Nell'estate del 2006 il sindaco di San Lorenzo Del Vallo
manifestò pubblicamente alla Regione Calabria la sua
disponibilità ad ospitare in territorio comunale la costruzione
di un inceneritore, ma la protesta popolare e territoriale degli
anarchici e della FMB di Spezzano Albanese, nonché quella delle
associazioni ambientaliste del cosentino, che non tardarono a far
sentire la loro netta opposizione alla pratica dell'incenerimento dei
rifiuti, sembrava che l'avessero "convinto" ad abbandonare l'idea.
Ma ecco che nel 2008, in piena "emergenza rifiuti" in Campania, il
sindaco, valutando il momento come altamente propizio, ritrova il
"coraggio" per rilanciare la sua proposta e da l'avvio ad un vero e
proprio show mediatico: scrive una lettera all'allora presidente Prodi
che pubblica con i soldi del comune in alcuni quotidiani nazionali
dicendosi di nuovo pronto ad ospitare la costruzione dell'inceneritore,
partecipa a trasmissioni televisive territoriali, rilascia
dichiarazioni con cui attacca le associazioni e i comitati che si
oppongono all'incenerimento, e via discorrendo.
Non un comizio pubblico, non un'assemblea sono stati dal sindaco
convocati per comunicare la sua decisione alla comunità di San
Lorenzo del Vallo ed alle comunità del comprensorio.
A Spezzano Albanese, comunità limitrofa di San Lorenzo del
Vallo, il 1° luglio 2008 c'è stato un importante e
partecipato momento di pubblico confronto territoriale, organizzato da
comitati ed associazioni calabresi, che ha sancito un netto no agli
inceneritori ed un forte si alla raccolta differenziata: naturalmente
il sindaco di San Lorenzo del Vallo non solo lo ha disertato, ma si
è poi divertito a sminuirne la portata seminando falsità
e calunnie con dichiarazioni rilasciate a quotidiani provinciali. In
quegli stessi giorni appare sempre sulla stampa provinciale, una presa
di posizione del presidente del Distretto Agroalimentare di
qualità della Sibaritide, Caligiuri: "In Campania … non hanno
più venduto un litro di latte né un chilo di mozzarella
da quando è in atto questa situazione… E allora oggi voglio dire
a tutto il mondo politico, a tutte le istituzioni (a partire da Regione
e Provincia) e a chi ci ascolta che bisogna dire basta ai no...
dobbiamo realizzare impianti che siano a norma... confermo di aver dato
il mio assenso, come imprenditore prima e come presidente del Daq dopo,
a dar man forte al sindaco Marranghello perché vada avanti con
questa sua idea.
E quando tutto manca – avverte, parlando di lotta di civiltà –
lo realizzerò io stesso sui miei terreni, a fianco dei pescheti.
Se il termovalorizzatore non sarà realizzato a San Lorenzo del
Vallo, allora sarà realizzato nella mia azienda: dimostreremo
così cosa vuole dire l'imprenditoria". Non c'è che dire..
praticamente il presidente del Distretto Agroalimentare di
qualità della Sibaritide, in barba alle chiacchiere degli
ambientalisti e della scienza, ci garantisce che le pesche alla
diossina allungano la vita. Oppure, sempre Caligiuri, sta pensando che
forse, oggi come oggi, è più redditizio fare
l'imprenditore della "monnezza" anziché l'imprenditore agricolo?
Il sindaco Marranghello, comunque, per il momento è felice: dopo
il grande e vistoso NO all'incenerimento dei rifiuti incassato dal
convegno ambientalista di Spezzano Albanese, ha finalmente incassato un
grande Si da una importante istituzione: la Daq.
Strada facendo però il vento in poppa comincia a cambiare: altri
politici ed altri impresari, a loro volta si risvegliano. Si vociferano
altri siti, geograficamente più ambiti, disponibili ad ospitare
l'inceneritore della Calabria nord. La saggezza popolare commenta: si
è aperta la guerra fra bande!
Il sindaco di San Lorenzo del Vallo, però non si perde d'animo
e, senza retrocedere, indirettamente rilancia: non rinunciamo
all'inceneritore, ma siamo pronti ad ospitare un dissociatore
molecolare. E difatti dalla sera alla mattina la comunità di San
Lorenzo del Vallo si ritrova con una delibera consiliare che approva la
costituzione di una società mista (Ente comunale e privato) che
dovrebbe andare a gestire la costruzione e l'attività di un
dissociatore molecolare, che poi altro non è se non che un
inceneritore con un nome più scientifico.
La notizia suscita a livello popolare un lapidario commento: perso un affare si può sempre sopperire con un altro.
A metà gennaio corrente anno, siamo inoltre venuti a conoscenza,
tramite la stampa provinciale, che il Presidente della regione Calabria
Loiero, in audizione parlamentare sul problema dello smaltimento dei
rifiuti, ha tracciato una linea di intervento in materia di discariche
e inceneritori dichiarando che in Calabria entro otto mesi apriranno
dieci discariche ed ha segnalato fra l'altro "per la locazione
dell'inceneritore la disponibilità del sindaco di San Lorenzo
del Vallo", nonché una dichiarazione ventilata
dell'amministrazione comunale di Cosenza sulla "possibilità di
individuare un sito adeguato e sinergico ad altre strutture di raccolta
per raggiungere l'autosufficienza del territorio nello smaltimento dei
rifiuti".
Chi doveva capire ha capito, ed infatti, trascorso qualche giorno dalle
dichiarazioni del presidente Loiero il sindaco di Cosenza convoca per
il giorno 23 gennaio un consiglio comunale in cui al quarto punto
all'ordine del giorno è prevista la discussione su «Un
termovalorizzatore per il Comune di Cosenza e l'area urbana». Non
c'è che dire, lor signori sono tutti in azione. Stanno solo
cercando un buon accordo e poi via... ecco a voi l'inceneritore della
Calabria nord. Ma sono proprio sicuri che filerà loro tutto
liscio?
Red del Cosentino