Umanità Nova, n.5 dell'8 febbraio 2009, anno 89

Canta che non ti passa


Alessio Lega, Canta che non ti passa
Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi
pp. 168  €18, allegato il CD di Alessio Lega e Roberto Bartoli
Compagnia Cantante. Stampa Alternativa

   Continua a proporre lavori di spessore Alessio Lega. La musica d'autore non raccoglie più l'interesse di un tempo ma costituisce la grande passione del nostro, incurante di mode o tendenze. E l'amore incondizionato per la propria passione alla fine paga, perchè oggi Alessio è tra i cantautori più apprezzati in Italia.  
   Il libro "Canta che non ti passa", stampato in 20.000 copie, raccoglie 32 ritratti d'autore già pubblicati da "A Rivista" e perfezionati per l'occasione. Infischiandosene del dominio anglosassone, Lega si concentra su filoni geografici rimasti ai margini dello star systeminternazionale. Vite e opere, carriere, testi, stili, aneddoti... I ritratti di Lega non hanno la pretesa "scientifica" del biografo o dello storico;  c'è però il vantaggio che chi li scrive è anch'egli un cantautore, in grado di interpretare (in tutti i sensi) le vicende umane ed artistiche della variopinta galleria di personaggi trattati.
   Anche in questo lavoro ritroviamo l'amore viscerale per i francesi: ci sono così i tre "mostri sacri" (Brassens-Brel-Ferré) accanto ad altri artisti di diverse aree geografiche e generazioni. A parte Moustaki, Ferrer, Vian, Gainsuburg, che ebbero in Italia una qualche notorietà (aggiungiamoci anche il russo Vladimir Vysotskij, la cui opera sta conoscendo una sorprendente riscoperta), gli altri nomi ci dicono ben poco.
   Ma proprio il lavoro di ricerca e di divulgazione, la passione contagiosa dell'autore, costituiscono la particolarità di quest'opera che si completa con  il CD "Compagnia Cantante": diciotto canzoni in cui alcuni dei protagonisti del libro vengono tradotti e cantati da Lega ed arrangiati con essenziale maestria dal contrabbassista Roberto Bartoli. Lega sceglie le corde e i temi che contraddistinguono il suo stile: inni all'amore universale e all'anarchia, storie di vite oppresse dal Potere o stravolte dalla guerra, canti di rivolta... L'enorme repertorio da cui attinge è parte integrante della sua formazione cantautorale e il lavoro risulta abbastanza coeso.
   Il fiume di parole che scorre nell'album merita un ascolto non distratto. Già nei suoi lavori precedenti Lega è stato criticato per voler "strafare"; ma chi si accontenta dei cantautori contemporanei al nostro e ben più superficiali, o di quelli divenuti quasi afoni e scontati dopo carriere pluridecennali, non ha che l'imbarazzo della scelta... Scrive Alessio nella presentazione del libro: "Mi sono trovato a vivere e cantare un tempo in cui sembra essersi assopita la spinta verso la rivoluzione. Di conseguenza, anche la canzone d'autore, spesso all'avanguardia fra le arti impegnate, sembrerebbe affondare sempre di più in un tranquillizzante minimalismo conformistico. Quanto a me, ritengo irrinunciabile l'esigenza di testimoniare la realtà che ci circonda come di cantare i sentimenti. Qualcuno ha detto che sarei anacronistico. Accetto tale giudizio come un complimento".     

George

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