Umanità Nova, n.25 del 13 luglio 2008, anno 88

Torino. Pietra contro il Tav


Il 28 giugno piazza XVIII dicembre a Torino si è riempita di No Tav, che, sfidando il caldo feroce e i divieti di polizia, hanno dato una prima, importante, risposta a chi in queste stesse ore stava decidendo sul futuro di Torino e della Val Susa.
La giornata No Tav, organizzata da Saldatura – rete contro le nocività di Torino e dintorni – si è aperta con un'assemblea di piazza, nella quale sono state illustrate le conseguenze disastrose della costruzione del Tav a Torino, dove ben 250.000 torinesi saranno investiti dalla costruzione della nuova linea. 30 anni di cantieri per servire gli interessi della solita lobby di costruttori, interessata a drenare soldi pubblici per un'opera inutile, che assorbirà risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare i servizi destinati alle persone, cominciando dal trasporto ferroviario per i pendolari.
Dopo l'assemblea i No Tav sono scesi in strada diretti in corso Francia, che nei giorni precedenti la questura aveva vietato con il pretesto dell'interruzione del traffico. Evidentemente chi si appresta a bloccare la città per 30 anni non gradiva che la protesta No Tav lo facesse per 30 minuti.
La passeggiata che, vista la partecipazione, ha assunto i caratteri di un vero corteo, si è diretta in piazza Statuto e qui ha svoltato per corso Francia. Lo schieramento di polizia era imponente. In testa al corteo tre sindaci si Tav con tanto di fascia tricolore accompagnati da operai in tuta armati di cazzuola e bugliolo, un trattore bonsai, una corte di portaborse e cortigiani. I No Tav sono dilagati ovunque per la piazza, bloccando il traffico in ogni direzione, mentre partiva la cerimonia di posa della prima pietra, con tanto di discorso inaugurale, taglio del nastro e cementazione a terra.
La manifestazione si conclusa in piazza XVIII dicembre con toma, birre, musica, l'acqua della Fonte Penturetto di Vaie, e giochi per i bimbi.
Nelle stesse ore tra Prà Catinat e Torino l'Osservatorio tecnico sul Tav stava terminando i suoi lavori, sancendo, tra l'applauso di sindaci dal recente passato No Tav, l'avvio della fase di progettazione dell'opera.
Il 28 giugno si è ribadito che l'opposizione al Tav sta crescendo, poco a poco, anche a Torino, da dove dovrebbero partire i lavori.
Un'ultima notazione di cronaca. Il toretto in fondo a piazza XVIII dicembre, chiuso da anni per timore che l'acqua attirasse immigrati poveri e senza casa, è stato riaperto dai No Tav all'uso pubblico della cittadinanza.

Euf.

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