Il 28 giugno piazza XVIII dicembre a Torino si è riempita di
No Tav, che, sfidando il caldo feroce e i divieti di polizia, hanno
dato una prima, importante, risposta a chi in queste stesse ore stava
decidendo sul futuro di Torino e della Val Susa.
La giornata No Tav, organizzata da Saldatura – rete contro le
nocività di Torino e dintorni – si è aperta con
un'assemblea di piazza, nella quale sono state illustrate le
conseguenze disastrose della costruzione del Tav a Torino, dove ben
250.000 torinesi saranno investiti dalla costruzione della nuova linea.
30 anni di cantieri per servire gli interessi della solita lobby di
costruttori, interessata a drenare soldi pubblici per un'opera inutile,
che assorbirà risorse che potrebbero essere impiegate per
migliorare i servizi destinati alle persone, cominciando dal trasporto
ferroviario per i pendolari.
Dopo l'assemblea i No Tav sono scesi in strada diretti in corso
Francia, che nei giorni precedenti la questura aveva vietato con il
pretesto dell'interruzione del traffico. Evidentemente chi si appresta
a bloccare la città per 30 anni non gradiva che la protesta No
Tav lo facesse per 30 minuti.
La passeggiata che, vista la partecipazione, ha assunto i caratteri di
un vero corteo, si è diretta in piazza Statuto e qui ha svoltato
per corso Francia. Lo schieramento di polizia era imponente. In testa
al corteo tre sindaci si Tav con tanto di fascia tricolore accompagnati
da operai in tuta armati di cazzuola e bugliolo, un trattore bonsai,
una corte di portaborse e cortigiani. I No Tav sono dilagati ovunque
per la piazza, bloccando il traffico in ogni direzione, mentre partiva
la cerimonia di posa della prima pietra, con tanto di discorso
inaugurale, taglio del nastro e cementazione a terra.
La manifestazione si conclusa in piazza XVIII dicembre con toma, birre,
musica, l'acqua della Fonte Penturetto di Vaie, e giochi per i bimbi.
Nelle stesse ore tra Prà Catinat e Torino l'Osservatorio tecnico
sul Tav stava terminando i suoi lavori, sancendo, tra l'applauso di
sindaci dal recente passato No Tav, l'avvio della fase di progettazione
dell'opera.
Il 28 giugno si è ribadito che l'opposizione al Tav sta
crescendo, poco a poco, anche a Torino, da dove dovrebbero partire i
lavori.
Un'ultima notazione di cronaca. Il toretto in fondo a piazza XVIII
dicembre, chiuso da anni per timore che l'acqua attirasse immigrati
poveri e senza casa, è stato riaperto dai No Tav all'uso
pubblico della cittadinanza.
Euf.