Umanità Nova, n.4 del 1 febbraio 2009, anno 89

Dopo la Campania la Calabria?


L'intervento che segue è a cura della FMB-Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese, associazione comunalista libertaria, impegnata nel territorio calabrese insieme ad altre Associazioni e Comitati, che da anni si occupano del problema rifiuti e della tutela dell'ambiente e della salute pubblica, in un lavoro quotidiano di controinformazione e di lotta sui danni procurati dalla pratica dell'incenerimento dei RSU e per una Raccolta Differenziata generalizzata. L'intervento oltre ad offrire una panoramica della situazione nel cosentino in merito alla questione rifiuti informa fra l'altro sulle iniziative di lotta in atto ed in prospettiva che comitati e associazioni, ivi compresa la FMB, hanno in cantiere.
Questo articolo rappresenta il primo di tre interventi sull'argomento.

Red del Cosentino

Dopo la Campania sarà il turno della Calabria? Sembra proprio di si! In provincia di Cosenza montagne di rifiuti appaiono ormai ovunque. Come mai? Semplice: bisogna convincere i cittadini che la Calabria Nord ha bisogno di discariche e inceneritori che vengano costruiti quanto prima, se si vuole evitare che la situazione precipiti come è accaduto a suo tempo in Campania. I comitati civici e le associazioni ambientaliste e territoriali calabresi da sempre combattono l'incenerimento dei rifiuti e le discariche spiegandone i motivi e avanzando proposte alternative in merito:
-    l'incenerimento dei rifiuti non risolve il problema, fa aumentare le discariche di raccolta delle ceneri e con la caduta libera delle polveri sottili crea danni seri e irreversibili alla salute pubblica e all'ambiente facendo aumentare malattie e tumori.
-    nessun finanziamento pubblico deve essere più elargito alla costruzione di inceneritori e discariche ma alla realizzazione di una raccolta differenziata generalizzata, unico metodo atto a risolvere radicalmen-te la questione rifiuti.
Ma a questa denuncia ed a questa proposta le istituzioni politiche ed economiche come rispondono? Criminalizzano la denuncia e ridicolizzano la proposta! Chiunque si opponga alla costruzione di inceneritori e discariche è un criminale, è un pericolo pubblico, e come tale va fermato, denunciato, arrestato, perché impedisce la risoluzione dell'emergenza rifiuti. Infatti, non è forse questo ciò che l'autorità istituzionale fa ovunque ci sono migliaia e migliaia di cittadini che contestano la costruzione di inceneritori e discariche, giungendo persino al dividi et impera, dei buoni e dei cattivi con l'obbiettivo di imporre poi le sue scelte?
È pura utopia, dicono lor signori, pensare di poter giungere con una raccolta differenziata generalizzata a risolvere l'emergenza rifiuti. Ma noi ci chiediamo: il lasciare alla "buona volontà" di qualche sindaco la messa in atto della raccolta differenziata senza nessuna politica generalizzata di riferimento e continuare invece a finanziare inceneritori e discariche non significa forse che a coniugare la raccolta differenziata con l'utopia sono proprio le decisioni politiche prese a livello di stato centrale?
Comunque, è anche vero che politici ed imprese se non reagissero cosi alle denuncie ed alle proposte dei Comitati civici ed associazioni ambientaliste e territoriali in materia di rifiuti, vuol dire che farebbero male il loro mestiere, che non è certamente quello di salvaguardare la salute pubblica e l'ambiente, bensì quello di riempire il loro portafoglio. Inceneritori e discariche per politici ed imprenditori sono un vero affare, un tesoro di denaro pubblico da saccheggiare. Discariche ed inceneritori sono solo storie di mazzette e tangenti per politici ed impresari, e storie di tumori e veleni per l'uomo e l'ambiente tutto.
Poco importa se danneggiamo salute pubblica ed ambiente, tanto la morte arriverà in ogni caso, e se nel frattempo ci riempiamo di soldi vivremo sicuramente meglio quel che ci resta da vivere: evidentemente è così che ragionano coloro che hanno la pretesa di rappresentarci, coloro che affermano di lavorare per il nostro bene, per il bene comune, coloro che decidono sulle nostre teste.
A dire il vero, ogni tanto succede che qualche amministratore locale che vuole stare in pace con la propria coscienza trovi la forza di dire sinceramente no all'incenerimento e si schieri conseguentemente con le contestazioni popolari e le proposte alternative; ci sono però altri che si fanno belli davanti alla protesta per poi spartirsi la torta in camera caritatis una volta "imposti dall'alto" inceneritori e discariche; ed infine ci sono quelli che dinanzi all'odor dei soldi, strafregandosene della salute pubblica, dell'ambiente, delle proteste cittadine, perdono i lumi della ragione e si dicono pronti ad ospitare nel loro territorio discariche, inceneritori, gassificatori, etc..



home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti