Umanità Nova, n.4 del 1 febbraio 2009, anno 89

Spazi sociali le radici e le ali


Giovedì 22 gennaio 2009 in molti compagni e compagne siamo stati svegliati da telefonate o sms che lapidariamente dicevano "stanno sgomberando Cox 18".
Mentre la metropoli iniziava la consuetudinaria giornata frenetica lavorativa, il quartiere Ticinese veniva via via sempre più militarizzato dalla presenza di decine di blindati e centinaia di uomini in divisa del disordine statale che irrompevano nel C.S.O.A. "Cox 18" sede anche della libreria "Calusca" nata nel 1971 e del prezioso e storico archivio "Primo Moroni".
Ammesso e concesso che vi sia uno sgombero "legale" di uno spazio autogestito e occupato, non è comunque così nel caso specifico, in quanto tale azione militare non tiene conto di una causa intentata dal Comune di Milano al Centro stesso nel mese di luglio 2008 per la riappropriazione dei locali, una vertenza ancora in corso.
"Cox 18" esiste e resiste da ben 33 anni. È un luogo fisico, politico, culturale e simbolico attraversato da ormai diverse generazioni di compagne e compagni. È stato e continua ad essere quello che un antropologo sociale definirebbe luogo di produzione di "sub culture" metropolitane, underground, ecc.
Spazio non omologato ed omologabile che attualmente ospita decine e decine di attività e iniziative libere ed accessibili a chiunque. Da attività più tradizionali alla storia dei c.s.o.a. come concerti e dibattiti fino ai mercatini delle autoproduzioni biologiche ecc.
Una realtà riconosciuta e ben voluta dal quartiere, stanco invece della invasiva presenza di centinaia di esercizi commerciali della "movida" milanese del "sabato sera" (ristoranti, birrerie,ecc. dai prezzi inaccessibili ai più…).
Ma il vicesindaco "Walker De Corato Ranger", da sempre in prima linea con elmetto in testa e manganello in mano contro tutte le realtà cittadine non omologate, ha dichiarato ufficialmente "guerra" con tanto di lista di chi sarà il prossimo.
La risposta a questo attacco militare non si è fatta attendere. Sin dalla mattinata di giovedì in centinaia di persone sono accorse in difesa di "Cox 18" e questo ha impedito che lo sgombero avvenisse con le modalità "israeliane" che ben abbiamo visto all'opera con "Libera": sgombero e rasatura al suolo dello stabile.
Il risultato, al momento, vede il centro sigillato, con tutti i materiali dentro, compresi i libri e le riviste della libreria e dell'archivio.
Presidi, assemblee e cortei si sono susseguiti fino a sabato 24 gennaio (vedere info locali) segnando, finalmente, una certa ricomposizione dell'area antagonista milanese da troppo tempo vittima di lacerazioni e lotte intestine.
Purtroppo i prossimi giorni vedranno altre realtà cittadine sotto minaccia di sgombero. Oltre a Cox 18, il 27 gennaio vi sarà l'ennesimo tentativo di sgombero dell'ambulatorio medico popolare di Via Transiti 28, il 3 febbraio potrebbe toccare al Circolo Anarchico dei "Malfattori" di Via Torricelli.
La cascina occupata "Torchiera" sembrerebbe essere il nuovo obiettivo di "Walker De Corato Ranger" e così via fino anche alla storica sede della Federazione Anarchica Milanese di Viale Monza 255 dove il Comune ha già fatto sapere di volersi riprendere tale spazio alla fine del 2009.
Le realtà antagoniste e non omologate milanesi e gli spazi fisici che le ospitano sono quindi sotto un duplice attacco. Attacco politico e speculativo.
L'onda lunga dell'expo 2015 inizia a farsi sentire e gli appetiti dei palazzinari iniziano a far capolino alla tavola bandita da Moratti-De Corato & co.
A questo duplice attacco sarà necessario rispondere con la massima unità e determinazione possibile, ma soprattutto rilanciando il significato politico e culturale di questo tipo di esperienze. Luoghi ed esperienze che necessitano di un rilancio complessivo e di una nuova prassi comunicativa ed attrattiva verso i quartieri che le ospitano, capaci di rappresentare reali alternative alle logiche aggregative di tipo consumistico che il sistema del mercato propone.

Paolo Masala


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