All'ultima riunione del Coordinameno Migranti di Bologna e
Provincia, al quale i lavoratori anarchici, come pure l'Unione
Sindacale, danno da tempo tutto il sostegno possibile, sono intervenuti
due compagni dell'associazione 3 febbraio per invitaci a partecipare
alla manifestazione antirazzista del 4 ottobre a Roma.
Speriamo che l'impegno organizzativo dei promotori sia ripagato dalle
presenze in piazza perché, soprattutto sul fronte antirazzista e
delle lotte sociali e politiche dei migranti, è necessario che
l'impegno tutti non sia mai da sottovalutare, o, ancor peggio, da
boicottare.
Probabilmente si sarebbe dovuto allargare ancor più la
definizione della piattaforma al maggior numero possibile di
coordinamenti, reti ed associazioni migranti ed antirazziste cercando,
nel contempo, di non muoversi su di un terreno di difesa dal razzismo,
pur dilagante, ma lanciando rivendicazioni ben definite sul terreno dei
diritti amministrativi, sociali e del lavoro.
I lavoratori e le lavoratrici migranti hanno in sé ,oggi, una
immensa forza che attende solo di essere espressa, ciò
accadrà nel momento stesso in cui i migranti si renderanno
appieno conto dell'importanza che essi rivestono nei più
svariati settori sociali e produttivi e si daranno via via strumenti di
lotta sempre più incisivi e radicali.
Questa forza non potrà certo essere espressa da un corteo, per
quanto numeroso possa essere, o dalle scintille di rivolta di fronte ai
più efferati episodi di violenza subita.
Se stato e padroni considerano i migranti solo come braccia e teste da
spremere per trarne il maggior utile e profitto possibile, è sul
terreno del lavoro che essi devono e possono essere battuti: per
questo, come coordinamento migranti, stiamo dando vita ad un percorso
assembleare per la definizione dello sciopero del lavoro migrante.
E' nostra intenzione muoverci come segue:
1) Realizzazione di una grande assemblea di lavoratrici e di lavoratori
migranti e nativi (la condizione migrante riverbera su tutti e tutte
trascinando al peggio le condizioni di vita e di lavoro, secondo una
precisa strategia statopadronale) convocata tramite l'attivazione di
lavoratori e di delegati, indipendentemente dalla esistenza o meno di
una qualsiasi tessera sindacale, decisi alla realizzazione di questo
percorso.
2) Abbozzo di una piattaforma di lotta che, per altro, ha già
preso forma nelle nostre assemblee e momenti di piazza trascorsi.
3) Sollecitazione alla realizzazione di altre assemblee sul territorio italiano.
4) Indizione dello sciopero anche tramite l'attivazione di quelle sigle
sindacali che vorranno e si saranno attivate per sostenerlo o di altre
che vi saranno trascinate dalla evoluzione dei fatti.
Il percorso è ambizioso, ma la modalità è storica, e capite bene che grande necessità ci sia della partecipazione e del contributo di tutti e di tutte.
Leo