Il 7 luglio a Sapporo è iniziato il vertice dei G8. Il 6
luglio migliaia di manifestanti, tra cui molti compagni e compagne
anarchici, sono scesi in piazza contro le politiche neoliberiste e di
devastazione del territorio dei governi mondiali. La città,
capoluogo della regione di Hokkaido con quasi 2 milioni di abitanti,
è stata blindata da migliaia di poliziotti anti-sommossa, sparsi
in tutte le strade e le piazze. Il corteo si è svolto in modo
tranquillo, provocazioni poliziesche a parte, ma alla fine della
manifestazione sono state arrestate quattro persone, tra cui un
compagno che guidava il camion dell'impianto di amplificazione, un
mediattivista di Indymedia e un giornalista dell'agenzia Reuters.
Questi arresti si sommano a quelli dei giorni precedenti, che hanno
colpito decine di attivisti, tra cui anche diversi compagni anarchici,
in tutto il Giappone. Domenica 7 luglio in diverse parti del mondo si
sono svolte azioni e manifestazioni per denunciare la repressione e
esprimere solidarietà agli arrestati.
Il 5 luglio si è svolta la giornata dell'orgoglio gay,
lesbico e transessuale a Budapest. Circa un centinaio di nazisti hanno
attaccato il corteo con sassi, bastoni e bottiglie molotov,
scontrandosi con alcuni dei manifestanti e con la polizia ungherese.
Circa 50 persone sono rimaste ferite, tra cui anche una deputata
europea. In Ungheria le aggressioni di fascisti e nazisti contro i
"diversi" sono all'ordine del giorno e spesso vengono coperte o
insabbiate dalla polizia.
Il 15 luglio oltre 150 persone hanno presidiato la sede dell'ufficio immigrazione del Dipartimento di
Sicurezza Nazionale al centro di Providence (Rhode Island) dove molti
immigrati sono agli arresti in seguito ad una retata della polizia
statunitense. Oltre 30 lavoratori e lavoratrici, per lo più
bidelli, sono in stato di fermo. La "Red de Defensa", un rete di
risposta rapida creata dall'Associazione del vicinato di Olneyville,
è entrata in azione, mobilitando centinaia di migranti,
sindacalisti, gruppi di diverse tendenze da tutta la provincia di
Providence. I manifestanti hanno creato una barriera umana davanti
all'uscita del palazzo, per impedire che i migranti prigionieri
venissero deportati altrove.
A 4 anni dal pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia
contro il muro fatto erigere dal governo israeliano, la popolazione dei
villaggi a ridosso del muro continua la propria lotta, sostenuta da
molti attivisti internazionali ed israeliani, in particolare dagli
Anarchici Contro il Muro. Venerdì 18 luglio si è tenuta
la manifestazione numero 178, che ha visto la partecipazione degli
abitanti di Bil'in, Umm Salamuna e Ni'ilin.
L'esercito israeliano è intervenuto per impedire ai manifestanti
di avvicinarsi al muro, ma alcuni compagni sono riusciti ugualmente a
creare un varco nella recinzione e abbattere una parte della rete
metallica. Sul villaggio di Ni'ilin, uno dei più attivi nella
lotta contro il muro, è stato posto lo stato d'assedio e il
coprifuoco da parte del governo israeliano, tuttavia la lotta continua
e la cooperazione fra abitanti e attivisti è molto stretta.
A cura di Raffaele
Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org;
http://linux7.sanpal.co.jp/no-g8/?q=en; http://japan.indymedia.org;
http://hungary.indymedia.org, http://indymedia.us, http://awalls.org