Umanità Nova, n.34 del 26 ottobre 2008, anno 88

L'altra internet. Wikipedia e dintorni


Il termine “wiki” (in hawaiano significa “rapido”) al pari di “blog” è tra quelli che negli ultimi tempi sono migrati da Internet ed approdati su tutti i media. Un “wiki” è (semplificando) una serie di pagine web che chiunque ha il potere di modificare e che sono molto utili per una scrittura di tipo collaborativo, che coinvolga anche un grande numero di persone. L’esempio più noto di applicazione è sicuramente quello della “wikipedia” (http://it.wikipedia.org) una enciclopedia in continua crescita: mentre scriviamo queste righe la versione italiana contiene più di 500000 voci.
Ci sono diverse caratteristiche che rendono siti del genere estremamente interessanti anche per gli anarchici, vediamone brevemente alcune.
Al contrario della tradizionale struttura gerarchica di qualsiasi enciclopedia, alla base della “wikipedia” c’è la collaborazione volontaria delle persone. Fatte salve alcune basilari e necessarie regole di sicurezza, chiunque può portare il suo contributo alla creazione, correzione e modifica delle voci pubblicate. Per fare un esempio, alla voce “Umanità Nova” si legge: “Giornale anarchico, fondato nel 1920. Esce in edizione quotidiana sino al 1922, anno in cui viene chiuso dal regime fascista. In alcune zone la sua tiratura superava quella dell’Avanti!. Alla caduta del regime, nel 1945, ricomincia la pubblicazione del giornale, questa volta sotto forma di settimanale. La pubblicazione prosegue e Umanità Nova è diventato organo della Federazione Anarchica Italiana. Tra i collaboratori di Umanità Nova ricordiamo per esempio Errico Malatesta e Antonio Cieri (fondatori), Camillo Berneri e Armando Borghi.” I collegamenti che seguono puntano al sito di UN e quello della F.A.I.
Il contenuto, sebbene scarno, è sostanzialmente corretto ma, se qualcuno volesse modificarlo, potrebbe liberamente farlo. Una delle forze principali dei “wiki” è infatti che mantengono in memoria traccia delle modifiche fatte, per cui qualsiasi cambiamento del testo può essere velocemente corretto, riportando la pagina web ad una versione precedente. Questo, come è ovvio, porta a vantaggi e svantaggi ma, a pensarci bene, i primi superano ampiamente i secondi.
Progetto simile alla “wikipedia” è quello della “anarchopedia” (http://ita.anarchopedia.org/) che si definisce “progetto per lo sviluppo di una enciclopedia multi-lingua, finalizzata a chiarificare teorie e pratiche del movimento anarchico nel suo complesso, ma anche a porsi in sé come esperienza anarchica di azione diretta.” In questo caso la voce relativa al nostro giornale è ovviamente un po’ più ampia di quella esistente nella “wikipedia”. Altre interessanti caratteristiche dei siti basati sui “wiki” è che permettono di sviluppare discussioni tra i collaboratori oltre a dare la possibilità di usare quelle pagine anche come mezzo di comunicazione, sulle quali pubblicare notizie, comunicati o altro.
Anche se usare un “wiki” è più difficile che usare un “blog”, con un po’ di buona volontà si riesce in breve tempo a padroneggiare questo strumento di comunicazione ed informazione che sembra fatto apposta per dimostrare la vitalità e la fattibilità delle idee anarchiche di autogestione e di uguaglianza, anche nella società digitale.

Pepsy


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