Umanità Nova, n.23 del 22 giugno 2008, anno 88

Giappone. Terremoti e nucleare


La notizia ha fatto capolino sui giornali del 14 giugno: a causa della forte scossa di terremoto che ha colpito il Giappone sono fuoriusciti 14,8 litri di acqua da un serbatoio in cui era depositato materiale radioattivo, vicino al reattore due della più grande centrale nucleare del mondo, quella di Fukushima (nota anche come la centrale di Kashiwaki-Kariwa). Perdita di modesta entità, ha subito sottolineato la compagnia elettrica giapponese Tokio Electric Power (Tepco) che gestisce gli impianti nucleari del paese.
Ebbene, la notizia era per lo meno incompleta: la stampa avrebbe dovuto aggiungere che l'impianto di Fukushima è chiuso dal 17 luglio 2007 quando un terremoto di intensità molto simile a quello del 14 giugno ha colpito il nord del Giappone. In quella occasione dalla centrale – potenzialmente capace di produrre 8mila MW di elettricità – fuoriuscirono 1200 litri di acqua radioattiva che fu riversata in mare. La Tepco prima parlò di una perdita di 2 litri di materiale radioattivo e solo cinque giorni dopo ammise l'entità del disastro che costrinse il governo giapponese e l'AIEA (Agenzia internazionale dell'energia atomica) a chiudere a "tempo indeterminato" questo impianto, costruito, si diceva, a "prova di terremoto".
Come non ci stanchiamo di ripetere, l'opinione pubblica non sarà mai in grado di sapere con certezza cosa effettivamente accade all'interno degli impianti nucleari, sottoposti a rigidi vincoli di sicurezza economico-militare; rimane il fatto che gli incidenti continuano ad avvenire anche in Stati, come il Giappone, che hanno da tempo intrapreso la scelta nucleare.
Di seguito riportiamo una breve, ma impressionante, rassegna degli incidenti avvenuti negli ultimi anni alle centrali nipponiche. Un elenco, senza dubbio incompleto, di alcune fra le tante Chernobyl mancate.

9 febbraio 1991: incidente alla centrale di Mihama. Una radioattività per 7 milioni di becquerel, pari alla quantità rilasciata in un anno dai due reattori della centrale, è fuoriuscita in mare.
8 dicembre 1995: due tonnellate di sodio liquido e altro materiale radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare prototipo di Monju nella prefettura di Fukui a causa di un malfunzionamento al sistema di raffreddamento
11 marzo 1997: gravissimo incidente nell'impianto di ritrattamento di Tokaimura, Nella mattina scoppia un principio d'incendio nell'impianto. Sembra un incidente di poco conto, subito controllato. E invece il fuoco non era stato completamente spento e dopo dieci ore, verso le 20, avviene l'esplosione. Almeno 37 persone vengono contaminate.
12 luglio 1999: Centrale Tsuruga, bloccato reattore per una perdita acqua.
30 settembre 1999: gravissimo incidente sempre nell'impianto di Tokaimura. Durante la preparazione di combustibile nucleare viene superata la massa critica e si innesca una reazione a catena, fortunatamente arrestata prima dell'esplosione ma prodotti di fissione si disperdono nell'ambiente. Due lavoratori periscono e altri 120 vengono esposti a radiazioni. Altre centinaia subiscono gli effetti delle radiazioni: in totale 450 contaminati.
27 gennaio 2000. Un incidente a una installazione per il riprocessamento dell'uranio provoca livelli di radiazione 15 volte superiori alla norma in un raggio di circa 1,2 miglia. Funzionari locali segnalano che almeno 21 persone sono state esposte alle radiazioni.
9 agosto 2004: la fuoriuscita di acqua bollente e vapore per la rottura di una conduttura uccide cinque lavoratori nella centrale di Mihama. Altri sette operai sono in condizioni molto gravi.
23 marzo 2006: Un incendio durato circa tre ore e mezzo si è sprigionato nella centrale nucleare di Ohi, nel Giappone occidentale. Due operai sono stati ricoverati per intossicazione da fumo, ma si escludono fughe radioattive.
Maggio 2006. Ennesimo incidente con fuga di 400 litri di acqua radioattiva nella ex centrale nucleare di Mihama.
16 luglio 2007: il più grande impianto nucleare del mondo, quello di Fukushima, viene chiuso perché gravemente danneggiato da un terremoto di magnitudine 6,8. Cinquanta guasti meccanici a catena, ben due fughe radioattive distinte, la fuoruscita di migliaia di litri di acqua e petrolio contaminati, cento fusti di scorie scoperchiati dal sisma e privi di protezione, pronti a disperdere i veleni nell' atmosfera e nel mare: questo il bilancio dei danni.

A. Ruberti



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