Sono state molteplici e diffuse le risposte di piazza, nei primi
giorni del 2009, alla brutale offensiva Israeliana nella Striscia di
Gaza. Venerdì 2, rispondendo all'appello di Hamas a una
"giornata della collera", è stato il mondo arabo a mobilitarsi:
cortei di migliaia di persone si sono tenuti a Ramallah e Gerusalemme,
dove violenti scontri hanno coinvolto dimostranti arabi e polizia (a
cavallo!) israeliana. Migliaia in piazza a Kabul, dimostrazioni anche a
Islamabad e in molti centri minori del Pakistan. Manifestazioni anche
in Turchia, Libano, Iraq, Egitto (venti arresti) e in Giordania, dove
è stato caricato e disperso un corteo diretto all'ambasciata
d'Israle.
In Marocco alcune centinaia di persone sono scese in piazza non appena
si è venuto a sapere dell'uccisione di Abderrazak el Gadiri,
studente, sindacalista rivoluzionario di area marxista-leninista.
Dell'attivista, ventunenne, si erano perse le tracce al termine di un
corteo in solidarietà a Gaza represso dalle forze dell'ordine il
28 dicembre. E' "riapparso", giorni dopo, in un obitorio.
Nella stessa giornata, alle sei del mattino, ventuno membri di
"Anarchici contro il muro", un gruppo attivo in Israele dal 2003 in
supporto alla resistenza popolare palestinese, hanno inscenato la
propria morte davanti a una base dell'Israel Air Force per denunciare
l'eccidio di civili. Dopo pochi minuti sono stati tutti arrestati.
Israel Indymedia riporta la dichiarazione di un attivista:
«Abbiamo fatto finta di essere morti perchè in questo modo
abbiamo voluto dimostrare ai piloti israeliani i risultati delle
loro azioni a Gaza. Un pilota che si trova ad un altezza di migliaia di
piedi, che mira verso un obiettivo e preme un pulsante, non
può ignorare, dimenticare o addirittura non comprendere
che in questo istante ha ucciso persone innocenti. Siamo venuti qui per
ricordare questo.»
Sabato 3 invece si sono tenute dimostrazioni in moltissime città
europee. La più grande a Londra (50.000 persone), circa la
metà a Parigi dove al termine del corteo trecento persone hanno
attaccato la Polizia. Sassaiole, auto bruciate, vetrine infrante.
Partecipati cortei anche in Spagna, Austria, Olanda, Germania, Grecia;
ad Atene un corteo di circa tremila persone ha affrontato la Polizia
davanti all'ambasciata d'Israele.
Anche in Italia Sabato 3 è stata una giornata di mobilitazione e
solidarietà diffusa, nonostante i media mainstream abbiano dato
peso unicamente al rogo di qualche bandiera israeliana. I cortei
più partecipati (nell'ordine di migliaia di persone, in
grandissima parte migranti) si sono tenuti a Milano, Roma, Bologna,
Torino e Vicenza. Nel capoluogo piemontese la sede
dell'Associazione Italia-Israele è stata oggetto di lancio di
uova. Presidi, azioni e cortei anche a Parma, Reggio Emilia, Massa,
Pisa, Viareggio, Napoli, Salerno, Varese, Pordenone, Verona, Padova,
Alessandria, Ivrea.
Domenica 4 circa tremila tra anarchici, pacifisti e comunisti hanno
infine sfilato nel tardo pomeriggio nel centro di Tel Aviv chiedendo la
fine dell'assedio di Gaza.
BzK