Umanità Nova, n.29 del 21 settembre 2008, anno 88

inform@zione


Riotorto. Festa dell'Unione Sindacale Italiana

Si è tenuta dal 5 al 7 di settembre la prevista festa dell'USI nella Pinetina di Riotorto di Piombino (LI), dove sono confluite alcune centinaia di persone, in un clima conviviale, allietato dalla bella stagione e dalla bellezza dei posti.
Varie le assemblee organizzate, su diverse tematiche: dalle esperienze autogestionarie (con la Comunità Campanara e il gruppo Rezdora di Parma), alle iniziative di lotta a sostegno dei migranti, con interventi di S.Onesti, avvocato, di Emilia del Comitato Antirazzista di Parma e Leonardo del Comitato Migranti di Bologna (ed è stato fissato un ulteriore specifico incontro per ottobre a Bologna); dall'ingerenza clericale contro la donna (con interventi dell'avvocato M.Mariani di Milano, del collettivo Collettivo femminista "Mai state zitte" di Milano, del ginecologo V.Contini e O.Verdecchia dell'USL di Empoli);  alla presentazione dell'ultimo libro di G.Careri su Camillo Berneri, tra l'altro anche militante dell'USI. A questi va aggiunto l'incontro sul sindacalismo di base, alla presenza di C. Galatolo dell'Unicobas e di E. Moroni della CUB, nel quale le contraddizioni che stanno attanagliano il sindacalismo di base, nonché le sue prospettive future, sono state analizzate in un partecipato dibattito, introdotto da Guido Barroero dell'USI.
Un'ottima, sana e varia cucina (per la quale vanno ringraziati i compagni piombinesi), oltre ai tanti concerti serali (tra cui quello applauditissimo di Alessio Lega) nei quali sono confluiti tanti giovani, hanno permesso un ottimale svolgimento della festa.
Per il prossimo anno, magari evitando concomitanze con altre iniziative di movimento, gli organizzatori si augurano un'ulteriore crescita, qualitativa e numerica.
M.Ilari

Firenze. Vetrina 2009. Resoconto riunione preparatoria

Si è svolta, sabato 13/10, la prevista riunione per progettare l'edizione 2009 della Vetrina dell'editoria anarchica e libertaria.
Presenti compagne e compagni di Firenze, Spezia, Reggio Emilia e Bologna.
Rispetto alle ipotesi prese in esame nell'incontro di agosto, la possibilità della piazza Ghiberti sembra sfumare a causa dei piani di riorganizzazione delle attività commerciali del comune di Firenze. I compagni del Collettivo Libertario Fiorentino si muoveranno per verificare eventuali altre possibili piazze che abbiano la caratteristica di una manifestazione inserita nel contesto sociale della città. Rimane comunque aperta la possibilità di una riedizione nello spazio del Saschall.
Circa le date, poi, si è valutato di prendere ancora in considerazione sia i primi di settembre che una data a settembre inoltrato. In questo senso partirà in questi giorni una lettera-circolare agli editori per verificare disponibilità, impegni e indicazioni.
Ci si è dati un nuovo appuntamento che speriamo più allargato per sabato 11 ottobre 2008, alle ore 11 sempre presso il circolo anarchico di Firenze, in via dei Conciatori 2 rosso.
Walter

Ravenna. Vilipendio alla nazione

Mentre a Trieste il sindaco emana un'ordinanza che prevede multe di mille euro per chi volantina e di settemila per chi imbratta, Il 9 settembre a Ravenna due ragazzi di 15 e 16 anni vengono denunciati per danneggiamento aggravato e vilipendio alla nazione perché accusati di avere scritto sul muro di un sottopassaggio "fanno la guerra e la chiamano democrazia e civiltà" affiancato a una A cerchiata.
 Non solo: vengono costretti a ripulire il muro in questione e a comparire davanti a uno psicologo. Non resta che augurarsi che quest'ultimo spieghi loro la differenza tra "guerra" e "missione umanitaria" - oppure "esportazione della democrazia".
Come afferma un comunicato di solidarietà: che mille giovani anarchici sboccino!
Tsja

