Umanità Nova, n.2 del 18 gennaio 2009, anno 89

Bel lAvoro


a cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese

Licenziamenti politici alla FIAT

Stefano Musacchio il 1° marzo 2003, in segno di protesta contro l'invio di soldati italiani in Iraq, aveva esposto la bandiera della pace all'ingresso dello stabilimento Fiat Powertrain di Termoli. Per questa grave colpa era stato licenziato dall'azienda. Dopo le sentenze di 1° e 2° grado che già avevano condannato l'azienda, la quale ha sempre fatto ricorso, si è arrivati alla recente delibera della cassazione che ne ha ribadito la condanna, rilevando la "pretestuosità del licenziamento comminato dall'azienda all'evidente scopo di liberarsi di un sindacalista scomodo". "Non è un caso – commenta lo Slai Cobas, al quale il lavoratore aderisce – era stato il delegato più votato tra tutte le liste sindacali in lizza".
Sconfitta la cassa integrazione "politica" a Termoli
Sull'onda del rilancio della mobilitazione messa in moto dalla manifestazione di Termoli del 22 novembre scorso, che ha visto in piazza importanti momenti di concreta unità operai/studenti, la Fiat Powertrain si è dovuta rimangiare buona parte della cassa integrazione prevista per 2700 dipendenti nel gennaio 2009. Lo scorso 10 dicembre, a differenza dei sindacati confederali, lo Slai Cobas si rifiutò di sottoscrivere il verbale dell'annunciato periodo di 'cassa', denunciando l'uso politico-strumentale della crisi mondiale da parte della Fiat, preannunciando ricorso anche sul piano legale. L'immediata 'retromarcia' della Fiat, che ha dimezzato la prospettata cassa integrazione, conferma il giudizio strumentale e politico su tale manovra. "La Fiat chiede miliardi di finanziamenti pubblici per dimezzare gli organici e attuare la selezione antisindacale con licenziamenti e reparti confino".

Malpensa: lotta al lavoro precario e sottopagato

Dopo un anno di durissima battaglia sindacale e legale nei confronti della SEA, il 22 dicembre è stato firmato l'accordo che riguarda gli ultimi 65 lavoratori della Sea Handling (erano 300 all'inizio della vertenza) che, con il sostegno dello AL Cobas, sono riusciti a sfuggire da una situazione di lavoro stagionale o interinale che si protraeva illegittimamente da anni. Da un comunicato stampa: ... "tre giudici del lavoro dei tribunali di Milano e Busto Arsizio hanno dato ragione a lavoratori Sea con contratto a termine, dichiarando nulli i contratti e obbligando Sea ad assumerli a tempo indeterminato". Questi lavoratori infatti, verranno inizialmente assunti dalla SEA con un contratto a tempo determinato per poi passare successivamente alla assunzione a tempo indeterminato; inoltre, a partire dal 1 Gennaio 2009, come prevede l'accordo, tutti i lavoratori ex interinali e a contratto a termine avranno gli stessi trattamenti di cui già godono i lavoratori della SEA assunti a tempo indeterminato, compresa la loro inclusione nella tabella dei turni e nel piano ferie annuale.

IKEA: lavoratori italiani, mobili svedesi, stipendi cinesi!

Con questa scritta esposta con caratteri cubitali i lavoratori dell'Ikea di Roma Anagnina hanno manifestato davanti alla propria azienda durante lo sciopero proclamato dalla Flaica unita – CUB. L'azienda, al contrario dei principi etici diffusi dalla pubblicità, malgrado vanti profitti miliardari, paga i dipendenti (costretti al 70% a rimanere a part-time a 16 o 20 ore) con stipendi che  sono all'ultimo posto nella classifica europea. E' al primo posto, invece, nell'applicare meccanismi di supersfruttamento esasperato, sorpassando le altre multinazionali del settore. Sono frequenti pratiche vessatori come il non pagamento della malattia certificata dai medici dell'Asl e contestazioni disciplinari anche per un solo minuto di ritardo. La manifestazione è stata vivace e colorata, con musica, animazioni e tanti slogan

Grecia: solidarietà a Konstantina Kuneva

Il 23 Dicembre scorso Konstantina Kuneva, 44 anni, lavoratrice immigrata in Grecia dalla vicina Bulgaria, Segretaria generale dell'Unione Panattica degli spazzini e dei lavoratori domestici, è stata aggredita da alcuni individui che le hanno gettato acido solforico sul volto. Anche se prove concrete non ci sono, è opinione comune che l'aggressione sia stata ideata dalla stessa Oikomet Sa (appaltante i lavori di pulizia della ISAP, la società di trasporto urbano di Atene) presso la quale era impiegata Konstantina. Il 29 Dicembre infatti, in solidarietà con Konstantina è stata occupata la sede della ISAP mentre a Salonicco veniva occupata la sede centrale dei sindacati. Da queste azioni inoltre sono nate una serie di dimostrazioni e azioni di controinformazione, tra le quali l'occupazione della centrale radio del Metrò di Atene, tramite la quale è stato diffuso in tutte le stazioni un comunicato su quanto accaduto alla compagna. Nel frattempo sono proseguite le dimostrazioni, in particolare nel quartiere di Petralona, dove abita Konstantina e dove è avvenuta l'aggressione. Infine, la centrale sindacale Bulgara, per bocca del suo presidente si è impegnata a sostenere le spese legali ed il costo delle spese ospedaliere (Konstantina ha gravissimi problemi all'apparato respiratorio, pesanti ustioni al volto ed alla testa e rischia seriamente la perdita totale della vista).
Si segnala che è stata aperta una sottoscrizione:
Conto corrente   5012 019021 277 PIREOS BANK
IBAN: GR 28 0172 0120 0050

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