio gestito dallo
spionaggio) di intercettare - senza la preventiva autorizzazione di un
magistrato - qualsiasi segnale di telecomunicazione attraversi il
territorio del Regno. Il che, in un contesto nel quale le comunicazioni
avvolgono tutto il mondo, significa attivare un punto di ascolto che
non interessa solo i cittadini di quel paese. La scusa è quella
della "difesa nazionale" e la legge è soprannominata, non a
caso, "Lex Orwell". Un avvocato l'ha descritta come il passaggio dalla
pesca con amo e lenza a quella con la rete.
In Ungheria, una associazione per la tutela della privacy ha presentato
un ricorso di incostituzionalità nei confronti della legge sulla
conservazione dei dati del traffico telematico. Legge che accoglie la
solita direttiva europea, che è stata approvata recentemente
anche dal parlamento ceco.
Intanto nel mese di marzo gli USA hanno rinnovato il famigerato
"Patriot Act" e per il prossimo mese di agosto è prevista la
presentazione di nuove norme sulle intercettazioni, appena prima della
scadenza del "Protect America Act", la legge che ha aumentato a
dismisura i poteri presidenziali in questo settore. Ed è sempre
in vigore la "FISA", che prevede la possibilità di spiare anche
le comunicazioni che avvengono al di fuori del territorio statunitense.
L'approvazione di una nuova normativa sulle intercettazioni e le
preoccupazioni dei (falsi) difensori della riservatezza personale e dei
forcaioli in servizio permanente effettivo, sono solo l'aspetto
più appariscente e meno sostanziale di un problema globale e non
solo italiano. In un mondo sempre più interconnesso, almeno
nella sua parte ricca, la rete del controllo è destinata ad
estendersi sempre di più e, parallelamente, è destinato
ad aumentare nelle persone il disagio causato dalla consapevolezza di
essere spiati in ogni momento della propria vita e non solo quando sono
al telefono. Le uniche difese che abbiamo a disposizione sono, come
sempre, da una parte l'informazione indipendente e dall'altra lo
sviluppo e l'uso di strumenti tecnici individuali che ci mettano in
grado di resistere al Grande Fratello che avanza.
Pepsy