Vicenza. I manganelli non fermano la lotta

La giornata di sabato 13 settembre a Vicenza non lasciava molto spazio all'ottimismo.
Dopo le botte di sabato scorso in cui un mini-corteo del presidio permanente contro il dalmolin è stato caricato dalla polizia questo sabato è stata la pioggia torrenziale a dare filo da torcere ai manifestanti.
Ed invece la giornata è andata sicuramente bene: un corteo di varie migliaia di persone (5-6000 secondo le stime più attendibili) hanno sfilato dal centro città al Dal Molin per finire al sito dove da una settimana si svolge il festival NoDalMolin.
Il corteo (composto per la stragrande maggioranza da vicentini) era un unico serpentone di bandiere NoDalMolin con l'unica, gradita, eccezione di una delegazione di NOTAV della ValSusa molto visibile.
Nel punto dove l'altro sabato ci sono state le cariche, è stata piazzata simbolicamente una nuova "torretta" in tubi innocenti, al posto di quella che sabato scorso è stata il pretesto per le violenze sbirresche e che sarebbe dovuta servire a sorvegliare l'aereoporto per un'eventuale inizio dei lavori della nuova base.
Nonostante la repressione e la criminalizzazione dei media locali, il movimento contro il raddoppio della  base militare, con questa giornata, ha confermato il suo carattere popolare e di massa.
Il prossimo appuntamento per il movimento è per il 5 ottobre quando si svolgerà il tanto atteso (nonché controverso) referendum cittadino sulla questione. Su questa scadenza gran parte (ma non tutti) i comitati stanno riversando le proprie energie. Di certo vi è la consapevolezza da parte di tutti/e che, qualsiasi sia l'esito del referendum, la lotta contro le basi militari non si conclude certo in quella data. 
Un compagno presente

Udine. Repressione nei confronti del Centro Sociale

Assume contorni surreali il tentativo di repressione nei confronti del Centro Sociale Autogestito di Udine.
L'antefatto: una giornalista udinese, nota per le simpatie di destra, ritrova il proprio nome e numero di cellulare pubblicati su un sito internet a sfondo sessuale.
Sarebbe solo un episodio di cronaca nera tra i tanti se non fosse che gli
inquirenti si "convincono" che lo squallido gesto provenga dagli ambienti
del CSA e costituisca una sorta di "vendetta politica".
È ovvio che la diffamazione anonima, tanto più se a carattere sessista, è del tutto estranea alla storia e alla pratica politica del CSA, ma non sono certo queste considerazioni a bloccare una serie di perquisizioni che colpiscono non solo il presunto autore materiale (che ha dichiarato la propria totale estraneità) ma lo stesso Centro occupato di via Scalo nuovo. Qui i carabinieri penetrano forzando una porta e si portano via (senza testimoni, poiché data l'ora i frequentatori erano tutti a lavorare) i computer e altro materiale.
Notevole la risonanza dell'evento sul principale quotidiano locale. La notizia arriva a buon punto per controbilanciare l'effetto sull'opinione pubblica di una denuncia per pedofilia nei confronti di un sacerdote salesiano. Le confuse notizie di stampa ipotizzano nuove denunce per occupazione (oltre all'inchiesta già in corso) e persino (non si capisce a che titolo) il possibile "sequestro" dell'edificio.
Pronta la risposta del Centro Sociale Autogestito che ha ribadito la propria volontà di non farsi intimidire e di proseguire la propria lotta in difesa dei diritti delle donne, dei migranti, di tutti gli sfruttati, per la tutela del territorio e dell'ambiente (non ultima la battaglia contro la TAV).
M.

