Umanità Nova, n.32 del 12 ottobre 2008, anno 88

Contro ogni stato contro ogni razzismo


Ogni giorno è sempre peggio: il bollettino di guerra contro gli stranieri è sempre in ascesa.
Sembra che l'argine di un fiume  in piena si sia rotto. Gruppi di estrema destra, ma anche di quella che si dice moderata, soffiano sul fuoco.
La crisi  economica, la fatica di arrivare a fine mese, il lavoro che non si trova, invece di unire i proletari contro  i padroni, le banche, la confindustria, il governo, il parlamento, cioè contro coloro che sono i veri responsabili delle loro miserie, portano a guardare il "diverso" come  il responsabile della crisi economica.
A Milano si può morire ammazzati per un biscotto come è successo ad Abba o si può morire bruciati, come è successo a Ciprian bambino rom  di 14 anni che viveva con la famiglia tra le macerie delle ex acciaierie Falk  a Sesto S. Giovanni. Ciprian, come tanti altri, è stato ucciso dal capitalismo selvaggio del loro paese e del nostro paese: ha  sperato di trovare  una vita migliore, ma ha trovato una morte orribile, in un posto in cui neanche i topi ci starebbero. Ai funerali vediamo spuntare gli avvoltoi del potere che fanno la faccia triste e dispiaciuta, come se queste tragedie non dipendessero da loro, mentre in realtà sono i veri responsabili. Quanti Abba e Ciprian non conosciamo perché non arrivano all' "onore" delle cronache?
A Castelvolturno la camorra, esercito statale al quale si appaltano i lavori sporchi, ammazza sette immigrati, guarda caso tutti africani.
Gli interessi speculativi in quelle zone sono talmente forti che non si bada a spese.
A Pianura gruppi di Alleanza nazionale e di estrema destra spingono la popolazione al linciaggio di una comunità di africani il cui unico peccato è quello di essere neri e  perciò sono additati come nemici potenziali.
A Parma una squadra di vigili si sente talmente protetta che si permette di passare da una violenza all'altra: prima bastonano una ragazza nera perché prostituta, (la campagna Carfagna-Maroni- Alemanno dà i suoi frutti) oggi massacrano di botte un ragazzo.
Proprio nelle ultime ore a Foggia, a Roma, a Milano di nuovo vengono aggrediti  altri lavoratori, il cui unico segno distintivo è il colore della pelle un po' diverso dal bianco italico.
Ecco che le città si riempiono di militari; l'esercito dispiegato, armato di tutto punto, viene  messo nei punti "sensibili" delle città, quartieri ad alta concentrazione di lavoratori immigrati.
Divise di tutti i colori  pattugliano strade e quartieri con l'unico compito di incutere  terrore, paura e rassegnazione.
Insomma, finalmente viene fuori la  vera vocazione statale:  quella  di essere l'unico detentore della violenza (guerra interna).
Cade così un altro paradigma: quello dello "stato democratico" che si regge sulla forza delle sue istituzioni.
Noi anarchici lo abbiamo sempre detto: sembra quasi banale  se la situazione non fosse tragica.
Ma se questa è la tremenda situazione degli immigrati oggi, quella di chi  è "legale" non è molto diversa.

Questa è la situazione oggi: licenziamenti nella scuola (oltre 130mila esuberi), licenziamenti nella pubblica amministrazione (un'altra campagna, la Brunetta-Ichino, sbattuta in prima pagina), centinaia di migliaia di posti di lavoro che andranno perduti  nelle pieghe degli indotti dall'Alitalia alle fabbriche in crisi, crisi dei mutui  che metterà migliaia di famiglie in ginocchio a causa di una  banda di affaristi ladroni e assassini con i loro padrini sui scranni del parlamento.

E come risposta a tutto questo, unica parola che dovrebbe risolvere tutti i mali, "la sicurezza".

Gli  anarchici non si girano dall'altra parte: proprio in queste situazioni dobbiamo far sentire la nostra presenza attiva  e stare nelle lotte contro i soprusi, a fianco delle persone oppresse.

La commissione antirazzista della FAI esprime la massima solidarietà alle vittime del razzismo, ai  lavoratori che si ribellano contro condizioni di lavoro che sembravano essere sparite, agli immigrati, a tutte le persone offese dalla violenza dello stato che alimenta la propaganda  razzista e xenofoba per mantenere serrati i cardini del potere.
Invitano e si fanno promotori  della costituzione di  comitati antirazzisti in ogni città, paese, comune.

Commissione Antirazzista della F.A.I.



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