Umanità Nova, n.5 dell'8 febbraio 2009, anno 89

Il sindaco di S. Lorenzo del Vallo apre lo show


Nell'estate del 2006 il sindaco di San Lorenzo Del Vallo manifestò pubblicamente alla Regione Calabria la sua disponibilità ad ospitare in territorio comunale la costruzione di un inceneritore, ma la protesta popolare e territoriale degli anarchici e della FMB di Spezzano Albanese, nonché quella delle associazioni ambientaliste del cosentino, che non tardarono a far sentire la loro netta opposizione alla pratica dell'incenerimento dei rifiuti, sembrava che l'avessero "convinto" ad abbandonare l'idea.
Ma ecco che nel 2008, in piena "emergenza rifiuti" in Campania, il sindaco, valutando il momento come altamente propizio, ritrova il "coraggio" per rilanciare la sua proposta e da l'avvio ad un vero e proprio show mediatico: scrive una lettera all'allora presidente Prodi che pubblica con i soldi del comune in alcuni quotidiani nazionali dicendosi di nuovo pronto ad ospitare la costruzione dell'inceneritore, partecipa a trasmissioni televisive territoriali, rilascia dichiarazioni con cui attacca le associazioni e i comitati che si oppongono all'incenerimento, e via discorrendo.
Non un comizio pubblico, non un'assemblea sono stati dal sindaco convocati per comunicare la sua decisione alla comunità di San Lorenzo del Vallo ed alle comunità del comprensorio.
A Spezzano Albanese, comunità limitrofa di San Lorenzo del Vallo, il 1° luglio 2008 c'è stato un importante e partecipato momento di pubblico confronto territoriale, organizzato da comitati ed associazioni calabresi, che ha sancito un netto no agli inceneritori ed un forte si alla raccolta differenziata: naturalmente il sindaco di San Lorenzo del Vallo non solo lo ha disertato, ma si è poi divertito a sminuirne la portata seminando falsità e calunnie con dichiarazioni rilasciate a quotidiani provinciali. In quegli stessi giorni appare sempre sulla stampa provinciale, una presa di posizione del presidente del Distretto Agroalimentare di qualità della Sibaritide, Caligiuri: "In Campania … non hanno più venduto un litro di latte né un chilo di mozzarella da quando è in atto questa situazione… E allora oggi voglio dire a tutto il mondo politico, a tutte le istituzioni (a partire da Regione e Provincia) e a chi ci ascolta che bisogna dire basta ai no... dobbiamo realizzare impianti che siano a norma... confermo di aver dato il mio assenso, come imprenditore prima e come presidente del Daq dopo, a dar man forte al sindaco Marranghello perché vada avanti con questa sua idea.
E quando tutto manca – avverte, parlando di lotta di civiltà – lo realizzerò io stesso sui miei terreni, a fianco dei pescheti. Se il termovalorizzatore non sarà realizzato a San Lorenzo del Vallo, allora sarà realizzato nella mia azienda: dimostreremo così cosa vuole dire l'imprenditoria". Non c'è che dire.. praticamente il presidente del Distretto Agroalimentare di qualità della Sibaritide, in barba alle chiacchiere degli ambientalisti e della scienza, ci garantisce che le pesche alla diossina allungano la vita. Oppure, sempre Caligiuri, sta pensando che forse, oggi come oggi, è più redditizio fare l'imprenditore della "monnezza" anziché l'imprenditore agricolo? Il sindaco Marranghello, comunque, per il momento è felice: dopo il grande e vistoso NO all'incenerimento dei rifiuti incassato dal convegno ambientalista di Spezzano Albanese, ha finalmente incassato un grande Si da una importante istituzione: la Daq.
Strada facendo però il vento in poppa comincia a cambiare: altri politici ed altri impresari, a loro volta si risvegliano. Si vociferano altri siti, geograficamente più ambiti, disponibili ad ospitare l'inceneritore della Calabria nord. La saggezza popolare commenta: si è aperta la guerra fra bande!
Il sindaco di San Lorenzo del Vallo, però non si perde d'animo e, senza retrocedere, indirettamente rilancia: non rinunciamo all'inceneritore, ma siamo pronti ad ospitare un dissociatore molecolare. E difatti dalla sera alla mattina la comunità di San Lorenzo del Vallo si ritrova con una delibera consiliare che approva la costituzione di una società mista (Ente comunale e privato) che dovrebbe andare a gestire la costruzione e l'attività di un dissociatore molecolare, che poi altro non è se non che un inceneritore con un nome più scientifico.
La notizia suscita a livello popolare un lapidario commento: perso un affare si può sempre sopperire con un altro.
A metà gennaio corrente anno, siamo inoltre venuti a conoscenza, tramite la stampa provinciale, che il Presidente della regione Calabria Loiero, in audizione parlamentare sul problema dello smaltimento dei rifiuti, ha tracciato una linea di intervento in materia di discariche e inceneritori dichiarando che in Calabria entro otto mesi apriranno dieci discariche ed ha segnalato fra l'altro "per la locazione dell'inceneritore la disponibilità del sindaco di San Lorenzo del Vallo", nonché una dichiarazione ventilata dell'amministrazione comunale di Cosenza sulla "possibilità di individuare un sito adeguato e sinergico ad altre strutture di raccolta per raggiungere l'autosufficienza del territorio nello smaltimento dei rifiuti".
Chi doveva capire ha capito, ed infatti, trascorso qualche giorno dalle dichiarazioni del presidente Loiero il sindaco di Cosenza convoca per il giorno 23 gennaio un consiglio comunale in cui al quarto punto all'ordine del giorno è prevista la discussione su «Un termovalorizzatore per il Comune di Cosenza e l'area urbana». Non c'è che dire, lor signori sono tutti in azione. Stanno solo cercando un buon accordo e poi via... ecco a voi l'inceneritore della Calabria nord. Ma sono proprio sicuri che filerà loro tutto liscio?

Red del Cosentino

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