Umanità Nova, n.32 del 12 ottobre 2008, anno 88

Morire a Herat


"Morto per cause naturali in attesa di accertamento": questa la versione ufficiale sul decesso del caporalmaggiore dell'8° reggimento bersaglieri di Caserta, Alessandro Caroppo, che i suoi commilitoni hanno trovato in fin di vita nella sua branda nella base di Herat il 21 settembre scorso. In attesa dei risultati dell'autopsia, eseguita non si capisce se in Afghanistan o in Italia e durata più del previsto, i suoi genitori hanno convocato assieme ad un loro legale una conferenza stampa per dichiarare di non credere all'ipotesi della morte naturale in quanto il figlio, ventitreenne, era in ottime condizioni di salute e svolgeva attività sportiva.
Inoltre, come riferito da l'Unità del 1° ottobre, ritengono che eventuali problemi di salute avrebbero dovuto emergere nelle ricorrenti visite mediche in ambito sia militare che sportivo.
In effetti, circostanze non chiare emergono dalla ricostruzione ufficiale: innanzitutto Caroppo era appena rientrato da una missione di presidio a Bala Morghab lunga tre settimane e durante il rientro il convoglio di cui faceva parte aveva subito tre attacchi a fuoco da parte della guerriglia.
Secondo quanto riportato in un articolo, pubblicato su la Repubblica del 22 settembre, Caroppo si era già sentito male la notte precedente, nella base di Qal-i.now, tappa intermedia del viaggio verso Herat.
Inoltre saltano agli occhi alcune discordanze nel racconto: mentre secondo quanto riportato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 24 settembre, il giovane militare era stato trovato "cianotico e rantolante", la maggior parte delle notizie sostengono che i suoi commilitoni l'avrebbero trovato già morto alle 4 del mattino quando sono andati a svegliarlo per il turno di guardia.
Si tratta soltanto di una vittima causata dal super-stress di guerra (era la sua prima missione all'estero), così come sovente registrato anche tra le truppe Usa, oppure siamo di fronte ad una morte determinata da qualche inconfessabile sindrome legata alle armi non convenzionali largamente impiegate sul territorio afgano?
O cos'altro cercano di secretare?

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