Umanità Nova, n.34 del 26 ottobre 2008, anno 88

Bologna: Piazze piene e scole occupate


Circa 10000 persone in corteo il 15 ottobre per le vie di Bologna, studenti, genitori e maestri in prima linea per difendere la scuola pubblica. L'autunno caldo bolognese parte dalla difesa della scuola pubblica di fronte all'attacco frontale portato avanti dal ministro Maria Stella Gelmini.
Una protesta autorganizzata e dal basso che prende il via il 24 settembre con un occupazione - che non interrompe la didattica - alle scuole elementari XXI Aprile da parte di insegnanti e genitori.
La scuola rimane occupata sino al 26 settembre allorquando le scuole inferiori scendono in piazza in un corteo festoso che,  nel pomeriggio, si è snodato da piazza XX settembre fino a piazza del Nettuno.
Nelle settimane successive la protesta si allarga ulteriormente, coinvolgendo non solo  maestri elementari e bambini ma anche professori e studenti delle medie superiori. Il 10 ottobre una grande manifestazione vede la presenza compatta di tutto il mondo della scuola, dalle elementari  sino agli universitari. Bologna la dotta si ferma e scende in piazza contro il modello di scuola e di società che il Ministro Gelmini porta avanti.
Ma non è che l'inizio: il 14 ottobre occupano i licei Minghetti, Righi e Fermi; il 15 occupano il Keynes di Castel Maggiore, il Mattei e le Laura Bassi, il 16 occupano il Copernico, le Aldini e il Galvani, dopo molti anni che non succedeva. Al Minghetti, poi, anche i docenti, si schierano contro la legge Gelmini. Il 17, giorno dello sciopero generale a Roma, un sit-in e un corteo di migliaia di studenti attraversa il centro di Bologna. Il 30 ottobre la riforma della scuola approderà al senato, dopo essere già passata alla camera, c'è da scommettere che – seguendo il modello francese della lotta al CPE - il mondo della scuola andrà avanti nella sua protesta sino all'abrogazione della riforma.

Jacopo e unknow


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