Alessio Lega, Canta che non ti passa
Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi
pp. 168 €18, allegato il CD di Alessio Lega e Roberto Bartoli
Compagnia Cantante. Stampa Alternativa
Continua a proporre lavori di spessore Alessio Lega. La
musica d'autore non raccoglie più l'interesse di un tempo ma
costituisce la grande passione del nostro, incurante di mode o
tendenze. E l'amore incondizionato per la propria passione alla fine
paga, perchè oggi Alessio è tra i cantautori più
apprezzati in Italia.
Il libro "Canta che non ti passa", stampato in 20.000
copie, raccoglie 32 ritratti d'autore già pubblicati da "A
Rivista" e perfezionati per l'occasione. Infischiandosene del dominio
anglosassone, Lega si concentra su filoni geografici rimasti ai margini
dello star systeminternazionale. Vite e opere, carriere, testi, stili,
aneddoti... I ritratti di Lega non hanno la pretesa "scientifica" del
biografo o dello storico; c'è però il vantaggio che
chi li scrive è anch'egli un cantautore, in grado di
interpretare (in tutti i sensi) le vicende umane ed artistiche della
variopinta galleria di personaggi trattati.
Anche in questo lavoro ritroviamo l'amore viscerale per i
francesi: ci sono così i tre "mostri sacri"
(Brassens-Brel-Ferré) accanto ad altri artisti di diverse aree
geografiche e generazioni. A parte Moustaki, Ferrer, Vian, Gainsuburg,
che ebbero in Italia una qualche notorietà (aggiungiamoci anche
il russo Vladimir Vysotskij, la cui opera sta conoscendo una
sorprendente riscoperta), gli altri nomi ci dicono ben poco.
Ma proprio il lavoro di ricerca e di divulgazione, la
passione contagiosa dell'autore, costituiscono la particolarità
di quest'opera che si completa con il CD "Compagnia Cantante":
diciotto canzoni in cui alcuni dei protagonisti del libro vengono
tradotti e cantati da Lega ed arrangiati con essenziale maestria dal
contrabbassista Roberto Bartoli. Lega sceglie le corde e i temi che
contraddistinguono il suo stile: inni all'amore universale e
all'anarchia, storie di vite oppresse dal Potere o stravolte dalla
guerra, canti di rivolta... L'enorme repertorio da cui attinge è
parte integrante della sua formazione cantautorale e il lavoro risulta
abbastanza coeso.
Il fiume di parole che scorre nell'album merita un ascolto
non distratto. Già nei suoi lavori precedenti Lega è
stato criticato per voler "strafare"; ma chi si accontenta dei
cantautori contemporanei al nostro e ben più superficiali, o di
quelli divenuti quasi afoni e scontati dopo carriere pluridecennali,
non ha che l'imbarazzo della scelta... Scrive Alessio nella
presentazione del libro: "Mi sono trovato a vivere e cantare un tempo
in cui sembra essersi assopita la spinta verso la rivoluzione. Di
conseguenza, anche la canzone d'autore, spesso all'avanguardia fra le
arti impegnate, sembrerebbe affondare sempre di più in un
tranquillizzante minimalismo conformistico. Quanto a me, ritengo
irrinunciabile l'esigenza di testimoniare la realtà che ci
circonda come di cantare i sentimenti. Qualcuno ha detto che sarei
anacronistico. Accetto tale giudizio come un
complimento".
George