Questa è la cosiddetta settimana della memoria e la retorica
sui campi di concentramento (Lager) viene incensata a piene mani dal
potere, ma, come in 1984 di Orwell, il potere costruisce la neolingua
utilizzandola al suo contrario.
Tutti sono contrari ai Lager, ma basta cambiargli nome (oggi CPA ieri
CPT) e addirittura intere isole possono diventare immensi lager: oggi
per i più sventurati, domani per gli oppositori.
La storia recente ci insegna che in un piccolo territorio
concentrazionario come la Striscia di Gaza un milione e mezzo di esseri
umani può essere sigillato, murato, poi bombardato e massacrato
perché qualcuno dice che sono un pericolo per l'esistenza di
qualcun'altro, senza che questo non susciti l'indignazione generale.
L'isola di Lampedusa, diventa così (per ordine del governo e di
chi gestisce le politiche criminali contro gli esseri umani, il
ministro Maroni) un'isola lager. Ma qualche volta i conti non tornano.
Nei giorni scorsi i 1300 immigrati rinchiusi nel CPA (Centro di Prima
Accoglienza) che secondo Maroni dopo l'identificazione dovrebbero
essere rimpatriati, forzano i cancelli ed evadono. Purtroppo Lampedusa
è un'isola, è piccola ed è anche la più
lontana dal continente, ma le notizie si diffondono e viene fuori una
realtà diversa da quella che i grandi media filogovernativi
vorrebbero nascondere. Gli immigrati in "fuga" si riversano nelle vie
del centro di Lampedusa al grido di "libertà, libertà:
basta Guantanamo!". Sicuramente l'immagine dell'immigrato timido,
impaurito, quasi morto di freddo, stride con questi ragazzi, uomini e
donne, che si sentono ostaggi di politiche criminali di cui loro sono
le vittime e che diventano protagonisti della rivolta di Lampedusa, una
rivolta che si fonde con quella dei lampedusani, contrari
all'istituzione di un nuovo centro di espulsione. La paura sta
cambiando campo. Gli immigrati in lotta costringono in qualche modo gli
abitanti del posto a reagire contro le scelte del governo e fanno anche
capire che solo la mobilitazione e la rivolta pagano. La leghista
Maraventano, fino a poco fa vicesindaco dell'isola, deve farsi
difendere dai carabinieri per poter trovare la strada di casa. Se gli
interessi di bottega degli isolani coincidono con l'immagine di
Lampedusa come paradiso turistico, con il decreto Maroni essa
diventerebbe un'ISOLA-LAGER: in questo modo, gli immigrati fanno
scoppiare le contraddizioni all'interno del governo e della cosiddetta
società civile. Credere al diritto, all'uguaglianza, alla pari
dignità in un regime democratico è come credere in babbo
natale. Gli immigrati non ci stanno a ritornare nei luoghi da dove sono
fuggiti, dalla guerra, dalla fame, dopo essersi affidati ai viaggi
della morte per cercare la possibilità di cambiare il loro
destino. È lunga ancora la strada dell'emancipazione, ma queste
cose che succedono danno la speranza che questo mondo possa cambiare.
La Commissione Antirazzista della FAI, esprime tutta la
solidarietà attiva agli immigrati in lotta. Gli anarchici
saranno sempre al fianco degli sfruttati contro ogni ingiustizia e
sopraffazione. Per un mondo senza frontiere, senza galere. Per un mondo
dove nessuno stato abbia il diritto di esistere.
Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana