Umanità Nova, n.30 del 28 settembre 2008, anno 88

Ricordando...


Non è rituale che nei ricordi dei compagni e delle compagne decedute si renda omaggio a compagni marxisti ma per Marco Melotti ci siamo sentiti di fare un'eccezione. Così abbiamo pensato di utilizzare il ricordo inviatoci da Roberto Massari per rendere omaggio ad un compagno "diverso" da noi ma che con noi ha lavorato sopra e sotto il selciato.
Walter Siri

Hasta siempre per Marco Melotti
Verso la mezzanotte di  mercoledì 17, nella sua casa di Trevignano dove si era trasferito a vivere, Marco Melotti ci ha lasciato un po' più soli di come già eravamo. Un infarto lo ha fatto tacere per sempre, ma non ha impedito una sua ultima risata - come mi dice chi gli è stato vicino fino all'ultimo momento. In quella risata davanti alla morte c'è molto del Marco che abbiamo conosciuto.
Di anni 62 aveva vissuto con forte intensità i movimenti della riscossa studentesca e operaia alla fine degli anni '60. Combattendo con l'infermità alle gambe, era riuscito a partecipare attivamente al movimento del '77, giocandovi un ruolo importante, in nome di quell'autonomia operaia in cui ha sempre creduto, sino alla fine.
Le sue idee sono state espresse in tanti articoli di giornali nati e poi morti, in tante polemiche via Internet, ma soprattutto in Vis-à-vis, gli 8 quaderni monumentali dei quali ho avuto l'onore, come editore, di pubblicare gli ultimi 4, oltre al numero unico dei Karletti di vis-à-vis.
Melotti ha continuato a credere nei princìpi teorici dell'autonomia operaia anche quando i suoi principali esponenti li hanno abbandonati per veleggiare verso altri lidi, per lo più negatori di quei princìpi originari. E ha continuato a credere che all'interno del patrimonio marxiano si potessero ancora trovare risposte ai grandi quesiti del presente. Pur avendo una predisposizione naturale per l'astrazione teorica, non si è mai separato dai problemi concreti della lotta politica nel presente. Ricostruire quell'itinerario politico non spetta comunque a me, che pure gli sono stati molto vicino (con fasi alterne, dagli anni '80 in poi), ma spetta a chi ha collaborato strettamente con lui.
Negli ultimi anni avevo sentito incrinarsi lo scetticismo che Marco aveva nutrito inizialmente verso le battaglie politiche di Utopia rossa, arrivando a dei calorosi complimenti per il libro su I Forchettoni rossi e a un suo diretto impegno tra i promotori della campagna astensionistica alle ultime elezioni. Firmò con noi l'appello "Que se vayan todos!" e fu felice di aver dato a sua volta un suo piccolo contributo per mandare a casa la sottocasta dei forchettoni parlamentari. Negli ultimi mesi mi aveva mandato vari brevi messaggi per sottolineare il suo consenso rispetto a determinate iniziative di Utopia rossa, confermandomi poi anche a voce il suo totale accordo con la nostra battaglia contro il carrozzone centrista: una battaglia che, a onor del vero, Marco aveva condiviso anche nel passato, pur conducendola a suo modo.
Perdiamo quindi un compagno pulito, potremmo dire integerrimo, un'autentica anomalia nel panorama dei sessantenni italiani. Un compagno che non ha mai concesso nemmeno il celebre ditino guevariano all'imperialismo americano, russo o italiano che fosse, o al togliattismo, all'ingraianismo, al bertinottismo o al centrismo attuale. Uno che è riuscito a vivere per decenni nell'estrema sinistra, senza mai prestarsi al gioco del "male minore" o del "fine che giustifica i mezzi". Praticamente un'eccezione vistosa nel clima di degenerazione dilagante della ex sinistra e della ex estrema sinistra. Perdendo Marco, quindi, perdiamo un testimone, ma anche un protagonista diretto della battaglia contro tale degenerazione.
Perdiamo un cervello, ma perdiamo anche un cuore. Un cuore grande e generoso verso coloro che volta a volta potevano parergli degni di stima, duro e inflessibile verso gli altri.
Marco era fiero d'essere "politicamente scorretto» e il suo non fu un carattere facile. Anche per questo mi onoro di essergli stato amico.
Hasta siempre, Marco

Roberto Massari

P.S. Marco verrà cremato, come da suo desiderio.



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