Umanità Nova, n.30 del 28 settembre 2008, anno 88

Sul quattro ottobre e le lotte dei migranti


All'ultima riunione del Coordinameno Migranti di Bologna e Provincia, al quale i lavoratori anarchici, come pure l'Unione Sindacale, danno da tempo tutto il sostegno possibile, sono intervenuti due compagni dell'associazione 3 febbraio per invitaci a partecipare alla manifestazione antirazzista del 4 ottobre a Roma.
Speriamo che l'impegno organizzativo dei promotori sia ripagato dalle presenze in piazza perché, soprattutto sul fronte antirazzista e delle lotte sociali e politiche dei migranti, è necessario che l'impegno tutti non sia mai da sottovalutare, o, ancor peggio, da boicottare.
Probabilmente si sarebbe dovuto allargare ancor più la definizione della piattaforma al maggior numero possibile di coordinamenti, reti ed associazioni migranti ed antirazziste cercando, nel contempo, di non muoversi su di un terreno di difesa dal razzismo, pur dilagante, ma lanciando rivendicazioni ben definite sul terreno dei diritti amministrativi, sociali e del lavoro.
I lavoratori e le lavoratrici migranti hanno in sé ,oggi, una immensa forza che attende solo di essere espressa, ciò accadrà nel momento stesso in cui i migranti si renderanno appieno conto dell'importanza che essi rivestono nei più svariati settori sociali e produttivi e si daranno via via strumenti di lotta sempre più incisivi e radicali.
Questa forza non potrà certo essere espressa da un corteo, per quanto numeroso possa essere, o dalle scintille di rivolta di fronte ai più efferati episodi di violenza subita.
Se stato e padroni considerano i migranti solo come braccia e teste da spremere per trarne il maggior utile e profitto possibile, è sul terreno del lavoro che essi devono e possono essere battuti: per questo, come coordinamento migranti, stiamo dando vita ad un percorso assembleare per la definizione dello sciopero del lavoro migrante.
E' nostra intenzione muoverci come segue:

1) Realizzazione di una grande assemblea di lavoratrici e di lavoratori migranti e nativi (la condizione migrante riverbera su tutti e tutte trascinando al peggio le condizioni di vita e di lavoro, secondo una precisa strategia statopadronale) convocata tramite l'attivazione di lavoratori e di delegati, indipendentemente dalla esistenza o meno di una qualsiasi tessera sindacale, decisi alla realizzazione di questo percorso.

2) Abbozzo di una piattaforma di lotta che, per altro, ha già preso forma nelle nostre assemblee e momenti di piazza trascorsi.

3) Sollecitazione alla realizzazione di altre assemblee sul territorio italiano.

4) Indizione dello sciopero anche tramite l'attivazione di quelle sigle sindacali che vorranno e si saranno attivate per sostenerlo o di altre che vi saranno trascinate dalla evoluzione dei fatti.

Il percorso è ambizioso, ma la modalità è storica, e capite bene che grande necessità ci sia della partecipazione e del contributo di tutti e di tutte.

Leo



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