Carrara. Ricordando Alfo

Il 13 settembre di tre anni fa moriva a Carrara Alfonso Nicolazzi.
Alfonso morì all'interno dei locali della Tipografia di via San Piero, quella stessa in cui settimanalmente viene stampato e spedito il nostro giornale ormai da più di trent'anni, quella stessa da lui fondata, assieme a Dino Mosca, da prima come tipografia "il seme" e poi con altri compagni, come cooperativa Tipolitografica.
A tre anni dalla scomparsa i compagni dei Gruppi Anarchici Riuniti hanno voluto ricordarlo con una cena di sottoscrizione per Umanità Nova, giornale a cui Alfonso ha donato buona parte del suo lavoro e del suo impegno, come tipografo, come redattore nel periodo della redazione toscana, come sostenitore, come diffusore, come articolista.
Purtroppo le incerte condizioni atmosferiche e il poco spazio all'interno del circolo Errico Malatesta di Gragnana non hanno consentito che questa iniziativa potesse essere pubblicizzata più di tanto, comunque sia l'iniziativa è andata per il meglio, grazie all'accoglienza dei compagni di Gragnana e alla cucina, che come sempre si è dimostrata all'altezza della situazione.
Alfo, oltre all'impegno politico si è sempre prodigato a mantenere alto il rapporto umano tra i compagni e ci è quindi sembrato giusto cercare nell'occasione di ricordarlo insieme.
A distanza di anni continua ad essere tangibile la sua mancanza, anche se il moltiplicato impegno da parte dei compagni ha fatto in modo che l'azione e l'iniziativa anarchica a Carrara sia continuata.
È così che pensiamo sia giusto ricordarlo, oltre che con le parole con la pratica, quella stessa pratica che ci ha visti impegnati fianco a fianco negli anni trascorsi insieme.
Cercando di portare avanti quell'idea per cui tanto ha dato, sia sul piano nazionale che internazionale, sia su quello più prettamente locale.
In difesa della sede del Germinal e dell'intero palazzo Politeama che la ospita, e che ancora oggi continua ad essere minacciato dall'iniziativa di speculatori di ogni sorta e della complicità della lobby politico-economica cittadina.
Per l'apertura e la fruibilità dell'Archivio, fortemente voluto da Alfonso e inaugurato pochi mesi dopo la sua scomparsa; e che continua ad essere osteggiato con ogni mezzo e cavillo burocratico, se non con una vera e propria opera di ostruzionismo da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite in questi anni.
Nel sostegno e nell'impegno nei riguardi della Tipografia che continua la sua piccola opera di materializzazione delle idee, e seppur tra mille difficoltà, proprio in questi giorni si sta dotando di una seconda macchina da stampa da affiancare alla "ciccina", così la chiamava affettuosamente Alfo, e che consentirà di eliminare alcuni problemi legati al formato di stampa e ai non pochi anni di lavoro delle attrezzature.
È così che ci piace ricordarti: grazie Alfo, evviva l'anarchia.
dielle

Roma. Il Manifesto colpito dalla malattia del bipartisan

Nel "Manifesto" del 12.9.08 a p. 12, c'è di che rimanere sorpresi: viene infatti pubblicata una lettera di Gianluca Iannone – i cui camerati si rendono quotidianamente protagonisti di attacchi squadristi – il quale candidamente afferma che nel comunicato stampa diramato dopo l'attentato incendiario al circolo futurista di Casal Bertone non si voleva indicare quale corresponsabile (mandante) del fatto il giornalista del "Manifesto" Giacomo Russo Spena, ma il parlamentare Giovanni Russo Spena.
Al che a firma ga. p. si risponde che si prende atto della precisazione, ma che è comunque pericoloso indicare una persona come mandante.
E già questo basterebbe per accartocciare il giornale.
Come se non bastasse nella stessa rubrica (Posta prioritaria) compare una lettera di uno studente indiano che denuncia l'aggressione da lui subita a Torre Angela da parte di un gruppo di giovani fascisti:
«mi hanno aggredito da dietro e picchiato brutalmente, appunto senza alcun motivo».
E i due articoli compaiono democraticamente affiancati nella stessa pagina.
Insomma, di questi tempi una bella lettera del fascistissimo Iannone non crea alcun problema. Anzi conferisce una patina di equilibrio e di equidistanza bipartisan.
Certo è che, nonostante gli interessanti articoli sul neofascismo romano di Giacomo Russo Spena, il "Manifesto" pare accorgersi solo ora della virulenza del fenomeno neofascista. Per non parlare dell'atteggiamento revisionista di alcuni suoi redattori sulla responsabilità dei NAR nella strage di Bologna.
Sarebbe ora di chiarirsi le idee.
Toni




home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti