Umanità Nova, n.4 del 1 febbraio 2009, anno 89

Rivolta a Lampedusa


Questa è la cosiddetta settimana della memoria e la retorica sui campi di concentramento (Lager) viene incensata a piene mani dal potere, ma, come in 1984 di Orwell, il potere costruisce la neolingua utilizzandola al suo contrario.
Tutti sono contrari ai Lager, ma basta cambiargli nome (oggi CPA ieri CPT) e addirittura intere isole possono diventare immensi lager: oggi per i più sventurati, domani per gli oppositori.
La storia recente ci insegna che in un piccolo territorio concentrazionario come la Striscia di Gaza un milione e mezzo di esseri umani può essere sigillato, murato, poi bombardato e massacrato perché qualcuno dice che sono un pericolo per l'esistenza di qualcun'altro, senza che questo non susciti l'indignazione generale. L'isola di Lampedusa, diventa così (per ordine del governo e di chi gestisce le politiche criminali contro gli esseri umani, il ministro Maroni) un'isola lager. Ma qualche volta i conti non tornano. Nei giorni scorsi i 1300 immigrati rinchiusi nel CPA (Centro di Prima Accoglienza) che secondo Maroni dopo l'identificazione dovrebbero essere rimpatriati, forzano i cancelli ed evadono. Purtroppo Lampedusa è un'isola, è piccola ed è anche la più lontana dal continente, ma le notizie si diffondono e viene fuori una realtà diversa da quella che i grandi media filogovernativi vorrebbero nascondere. Gli immigrati in "fuga" si riversano nelle vie del centro di Lampedusa al grido di "libertà, libertà: basta Guantanamo!". Sicuramente l'immagine dell'immigrato timido, impaurito, quasi morto di freddo, stride con questi ragazzi, uomini e donne, che si sentono ostaggi di politiche criminali di cui loro sono le vittime e che diventano protagonisti della rivolta di Lampedusa, una rivolta che si fonde con quella dei lampedusani, contrari all'istituzione di un nuovo centro di espulsione. La paura sta cambiando campo. Gli immigrati in lotta costringono in qualche modo gli abitanti del posto a reagire contro le scelte del governo e fanno anche capire che solo la mobilitazione e la rivolta pagano. La leghista Maraventano, fino a poco fa vicesindaco dell'isola, deve farsi difendere dai carabinieri per poter trovare la strada di casa. Se gli interessi di bottega degli isolani coincidono con l'immagine di Lampedusa come paradiso turistico, con il decreto Maroni essa diventerebbe un'ISOLA-LAGER: in questo modo, gli immigrati fanno scoppiare le contraddizioni all'interno del governo e della cosiddetta società civile. Credere al diritto, all'uguaglianza, alla pari dignità in un regime democratico è come credere in babbo natale. Gli immigrati non ci stanno a ritornare nei luoghi da dove sono fuggiti, dalla guerra, dalla fame, dopo essersi affidati ai viaggi della morte per cercare la possibilità di cambiare il loro destino. È lunga ancora la strada dell'emancipazione, ma queste cose che succedono danno la speranza che questo mondo possa cambiare.
La Commissione Antirazzista della FAI, esprime tutta la solidarietà attiva agli immigrati in lotta. Gli anarchici saranno sempre al fianco degli sfruttati contro ogni ingiustizia e sopraffazione. Per un mondo senza frontiere, senza galere. Per un mondo dove nessuno stato abbia il diritto di esistere.

Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana

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