A Roma, la scuola elementare ex-Ferraironi ha dato un esempio di
come si può affrontare insieme un problema che riguarda la
collettività. Negli spazi di questa scuola, più di due
settimane fa sono iniziate assemblee pubbliche, incontri con i
genitori, aperture alla cittadinanza e al quartiere con lo scopo di
discutere e conoscere il decreto Gelmini .
In materia di riforma scolastica. Questa scuola ci ha stupiti e
emozionati di nuovo. La prima volta è stato, qualche anno fa,
quando ha fatto conoscere a molti il nome di Iqbal Masih, un bambino
pakistano di 13 anni che incatenato al posto di lavoro, in una fabbrica
di tappeti, trovò il coraggio di denunciare la sua situazione,
vinse una borsa di studio per gli Stati Uniti e con un coraggio ancor
più grande la rifiutò per restare nel suo paese e
battersi per i diritti di tutte le bambine e i bambini come lui. Ma fu
ucciso.
La scuola elementare ex-Ferraironi da allora si chiama "Iqbal Masih", e
subito dopo le dichiarazioni della ministra Mariastella Gelmini ha
aperto le porte a assemblee pubbliche con mamme, bambini e insegnanti
che, di comune accordo, hanno deciso un'occupazione per difenderla.
Hanno organizzato laboratori e gruppi di studio; preparato turni;
mangiato negli spazi pubblici della scuola; dormito insieme nella
palestra con i sacchi a pelo: "Ma senza interrompere la didattica", ci
tengono a precisare, visto che il presidio iniziava alle 16,15 e
terminava alle 7,30 del mattino. Ma gli insegnanti e le insegnanti
della scuola, e con loro i genitori dei bambini e delle bambine che la
frequentano, si sono poi aperti al quartiere e ai lavoratori e alle
altre scuole romane per parlare insieme del discutibile decreto Gelmini.
Dopo una settimana hanno "disoccupato", ma nel frattempo avevano
incontrato altre scuole elementari romane per discutere la nuova
proposta, passata scandalosamente al setaccio di una stampa che l'ha
accennata, quando non l'ha taciuta. Hanno parlato, hanno ragionato
questa proposta, e oltre 70 scuole romane si sono raccordate in una
rete per capire insieme come portare avanti la protesta contro i
riprovevoli tagli alla scuola pubblica e il rimpinguare le tasche delle
scuole private e cattoliche (che ahimè! come non ha perso tempo
Ratzinger a ricordare, hanno bisogno di aiuti economici statali).
Eppure la nostra scuola elementare funziona bene. Tanto da essere
nei primi cinque posti della classifica Ocse a livello mondiale.
La ministra decide quindi di colpire ciò che funziona, operando
drastici tagli, e con decreto legge per di più. Mai sentito!
Forse bisognava avvicinare il livello della nostra scuola elementare a
quello della nostra scuola superiore, valutato negli ultimi posti di
quella stessa classifica!
Dal 2001 la scuola italiana ha perso più di 32.000 docenti di
ruolo; gli insegnanti precari attualmente occupati sono 141.735, ossia
il 16,82% di tutti i docenti della scuola italiana e oltre il 5% in
più da quel 2001 che ci riporta solo a sette anni fa; i
pensionamenti previsti dal 1° settembre 2008 riguardano circa
43.800 insegnanti, ma l'entrata in ruolo sembra riservata solo a 25.000
docenti. I precari che hanno dato il sangue in questi anni, verranno
gentilmente messi alla porta da questo governo che, come diceva sin
dall'inizio, avrebbe risolto il problema del precariato. E l'ha fatto!
Ora saremo tutti disoccupati.
Interi plessi scolastici scompariranno perché i "clienti" sono
pochi, e anche le scuole diventeranno supermercati e non più
centri assoluti per la formazione del cittadino di domani, come se la
cultura e l'istruzione debbano essere offerte solo sopra una soglia di
iscritti! Il personale docente sarà impossibilitato a svolgere
un buon lavoro in aule composte da oltre 30 bambini e bambine che
vivono in un mondo di saperi complessi, sotto lo stimolo di continui
bombardamenti mediatici che hanno inevitabilmente aumentato le loro
conoscenze e competenze rispetto ai bambini del Carosello di 35 anni
fa, e che pur avendo bisogno di raccordare le informazioni
nell'interdisciplinarietà, dovranno sottostare al maestro unico,
simbolo di un ritorno al passato ormai inadeguato per la nostra
società. E convivranno nei banchi con compagni e compagne di
tutti i colori per i quali non ci sarà più un sostegno
linguistico, o con diversamente abili che non avranno l'insegnante di
sostegno né un programma differenziato e personalizzato.
Ce la faranno bambini, bambine e insegnanti? C'è da chiederselo.
E il tempo pieno? "No. No. Non si tocca" ripete la Gelmini, ma poi
specifica che tutto deve passare al vaglio del Ministero dell'Economia,
che chissà se ha passato al vaglio l'altro decreto, quello
grazie al quale il portavoce della ministra, Massimo Gennaro,
assumerà la responsabilità della direzione generale
Studente, Integrazione, Partecipazione e Comunicazione. Chi
andrà a riprendere i bambini costretti a uscire alle 12,30 o
alle 13,15? Non è difficile pensare che sarà la
mamma,costretta a chiedere permessi al lavoro per non lasciare il
figlio in mezzo a una strada, e che tremerà per paura di
perderlo il lavoro! E per i quartieri disagiati non saranno rose e
fiori, perché solo nelle famiglie ricche le donne mamme potranno
permettersi di continuare a lavorare. Una donna che attua politiche
contro altre donne è un essere schifoso.
E le insegnanti elementari sono in prevalenza donne!
E' di questo che si parlava nelle aule occupate della "Iqbal Masih". Ma
la scuola non è un ghetto, la "Iqbal Masih" ha portato
all'esterno la preoccupazione per questa ingiustizia e dopo aver
dibattuto pubblicamente con i quartieri e con le altre scuole, ha dato
appuntamento a tutti venerdì 26 settembre, dopo le 16,15, dopo
l'uscita di quel Tempo Pieno molto a rischio, davanti alla sua sede ben
riconoscibile per gli striscioni appesi alle finestre. Con lo slogan
"Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini", scritto sulla
maglietta che tutti indossavano, gli insegnanti hanno camminato
per le strade intorno, con le mamme, i papà, le colleghe
di altre scuole e tanti, tanti bambini e tanti canti, fischietti e
striscioni, uno bellissimo dei docenti su cui si leggeva "Siamo
già maestri unici".
Maestri che stanno "strumentalizzando i bambini": è quanto si
dirà per questa e per le manifestazioni future che vedranno i
bambini e le bambine sfilare nei cortei, coinvolti nella difesa della
loro scuole. Cos'è invece quello che questa politica sta facendo
al loro presente e al loro futuro? All'inizio dei prossimi anni
scolastici, a cui i bambini arriveranno con il grembiulino re-imposto e
la paura del cinque in condotta, verrà per caso loro regalata
anche una copia del "Libro Cuore" di De Amicis?
lasolita