Decisamente innovativo lo stile usato dal regista israeliano Ari
Folman per creare questo documentario sulla prima guerra in Libano, e
più in specifico per raccontare la strage del campo profughi
palestinese di Sabra el Shatila, Beirut Ovest, 16-17-18 settembre 1982.
Il racconto, autobiografico, è sotto forma di animazione,
tecnicamente molto riuscita, con tavole che sembrano anche foto
suggestive. Folman narra la ricostruzione, fatta con l’aiuto dei
commilitoni e mosso il ricordo a causa degli orrori vissuti: attraverso
vari flashback il racconto prende forma.
Il risultato è un ottimo prodotto dal punto di vista artistico
che però ha il difetto di scaricare interamente le colpe
storiche del massacro sui falangisti cristiani, facendo passare
gli israeliani come parte inconsapevole: ad esempio Ariel Sharon,
allora ministro della difesa e costretto alle dimissioni dopo la
strage, viene nominato solo di sfuggita.
Oblomov