Nello Shaoxing la società Jianglong aveva chiuso il bilancio
per l'anno 2007 con un utile di 14 milioni di Dollari. Quando la ditta
è stata improvvisamente chiusa, 2 mila dipendenti sono scesi in
piazza bloccando il traffico e si sono scontrati con centinaia di
poliziotti. Ora il governo locale ha promesso che provvederà a
pagare almeno 3 stipendi mensili in attesa di una soluzione.
A Jiangyan (Jiangsu) 2 mila operai della fabbrica Yangdong Co. Ltd sono
scesi in piazza, hanno bloccato le strade principali e assediato il
municipio al grido: Salviamo il nostro lavoro.
La crisi economica partita dagli USA sta raggiungendo con effetto
domino tutti gli angoli del globo, nessuno escluso. La Cina sta
scontando pesantemente i suoi rapporti commerciali privilegiati con gli
USA. Yin Weimin, ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale,
ha ammesso che ad oggi sussiste il problema di 10,2 milioni di nuovi
disoccupati, il cui numero si prevede aumenterà per tutto il
2009, senza peraltro considerare la categoria più sfruttata dei
lavoratori "migranti", almeno 120 milioni e spesso semi clandestini,
che sono i più colpiti.
Il governo centrale di Pechino, compresa la pericolosità della
situazione, dopo aver a lungo tempo usato la mano pesante, ora invece
raccomanda ai poteri locali di evitare con ogni mezzo proteste di
massa, tanto che il ministro per la Pubblica sicurezza Meng Jianzhu di
recente ha ordinato ai funzionari di ogni livello di "risolvere le
controversie adottando comportamenti armoniosi verso la popolazione".
E' un segnale esplicito che le proteste possono seriamente minacciare
il potere del partito.
Il 1 Dicembre gli operai del polo petrolchimico di Porto Torres
hanno occupato l'aeroporto di Alghero Fertilia e impedito l'accesso ai
passeggeri in transito, impedendo per circa un'ora le partenze.
I lavoratori protestavano contro la decisione di Polimeri Europa di
fermare per due mesi gli impianti del petrolchimico. La Polimeri Europa
ha infatti comunicato che – a causa delle tensioni sul mercato europeo
causate dalla crisi economica internazionale - dal 1º dicembre al
31 gennaio 2009 tutte le produzioni che fanno capo a Polimeri Europa e
Syndial verranno sospese e, di conseguenza, si fermerà la
produzione di cloro e dicloretano ad Assemini, nonchè piccole
produzioni a Sarroch. A catena, sono destinati a fermarsi gli impianti
del Pvc di Ineos Vynils Italia e altre produzioni minori nello stesso
comprensorio.
Nella sola Porto Torres sono interessati dalla fermata 730 lavoratori
della Polimeri Europa, 140 alla Ineos, 30 alla Syndial, 30 alla
Poliemme e 20 alla Turris Espansi, 10 alla Tecnicoop e 30 alla Isolanti
Italiani.
Ma la ricaduta provocherà crisi anche per i lavoratori delle
imprese di manutenzione che, a causa della contrazione delle commesse,
saranno costretti a rivede gli organici. Solo nel Sassarese si ipotizza
il coinvolgimento di 1500 lavoratori, senza considerare l'indotto di
secondo livello che lavora per le imprese di manutenzione.
La crisi che colpisce tutte le aree economiche del globo ha colpito
duramente anche l'Italia. Secondo i dati forniti dall'Inps, aggiornati
al mese di settembre, la cassa integrazione ordinaria è
cresciuta in un anno del 68 %.
Tra agosto e settembre si è poi verificato il tracollo: la CIG
è aumentata in media del 53% per gli operai mentre per gli
impiegati è salita al 113,79 %. I dati ufficiali
però non comprendono i primi ad essere vittime della crisi: i
lavoratori con contratto a tempo, a progetto, partite IVA, interinali,
i precari insomma, gli invisibili, coloro che non figurano nelle
statistiche dell'Inps perché non sono ammessi alla CIG né
ad alcun tipo di sostegno economico. Invisibili per l'Inps pur essendo
carne da macello, lavoratori che i nostri governanti (tutti),
Confindustria e sindacati concertativi hanno condannato ad essere
"danno collaterale" della crisi del sistema economico.
Cifre impressionanti: alla Iveco di Suzzara 300 non confermati,
alla Magneti Marelli di Crevalcore 55, alla Micron di Avezzano 100, 7
alla Ikea di Brescia mentre 117 rischiano alla Bonfiglioli di Vignola
(Bo), in Toscana, alla Trw, su 100 interinali 42 sono stati espulsi tra
agosto e settembre, gli altri aspettano la loro sorte.
E dire che si tratta spesso di lavoratori interinali per modo di dire:
alcuni erano in fabbrica continuativamente da anni, avevano legato con
i colleghi, speravano di essere confermati.
Ma forse proprio i legami nati con i compagni di lavoro potrebbero
risultare indigesti a chi li ha estromessi di punto in bianco, come
alla Iveco di Suzzara (Mn) dove uno sciopero a sostegno dei diritti
degli Invisibili ha paralizzato la città; come a Crevalcore dove
il 31 ottobre uno sciopero di solidarietà con i licenziati ha
avuto l'adesione del 100 % degli addetti, come alla Ikea di Brescia,
teatro di una mobilitazione di solidarietà che non accenna a
finire.
Francesco Ferrentino, delegato RSU della FLMUniti-CUB alla Fiat di
Melfi, è stato licenziato a ottobre 2007, con l'accusa di aver
distribuito un volantino contenente dichiarazioni diffamatorie nei
confronti di un capo.
"In realtà con il suddetto volantino si proclamava sciopero
contro i forsennati ritmi di lavoro e si denunciava l'atteggiamento di
un capo nei confronti di un rappresentante dei lavoratori (RLS)
peraltro di un'altra Organizzazione Sindacale".
Il Giudice ha evidenziato nella sua sentenza odierna "che nel volantino
contestato non è ravvisato alcun contenuto offensivo e/o
diffamatorio, o quantomeno così gravemente offensivo e/o
diffamatorio da giustificare l'irrogazione della massima sanzione
disciplinare", convenendo che il Ferrentino era stato illegittimamente
licenziato, forse …"per il suo attivismo sindacale".
Pertanto la FLMUniti-CUB ne chiede "l'immediato reintegro".
Agli operai della Fiat di Melfi, al rientro dalla cassa
integrazione, l'azienda ha imposto l'aumento dei ritmi di lavoro,
pretendendo la stessa produzione e meno personale sulle linee.
Un vergognoso supersfruttamento, in palese contraddizione con la messa
in cassa integrazione, al quale gli operai del reparto Montaggio, nella
stessa giornata del 1° dicembre, hanno dato una prima risposta
mettendosi in sciopero dalla 20,00 alle 20,30.
A cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese
Per contatti e informazioni:
bel-lavoro@federazione anarchica.org