Umanità Nova, n.40 del 14 dicembre 2008, anno 88

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele e Hugo

Francia: aggiornamento sugli arresti dell'11 novembre

L'11 novembre la polizia ha messo a soqquadro un paese della Francia centrale, Tarnac, e arrestato una decina di persone in nome dell'antiterrorismo per dei supposti atti di sabotaggio sulle linee dei treni ad alta velocità. L'accusa sostiene di disporre di numerosi indizi, di avere trovato scritti anarchici nelle perquisizioni e di essere sicura che cinque degli accusati erano presenti presso le linee sabotate al momento dei fatti, ma è costretta a riconoscere di non avere nessuna prova. Quattro persone sono state rilasciate dopo 96 ore. Successivamente il 2 dicembre la corte d'appello di Parigi ha ordinato la scarcerazione di altri tre accusati e dovrebbe decidere a breve qualcosa sull'eventuale scarcerazione degli ultimi due accusati.
Le modalità dell'operazione, la pesantezza delle accuse, la mancanza di prove sono tutti segnali di un'evidente montatura giudiziaria. Questi fatti hanno avuto una certa eco nella società francese, provocando qualche polemica e numerosi attestati di solidarietà. È stata così lanciata una campagna di sostegno da parte dei compagni degli accusati e di molti abitanti di Tarnac, ripresa e sottoscritta da intellettuali e uomini di cultura. Ma, soprattutto, sono sorti una ventina di comitati di sostegno in Francia e altrove.
Uno di questi, formatosi il 25 novembre a Bruxelles, ha subito varie "attenzioni"poliziesche: un membro del comitato è stato arrestato e interrogato dopo che nella sua vettura sono stati trovati volantini sulla vicenda. La polizia, prima di rilasciarlo, ha effettuato altre perquisizioni e pare che i giudici abbiano aperto un altro fascicolo, in Belgio, con accuse di terrorismo. Il comitato di sostegno di Bruxelles agli arrestati per l'11 novembre sostiene che ciò sia avvenuto per intimidire chi dà appoggio agli arrestati.
Insomma, a solidarizzare con persone accusate di terrorismo si finisce per essere imputati di terrorismo. Una storia già vista, ma per questo non meno grave: le lotte politiche e sociali sono criminalizzate e l'accusa di "terrorismo" è la spada di Damocle sulle dinamiche di lotta. La mobilitazione per la libertà degli accusati va quindi di pari passo con la protesta contro la legislazione antiterrorismo. 

Germania: manifestazione antinazista

Il 6 dicembre a Berlino i nazisti avevano organizzato una manifestazione nel quartiere di Lichtenberg per difendere un loro spazio. Ma diversi gruppi del movimento antifascista berlinese, tra cui molti compagni e compagne anarchici, hanno voluto esprimere a chiare lettere il proprio dissenso contro chi propaganda odio e razzismo. Gli scontri sono continuati per tutto il pomeriggio e la polizia è intervenuta con cariche e idranti. Gli arrestati sono circa 30 fra i nazisti e 40 tra gli antifascisti, molti i feriti.

Fonti: http://de.indymedia.org
http://brp.jg-stadtmitte.de

Svezia: tentato omicidio di due attivisti della SAC

Lunedì primo dicembre 2008, durante la notte, la casa dove vivono due attivisti della Sac (il sindacato libertario svedese), insieme alla loro figlia di pochi anni, è stata oggetto di un gravissimo attentato incendiario: attraverso la cassetta della posta è stata versata benzina all'interno è ed stato dato fuoco. La casa è bruciata quasi completamente, ma la coppia e la bambina sono riusciti a salvarsi, restando illesi. Non c'è dubbio che siano stati dei nazisti: i compagni erano già stati minacciati e i loro nomi e indirizzo comparivano su un sito fascista. Due giorni prima, sabato 29 novembre a Högdalen il circolo socialista libertario "Il Ciclope" era stato dato alle fiamme.
I compagni hanno organizzando una manifestazione antifascista e antirazzista sabato 6 dicembre per denunciare pubblicamente i fatti. Messaggi di solidarietà sono giunti da tutta Europa.

Fonti: www.ainfos.ca
www.sac.se
http://anarkisterna.com

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