Umanità Nova, n.1 dell'11 gennaio 2009, anno 89

Le manifestazioni contro la guerra


Sono state molteplici e diffuse le risposte di piazza, nei primi giorni del 2009, alla brutale offensiva Israeliana nella Striscia di Gaza. Venerdì 2, rispondendo all'appello di Hamas a una "giornata della collera", è stato il mondo arabo a mobilitarsi: cortei di migliaia di persone si sono tenuti a Ramallah e Gerusalemme, dove violenti scontri hanno coinvolto dimostranti arabi e polizia (a cavallo!) israeliana. Migliaia in piazza a Kabul, dimostrazioni anche a Islamabad e in molti centri minori del Pakistan. Manifestazioni anche in Turchia, Libano, Iraq, Egitto (venti arresti) e in Giordania, dove è stato caricato e disperso un corteo diretto all'ambasciata d'Israle.
In Marocco alcune centinaia di persone sono scese in piazza non appena si è venuto a sapere dell'uccisione di Abderrazak el Gadiri, studente, sindacalista rivoluzionario di area marxista-leninista. Dell'attivista, ventunenne, si erano perse le tracce al termine di un corteo in solidarietà a Gaza represso dalle forze dell'ordine il 28 dicembre. E' "riapparso", giorni dopo, in un obitorio.
Nella stessa giornata, alle sei del mattino, ventuno membri di "Anarchici contro il muro", un gruppo attivo in Israele dal 2003 in supporto alla resistenza popolare palestinese, hanno inscenato la propria morte davanti a una base dell'Israel Air Force per denunciare l'eccidio di civili. Dopo pochi minuti sono stati tutti arrestati. Israel Indymedia riporta la dichiarazione di un attivista: «Abbiamo fatto finta di essere morti perchè in questo modo abbiamo voluto dimostrare ai  piloti israeliani i risultati delle loro azioni a Gaza. Un pilota che si trova ad un altezza di migliaia di piedi, che mira verso un obiettivo  e preme un pulsante, non può  ignorare, dimenticare o addirittura non comprendere che in questo istante ha ucciso persone innocenti. Siamo venuti qui per ricordare questo.»
Sabato 3 invece si sono tenute dimostrazioni in moltissime città europee. La più grande a Londra (50.000 persone), circa la metà a Parigi dove al termine del corteo trecento persone hanno attaccato la Polizia. Sassaiole, auto bruciate, vetrine infrante. Partecipati cortei anche in Spagna, Austria, Olanda, Germania, Grecia; ad Atene un corteo di circa tremila persone ha affrontato la Polizia davanti all'ambasciata d'Israele.
Anche in Italia Sabato 3 è stata una giornata di mobilitazione e solidarietà diffusa, nonostante i media mainstream abbiano dato peso unicamente al rogo di qualche bandiera israeliana. I cortei più partecipati (nell'ordine di migliaia di persone, in grandissima parte migranti) si sono tenuti a Milano, Roma, Bologna, Torino e Vicenza. Nel capoluogo piemontese  la sede dell'Associazione Italia-Israele è stata oggetto di lancio di uova. Presidi, azioni e cortei anche a Parma, Reggio Emilia, Massa, Pisa, Viareggio, Napoli, Salerno, Varese, Pordenone, Verona, Padova, Alessandria, Ivrea.
Domenica 4 circa tremila tra anarchici, pacifisti e comunisti hanno infine sfilato nel tardo pomeriggio nel centro di Tel Aviv chiedendo la fine dell'assedio di Gaza.

BzK


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