L'intervento che segue è a
cura della FMB-Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese,
associazione comunalista libertaria, impegnata nel territorio calabrese
insieme ad altre Associazioni e Comitati, che da anni si occupano del
problema rifiuti e della tutela dell'ambiente e della salute pubblica,
in un lavoro quotidiano di controinformazione e di lotta sui danni
procurati dalla pratica dell'incenerimento dei RSU e per una Raccolta
Differenziata generalizzata. L'intervento oltre ad offrire una
panoramica della situazione nel cosentino in merito alla questione
rifiuti informa fra l'altro sulle iniziative di lotta in atto ed in
prospettiva che comitati e associazioni, ivi compresa la FMB, hanno in
cantiere.
Questo articolo rappresenta il primo di tre interventi sull'argomento.
Red del Cosentino
Dopo la Campania sarà il turno della Calabria? Sembra proprio di
si! In provincia di Cosenza montagne di rifiuti appaiono ormai ovunque.
Come mai? Semplice: bisogna convincere i cittadini che la Calabria Nord
ha bisogno di discariche e inceneritori che vengano costruiti quanto
prima, se si vuole evitare che la situazione precipiti come è
accaduto a suo tempo in Campania. I comitati civici e le associazioni
ambientaliste e territoriali calabresi da sempre combattono
l'incenerimento dei rifiuti e le discariche spiegandone i motivi e
avanzando proposte alternative in merito:
- l'incenerimento dei rifiuti non risolve il
problema, fa aumentare le discariche di raccolta delle ceneri e con la
caduta libera delle polveri sottili crea danni seri e irreversibili
alla salute pubblica e all'ambiente facendo aumentare malattie e tumori.
- nessun finanziamento pubblico deve essere
più elargito alla costruzione di inceneritori e discariche ma
alla realizzazione di una raccolta differenziata generalizzata, unico
metodo atto a risolvere radicalmen-te la questione rifiuti.
Ma a questa denuncia ed a questa proposta le istituzioni politiche ed
economiche come rispondono? Criminalizzano la denuncia e ridicolizzano
la proposta! Chiunque si opponga alla costruzione di inceneritori e
discariche è un criminale, è un pericolo pubblico, e come
tale va fermato, denunciato, arrestato, perché impedisce la
risoluzione dell'emergenza rifiuti. Infatti, non è forse questo
ciò che l'autorità istituzionale fa ovunque ci sono
migliaia e migliaia di cittadini che contestano la costruzione di
inceneritori e discariche, giungendo persino al dividi et impera, dei
buoni e dei cattivi con l'obbiettivo di imporre poi le sue scelte?
È pura utopia, dicono lor signori, pensare di poter giungere con
una raccolta differenziata generalizzata a risolvere l'emergenza
rifiuti. Ma noi ci chiediamo: il lasciare alla "buona volontà"
di qualche sindaco la messa in atto della raccolta differenziata senza
nessuna politica generalizzata di riferimento e continuare invece a
finanziare inceneritori e discariche non significa forse che a
coniugare la raccolta differenziata con l'utopia sono proprio le
decisioni politiche prese a livello di stato centrale?
Comunque, è anche vero che politici ed imprese se non reagissero
cosi alle denuncie ed alle proposte dei Comitati civici ed associazioni
ambientaliste e territoriali in materia di rifiuti, vuol dire che
farebbero male il loro mestiere, che non è certamente quello di
salvaguardare la salute pubblica e l'ambiente, bensì quello di
riempire il loro portafoglio. Inceneritori e discariche per politici ed
imprenditori sono un vero affare, un tesoro di denaro pubblico da
saccheggiare. Discariche ed inceneritori sono solo storie di mazzette e
tangenti per politici ed impresari, e storie di tumori e veleni per
l'uomo e l'ambiente tutto.
Poco importa se danneggiamo salute pubblica ed ambiente, tanto la morte
arriverà in ogni caso, e se nel frattempo ci riempiamo di soldi
vivremo sicuramente meglio quel che ci resta da vivere: evidentemente
è così che ragionano coloro che hanno la pretesa di
rappresentarci, coloro che affermano di lavorare per il nostro bene,
per il bene comune, coloro che decidono sulle nostre teste.
A dire il vero, ogni tanto succede che qualche amministratore locale
che vuole stare in pace con la propria coscienza trovi la forza di dire
sinceramente no all'incenerimento e si schieri conseguentemente con le
contestazioni popolari e le proposte alternative; ci sono però
altri che si fanno belli davanti alla protesta per poi spartirsi la
torta in camera caritatis una volta "imposti dall'alto" inceneritori e
discariche; ed infine ci sono quelli che dinanzi all'odor dei soldi,
strafregandosene della salute pubblica, dell'ambiente, delle proteste
cittadine, perdono i lumi della ragione e si dicono pronti ad ospitare
nel loro territorio discariche, inceneritori, gassificatori, etc..