Umanità Nova, n.37 del 16 novembre 2008, anno 88

Susa 6 dicembre: spezzone rosso e nero al corteo nazionale No Tav


La Resistenza continua

Sono trascorsi tre anni dalla notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2005, quando la polizia assalì il presidio No Tav di Venaus, spezzando le barricate, distruggendo le tende e la baracca comune, mandando all'ospedale numerosi manifestanti.
Erano i giorni della resistenza e della rivolta, i giorni in cui un'intera vallata si sollevò contro l'occupazione militare per impedire la devastazione del territorio e il saccheggio delle risorse.
A tre anni da allora molta acqua è passata sotto i ponti della Dora. Sono stati tre anni di trattative tra i governi che si sono succeduti e le istituzioni valsusine, chiamate a discutere dopo che la rivolta aveva fermato le ruspe.
La maggioranza dei sindaci si è poco a poco schierata su posizioni "come Tav", abbandonando l'opposizione ad un'opera dannosa, utile solo agli interessi della potente e trasversale lobby del cemento e del tondino.
Ma la gente non ha cambiato idea.
Alla fine di dicembre saranno presentati i tracciati e l'Unione Europea dovrebbe confermare il finanziamento di quasi 700 milioni di euro per la costruzione della tratta transfrontaliera della nuova linea ad alta velocità tra Torino e Lyon. La fresa è già pronta nei magazzini di una ditta di Quincinetto (TO).
Siamo quindi al dunque.
Berlusconi, come già prima di lui Di Pietro, ha promesso che userà la forza contro chi proverà ad opporsi all'apertura dei cantieri.
I No Tav sono pronti alla resistenza.
Il 6 dicembre, tre anni dopo l'assalto della polizia alla Libera Repubblica di Venaus, i No Tav saranno nuovamente in piazza a Susa per una grande manifestazione. Una manifestazione che avrà carattere nazionale e coinvolgerà i tanti che, in ogni angolo della penisola lottano contro i potenti che lucrano sulla vita di noi tutti, distruggendo la terra, l'aria, l'acqua, per appropriarsi di risorse sottratte alla scuola, alla sanità, ai trasporti per chi studia e lavora.
La manifestazione di Susa sarà molto importante. Secondo i media il movimento No Tav è ormai ridotto ad uno zoccolo duro di estremisti potenzialmente violenti e isolati dalla popolazione, ormai convinta alla ragionevolezza dalla lunga opera di mediazione fatta al Tavolo tecnico sul Tav.
I sindaci hanno tentato di spezzare il fronte No Tav con la proposta del F.A.R.E. (Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti), che cambia nome alle cose per farle restare le stesse.
A Susa il 6 dicembre si gioca una partita molto importante: la scommessa è che la manifestazione sappia – sia sul piano locale che su quello nazionale – dare una risposta forte e chiara a chi spera che il mutato atteggiamento dei sindaci divida il movimento.
Il momento è delicato e cruciale.
Le nostre bandiere sono state presenti in tutti i momenti decisivi di questa lotta: non possono mancare in quest'occasione.
Facciamo appello per la costruzione di uno spezzone rosso e nero al corteo del 6 dicembre a Susa. L'appuntamento è per le 14,30 alla stazione FS di Susa. 

Federazione Anarchica Torinese
fai_to@inrete.it
338 6594361


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