«Sa, Lenz, gli articoli che finora abbiamo trattato non tirano
più... L'uvetta ristagna, tutto fermo per le aringhe. Poca
richiesta di cruschello, disinteresse per la grappa.»
«E' come se nessuno avesse più sete.»
«Proprio così! Perciò dobbiamo buttarci su altri
generi, più consoni alle circostanze sociali e politiche del
momento. Ho deciso di avviare una speculazione in... indovini un
po'!»
«Non voglio anticipare il Suo pensiero. Mi scusi, ma sono troppo
conservatore per riuscire ad afferrare all'istante tutte le
innovazioni.»
«Ebbene, vogliamo avviare un'attività con le coccarde nei
colori nero, rosso e oro, quelli della nostra bandiera.»
«E' un'idea patriottica.»
«Patriottica o no, rende.»
Il signor Preiss gonfiò il petto osservando il contabile con sguardo trionfante.
«Con un'iniziativa del genere possiamo fare un mucchio di soldi.»
«E acquisire meriti verso la patria.»
«Sciocchezze, Lenz. Ma son sicuro che la cosa funzionerà.»
«Crede che tutta questa baraonda del nero-rosso-oro durerà
per un po'? Supponiamo che ci capitino addosso i russi o i francesi o
addirittura che diventiamo repubblicani con un colore diverso: che
faremo delle nostre coccarde?»
«Lei pensa che sarebbe meglio far produrre coccarde russe e
francesi insieme a quelle tedesche? ... No, non va. Quest'idea non
può funzionare, saremmo troppo legati agli eventi
internazionali. Però che ne dice delle armi?»
«Intende spade e pugnali?»
«E moschetti e cannoni.»
«Signor Preiss, c'è una grande concorrenza su questa
merce; non mi sentirei di consigliarglielo. Il consumo di armi è
straordinariamente grande e quindi di sicuro si apporteranno ben presto
delle migliorie e guai a noi se ci troviamo con scorte rilevanti. E
poi, aver armi in casa vuol dire che i proletari alla prima occasione
ci assaltano il magazzino...»
Il signor Preiss fu percorso da un brivido. «Ha ragione, Lenz. Le
armi sono un articolo difficile... ma è terribile che anche con
la migliore volontà non si riesca a metter mano a nulla. Davvero
non resta altro da fare che appendere al chiodo ogni progetto...»
Seguì una pausa. Casualmente lo stimato commerciante
lasciò cadere l'occhio sull'ultima edizione del giornale.
Indugiò per un attimo, sovrappensiero, poi sulle sue labbra si
stampò un sorriso beato...: «Ecco, ci sono!»
esclamò e si pose eccitato davanti allo sbalordito contabile.
«Sa una cosa, Lenz? Sa qual è l'articolo preferito dei
nostri tempi? Sa in cosa speculeremo?» La voce del signor Preiss
assunse un accento mistico, festoso. «In shrapnel!»
Il contabile non ricordava di aver mai visto quell'articolo registrato in un listino prezzi.
(George Weerth)