La sezione parigina del sindacato CNT-AIT ha lanciato una campagna
di boicottaggio del turismo in Marocco, come forma di protesta contro
la dura repressione delle lotte sociali, sfociata negli ultimi mesi in
uccisioni di manifestanti e oppositori politici, cariche di piazza,
arresti e dure condanne di lavoratori, studenti, blogger.
Nell'appello diffuso in rete gli anarcosindacalisti parigini,
rivolgendosi ai tanti che ogni anno scelgono il Marocco come meta delle
loro vacanze estive, scrivono: "quest'estate voi pensate di trascorrere
le vostre vacanze in Marocco, tra spiagge, piccoli pittoreschi
villaggi, cucina abbondante, dolcezza del vivere, fantasia.
Per i marocchini il quadro non è certo lo stesso: sul retro della cartolina da sogno c'è piuttosto un incubo.
- Nell'interno il paese è privo di infrastrutture e servizi
essenziali come ospedali e strade. Nel gennaio del 2008 la popolazione
di Boulman Dades, per aver osato esprimere il proprio malcontento
chiedendo di essere ascoltata dalle autorità, ha subito una
repressione terribile: un corteo pacifico di diverse centinaia di
abitanti è stato attaccato dalla polizia e successivamente 10
manifestanti sono stati condannati – pur nella totale assenza di prove
– ad un totale di 34 anni di carcere.
- La libertà di parola è impedita e repressa: un
navigatore della rete colpevole di aver creato un blog con il nome del
fratello del re, è stato condannato a tre anni di reclusione.
- Il 14 maggio scorso alcuni studenti di Marrakech, che avevano chiesto
un miglioramento delle loro condizioni di studio, sono stati
violentemente picchiati dalle forze dell'ordine. Un manifestante
è stato gettato dal quarto piano dalla polizia ed è
attualmente in coma.
- Nella piccola città portuale di Sidi Hifni – circa 20.000 gli
abitanti – famosa per le sue spiagge, dei giovani disoccupati avevano
piazzato delle tende all'ingresso del porto per denunciare la loro
povertà e chiedere lavoro. Il 6 giugno la tendopoli è
stata presa d'assalto da 3.000 poliziotti appoggiati da elicotteri.
Il bilancio ufficiale parla di 44 feriti, mentre le associazioni di
difesa dei diritti umani riferiscono di numerosi morti e di oltre 160
arrestati.
Di questo Marocco, quello vero, voi non sentirete mai parlare né in TV né sui giornali"
Nel centro di detenzione di Vincennes, in seguito alla morte
sospetta di un loro compagno, i detenuti si sono rivoltati, dando fuoco
a suppellettili e materassi. Alcuni sono rimasti feriti, altri sono
fuggiti, mente quelli rimasti sono stati trasferiti altrove
perché il centro è andato completamente distrutto
dall'incendio propagatosi ovunque.
In un loro comunicato gli anarcosindacalisti della CNT hanno scritto:
"Il Centro di detenzione di Vincennes è una lurida prigione,
nella quale sono rinchiusi i 'senza carte' in attesa di espulsione.
È la più grande prigione di questo tipo in Francia, dove
le condizioni di vita sono state rese ancor più dure dalle
politiche volute da Sarkozy e applicate da Hortefeux. Sabato 21 giugno
un detenuto è morto in circostanze poco chiare e subito dopo gli
edifici del Centro di detenzione amministrativa sono andati
completamente distrutti in un incendio." Il comunicato si conclude con
un duro atto d'accusa verso le leggi razziste e la propaganda dell'odio
volute da Sarkozy e dalla sua banda.
Fonte: a-infos
A cura di Mort.