Umanità Nova, n.40 del 14 dicembre 2008, anno 88

Bel lAvoro


Dalla Cina. Lotte contro la crisi

Nello Shaoxing la società Jianglong aveva chiuso il bilancio per l'anno 2007 con un utile di 14 milioni di Dollari. Quando la ditta è stata improvvisamente chiusa, 2 mila dipendenti sono scesi in piazza bloccando il traffico e si sono scontrati con centinaia di poliziotti. Ora il governo locale ha promesso che provvederà a pagare almeno 3 stipendi mensili in attesa di una soluzione.
A Jiangyan (Jiangsu) 2 mila operai della fabbrica Yangdong Co. Ltd sono scesi in piazza, hanno bloccato le strade principali e assediato il municipio al grido: Salviamo il nostro lavoro.
La crisi economica partita dagli USA sta raggiungendo con effetto domino tutti gli angoli del globo, nessuno escluso. La Cina sta scontando pesantemente i suoi rapporti commerciali privilegiati con gli USA. Yin Weimin, ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale, ha ammesso che ad oggi sussiste il problema di 10,2 milioni di nuovi disoccupati, il cui numero si prevede aumenterà per tutto il 2009, senza peraltro considerare la categoria più sfruttata dei lavoratori "migranti", almeno 120 milioni e spesso semi clandestini, che sono i più colpiti.
Il governo centrale di Pechino, compresa la pericolosità della situazione, dopo aver a lungo tempo usato la mano pesante, ora invece raccomanda ai poteri locali di evitare con ogni mezzo proteste di massa, tanto che il ministro per la Pubblica sicurezza Meng Jianzhu di recente ha ordinato ai funzionari di ogni livello di "risolvere le controversie adottando comportamenti armoniosi verso la popolazione". E' un segnale esplicito che le proteste possono seriamente minacciare il potere del partito.

Gli operai del Petrolchimico di Porto Torres occupano l'aeroporto di Alghero

Il 1 Dicembre gli operai del polo petrolchimico di Porto Torres hanno occupato l'aeroporto di Alghero Fertilia e impedito l'accesso ai passeggeri in transito, impedendo per circa un'ora le partenze.
I lavoratori protestavano contro la decisione di Polimeri Europa di fermare per due mesi gli impianti del petrolchimico. La Polimeri Europa ha infatti comunicato che – a causa delle tensioni sul mercato europeo causate dalla crisi economica internazionale - dal 1º dicembre al 31 gennaio 2009 tutte le produzioni che fanno capo a Polimeri Europa e Syndial verranno sospese e, di conseguenza, si fermerà la produzione di cloro e dicloretano ad Assemini, nonchè piccole produzioni a Sarroch. A catena, sono destinati a fermarsi gli impianti del Pvc di Ineos Vynils Italia e altre produzioni minori nello stesso comprensorio.
Nella sola Porto Torres sono interessati dalla fermata 730 lavoratori della Polimeri Europa, 140 alla Ineos, 30 alla Syndial, 30 alla Poliemme e 20 alla Turris Espansi, 10 alla Tecnicoop e 30 alla Isolanti Italiani.
Ma la ricaduta provocherà crisi anche per i lavoratori delle imprese di manutenzione che, a causa della contrazione delle commesse, saranno costretti a rivede gli organici. Solo nel Sassarese si ipotizza il coinvolgimento di 1500 lavoratori, senza considerare l'indotto di secondo livello che lavora per le imprese di manutenzione.

La strage degli invisibili

La crisi che colpisce tutte le aree economiche del globo ha colpito duramente anche l'Italia. Secondo i dati forniti dall'Inps, aggiornati al mese di settembre, la cassa integrazione ordinaria è cresciuta in un anno del 68 %.
Tra agosto e settembre si è poi verificato il tracollo: la CIG è aumentata in media del 53% per gli operai mentre per gli impiegati è salita al  113,79 %. I dati ufficiali però non comprendono i primi ad essere vittime della crisi: i lavoratori con contratto a tempo, a progetto, partite IVA, interinali, i precari insomma, gli invisibili, coloro che non figurano nelle statistiche dell'Inps perché non sono ammessi alla CIG né ad alcun tipo di sostegno economico. Invisibili per l'Inps pur essendo carne da macello, lavoratori che i nostri governanti (tutti), Confindustria e sindacati concertativi hanno condannato ad essere "danno collaterale" della crisi del sistema economico.
Cifre  impressionanti: alla Iveco di Suzzara 300 non confermati, alla Magneti Marelli di Crevalcore 55, alla Micron di Avezzano 100, 7 alla Ikea di Brescia mentre 117 rischiano alla Bonfiglioli di Vignola (Bo), in Toscana, alla Trw, su 100 interinali 42 sono stati espulsi tra agosto e settembre, gli altri aspettano la loro sorte.
E dire che si tratta spesso di lavoratori interinali per modo di dire: alcuni erano in fabbrica continuativamente da anni, avevano legato con i colleghi, speravano di essere confermati.
Ma forse proprio i legami nati con i compagni di lavoro potrebbero risultare indigesti a chi li ha estromessi di punto in bianco, come alla Iveco di Suzzara (Mn) dove uno sciopero a sostegno dei diritti degli Invisibili ha paralizzato la città; come a Crevalcore dove il 31 ottobre uno sciopero di solidarietà con i licenziati ha avuto l'adesione del 100 % degli addetti, come alla Ikea di Brescia, teatro di una mobilitazione di solidarietà che non accenna a finire.

Illegittimo licenziamento alla Fiat di Melfi

Francesco Ferrentino, delegato RSU della FLMUniti-CUB alla Fiat di Melfi, è stato licenziato a ottobre 2007, con l'accusa di aver distribuito un volantino contenente dichiarazioni diffamatorie nei confronti di un capo.
"In realtà con il suddetto volantino si proclamava sciopero contro i forsennati ritmi di lavoro e si denunciava l'atteggiamento di un capo nei confronti di un rappresentante dei lavoratori (RLS) peraltro di un'altra Organizzazione Sindacale".
Il Giudice ha evidenziato nella sua sentenza odierna "che nel volantino contestato non è ravvisato alcun contenuto offensivo e/o diffamatorio, o quantomeno così gravemente offensivo e/o diffamatorio da giustificare l'irrogazione della massima sanzione disciplinare", convenendo che il Ferrentino era stato illegittimamente licenziato, forse …"per il suo attivismo sindacale".
Pertanto la FLMUniti-CUB ne chiede "l'immediato reintegro".

Dopo la "cassa" più sfruttamento in fabbrica

Agli operai della Fiat di Melfi, al rientro dalla cassa integrazione, l'azienda ha imposto l'aumento dei ritmi di lavoro, pretendendo la stessa produzione e meno personale sulle linee.
Un vergognoso supersfruttamento, in palese contraddizione con la messa in cassa integrazione, al quale gli operai del reparto Montaggio, nella stessa giornata del 1° dicembre, hanno dato una prima risposta mettendosi in sciopero dalla 20,00 alle 20,30.

A cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese

Per contatti e informazioni:
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