Umanità Nova, n.25 del 13 luglio 2008, anno 88

Senza frontiere. Breve storia dell'Internazionale di Federazioni Anarchiche


Da quando il conflitto in seno all'Associazione Internazionale dei Lavoratori tra le tendenze autoritarie e quelle libertarie, portò al ridimensionamento delle spinte rivoluzionarie del proletariato internazionale, gli antiautoritari di tutte le latitudini hanno cercato di coordinare i loro sforzi per abbattere il sistema sociale vigente basato sul dominio e l'oppressione.

Nel 1872 delegati di vari paesi si incontrarono a congresso nella cittadina svizzera di Saint-Imier per definire quelle che saranno le linee di azione dell'anarchismo sociale e rivoluzionario: organizzazione al di fuori della politica borghese mediante la solidarietà dell'azione rivoluzionaria; distruzione di qualsiasi tipo di potere politico compreso quello sedicente rivoluzionario; libera organizzazione sociale contro le tirannie politiche e religiose; sostituzione dello Stato, sempre ingiusto e tirannico, con la libera federazione dei gruppi di produttori e consumatori basata sulla solidarietà ed il mutuo appoggio.

Nel mese di luglio del 1881 si tenne a Londra quello che sarà il primo congresso anarchico internazionale, alla presenza di delegati di Africa, America, Asia ed Europa in rappresentanza di circa 50.000 militanti. Un congresso clandestino che, partendo dagli accordi di Saint-Imier, affrontò due punti principali: la violenza rivoluzionaria e la creazione di un'organizzazione internazionale specificatamente anarchica. Venne nominato un organismo di collegamento, ma l'ondata di repressione statale che caratterizzò il periodo impedì che si potesse dare corpo all'organizzazione vera e propria.

Fino al 1907 non si riuscì a tenere altri congressi. Nel mese di agosto di quell'anno, ad Amsterdam, convocato dai gruppi belgi e olandesi, si tenne un nuovo incontro per discutere di sindacalismo e di organizzazione. Presenziarono anarchici americani, europei e asiatici. Si confrontarono più posizioni che dimostravano l'esistenza di più modi di porsi dell'anarchismo. In specifico si confrontarono due correnti: la prima che dava maggiore importanza all'azione e all'organizzazione sindacale rispetto a tutte le altre forme di lotta, la seconda che, pur rimarcando l'importanza del movimento operaio, riteneva che essa fosse un mezzo per giungere all'anarchia, non il fine dell'azione anarchica. All'unanimità si affermò che anarchismo ed organizzazione sono complementari e si nominò una commissione di relazioni con sede a Londra.

Tra la prima guerra mondiale e la rivoluzione in Russia si ebbero altre riunioni internazionali il cui corollario fu la riattivazione, nel 1922, dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (A.I.T.) erede della Prima Internazionale e del Congresso di Saint-Imier, ancora oggi operante come Internazionale del sindacalismo rivoluzionario e dell'anarcosindacalismo.

Nel secondo dopoguerra ci furono altri tentativi di creare un'organizzazione internazionale stabile.
Il primo fu quello della convocazione di una Conferenza Europea da parte del Segretariato Provvisorio delle Relazioni Internazionali, che si celebrò a Parigi dal 15 al 17 maggio del 1948.
A Londra, nel 1958, si riattivò il coordinamento delle relazioni internazionali e, mediante un bollettino interno, si sviluppò il confronto tra le diverse federazioni anarchiche. Questo dibattito permise l'organizzazione del congresso di Carrara del 1968. Congresso fondamentale per la ripresa stabile del coordinamento dell'attività anarchica su scala internazionale con la costituzione dell'Internazionale di Federazioni Anarchiche (I.F.A.).
Tenuto in un clima di grande effervescenza sociale contraddistinta dall'esplosione del movimento giovanile e dalla ripresa dell'iniziativa operaia, dalla lotta contro la guerra e la repressione sia ad Ovest come ad Est, il congresso si caratterizzerà come un momento importante di definizione delle basi sia organiche che di pensiero dell'attività internazionale degli anarchici; movimento operaio, blocchi imperialisti, analisi dei processi rivoluzionari del recente passato, critica delle religioni, saranno i principali temi affrontati in quella sede.

Tre anni dopo, nel 1971, l'IFA si ritroverà a Parigi per proseguire il confronto tra le varie federazioni che delineò vari modi di porsi sul tema dell'organizzazione.

Nel 1978 il congresso si tiene ancora a Carrara, in un pesante clima di repressione legato agli sviluppi in Italia della lotta armata anticapitalista e del terrorismo statale. Nonostante la pressione esterna il congresso riuscirà a produrre accordi significativi sui temi della violenza rivoluzionaria, del movimento studentesco, del marginalismo, delle questioni scientifiche in relazione all'anarchismo.

Parigi è sede nuovamente del congresso del 1986 nel quale si dibatte dei temi del momento: lotte di liberazione nazionale, politica dei blocchi, militarizzazione crescente nell'ottica della prospettiva della trasformazione sociale e della lotta anarchica.

A Valencia nel 1990 il congresso analizzerà la situazione mondiale dopo la caduta del muro di Berlino, prenderà un accordo sulla posizione degli anarchici nel movimento dei lavoratori e stilerà un nuovo, più attuale, patto associativo per l'IFA. Dopo di allora il lavoro organizzativo dell'IFA si svilupperà tramite frequenti riunioni periodiche delle commissioni di relazioni internazionali delle varie federazioni.

Nel 1997 a Lione furono principalmente presi in considerazione i meccanismi di dominazione e di sfruttamento mondiale, con un'analisi rivolta al conflitto nei Balcani.

A Besançon, nel 2004, in un clima mondiale dominato dalla lotta contro la globalizzazione capitalista, la guerra imperialista e la ripresa, su scala internazionale del movimento libertario, l'IFA rilancia l'iniziativa internazionalista raccogliendo nuove adesioni.

Attualmente aderiscono all'IFA federazioni anarchiche di Argentina, Bielorussia, Bulgaria, Cechia e Slovacchia, Francia e Belgio, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Portogallo.

M. V.

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