a cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese
Stefano Musacchio il 1° marzo 2003, in segno di protesta contro
l'invio di soldati italiani in Iraq, aveva esposto la bandiera della
pace all'ingresso dello stabilimento Fiat Powertrain di Termoli. Per
questa grave colpa era stato licenziato dall'azienda. Dopo le sentenze
di 1° e 2° grado che già avevano condannato l'azienda,
la quale ha sempre fatto ricorso, si è arrivati alla recente
delibera della cassazione che ne ha ribadito la condanna, rilevando la
"pretestuosità del licenziamento comminato dall'azienda
all'evidente scopo di liberarsi di un sindacalista scomodo". "Non
è un caso – commenta lo Slai Cobas, al quale il lavoratore
aderisce – era stato il delegato più votato tra tutte le liste
sindacali in lizza".
Sconfitta la cassa integrazione "politica" a Termoli
Sull'onda del rilancio della mobilitazione messa in moto dalla
manifestazione di Termoli del 22 novembre scorso, che ha visto in
piazza importanti momenti di concreta unità operai/studenti, la
Fiat Powertrain si è dovuta rimangiare buona parte della cassa
integrazione prevista per 2700 dipendenti nel gennaio 2009. Lo scorso
10 dicembre, a differenza dei sindacati confederali, lo Slai Cobas si
rifiutò di sottoscrivere il verbale dell'annunciato periodo di
'cassa', denunciando l'uso politico-strumentale della crisi mondiale da
parte della Fiat, preannunciando ricorso anche sul piano legale.
L'immediata 'retromarcia' della Fiat, che ha dimezzato la prospettata
cassa integrazione, conferma il giudizio strumentale e politico su tale
manovra. "La Fiat chiede miliardi di finanziamenti pubblici per
dimezzare gli organici e attuare la selezione antisindacale con
licenziamenti e reparti confino".
Dopo un anno di durissima battaglia sindacale e legale nei confronti
della SEA, il 22 dicembre è stato firmato l'accordo che riguarda
gli ultimi 65 lavoratori della Sea Handling (erano 300 all'inizio della
vertenza) che, con il sostegno dello AL Cobas, sono riusciti a sfuggire
da una situazione di lavoro stagionale o interinale che si protraeva
illegittimamente da anni. Da un comunicato stampa: ... "tre giudici del
lavoro dei tribunali di Milano e Busto Arsizio hanno dato ragione a
lavoratori Sea con contratto a termine, dichiarando nulli i contratti e
obbligando Sea ad assumerli a tempo indeterminato". Questi lavoratori
infatti, verranno inizialmente assunti dalla SEA con un contratto a
tempo determinato per poi passare successivamente alla assunzione a
tempo indeterminato; inoltre, a partire dal 1 Gennaio 2009, come
prevede l'accordo, tutti i lavoratori ex interinali e a contratto a
termine avranno gli stessi trattamenti di cui già godono i
lavoratori della SEA assunti a tempo indeterminato, compresa la loro
inclusione nella tabella dei turni e nel piano ferie annuale.
Con questa scritta esposta con caratteri cubitali i lavoratori
dell'Ikea di Roma Anagnina hanno manifestato davanti alla propria
azienda durante lo sciopero proclamato dalla Flaica unita – CUB.
L'azienda, al contrario dei principi etici diffusi dalla
pubblicità, malgrado vanti profitti miliardari, paga i
dipendenti (costretti al 70% a rimanere a part-time a 16 o 20 ore) con
stipendi che sono all'ultimo posto nella classifica europea. E'
al primo posto, invece, nell'applicare meccanismi di supersfruttamento
esasperato, sorpassando le altre multinazionali del settore. Sono
frequenti pratiche vessatori come il non pagamento della malattia
certificata dai medici dell'Asl e contestazioni disciplinari anche per
un solo minuto di ritardo. La manifestazione è stata vivace e
colorata, con musica, animazioni e tanti slogan
Il 23 Dicembre scorso Konstantina Kuneva, 44 anni, lavoratrice
immigrata in Grecia dalla vicina Bulgaria, Segretaria generale
dell'Unione Panattica degli spazzini e dei lavoratori domestici,
è stata aggredita da alcuni individui che le hanno gettato acido
solforico sul volto. Anche se prove concrete non ci sono, è
opinione comune che l'aggressione sia stata ideata dalla stessa Oikomet
Sa (appaltante i lavori di pulizia della ISAP, la società di
trasporto urbano di Atene) presso la quale era impiegata Konstantina.
Il 29 Dicembre infatti, in solidarietà con Konstantina è
stata occupata la sede della ISAP mentre a Salonicco veniva occupata la
sede centrale dei sindacati. Da queste azioni inoltre sono nate una
serie di dimostrazioni e azioni di controinformazione, tra le quali
l'occupazione della centrale radio del Metrò di Atene, tramite
la quale è stato diffuso in tutte le stazioni un comunicato su
quanto accaduto alla compagna. Nel frattempo sono proseguite le
dimostrazioni, in particolare nel quartiere di Petralona, dove abita
Konstantina e dove è avvenuta l'aggressione. Infine, la centrale
sindacale Bulgara, per bocca del suo presidente si è impegnata a
sostenere le spese legali ed il costo delle spese ospedaliere
(Konstantina ha gravissimi problemi all'apparato respiratorio, pesanti
ustioni al volto ed alla testa e rischia seriamente la perdita totale
della vista).
Si segnala che è stata aperta una sottoscrizione:
Conto corrente 5012 019021 277 PIREOS BANK
IBAN: GR 28 0172 0120 0050