Umanità Nova, n.6 del 15 febbraio 2009, anno 89

Il cavaliere dell'apocalisse


La Curia si è commossa per la devozione e la passione con cui il Cavalier Berluska ha affrontato l'affare Englaro. Ha stupito il suo improvviso cambiamento di umore. Fino a qualche giorno fa sembrava seguire distrattamente la cosa, evitando pronunciamenti forti, lasciando manovrare il ministro Sacconi…
All'improvviso sembra essere stato folgorato sulla via di Damasco e si è appassionato al caso con fervore sospetto. Questo è accaduto nel momento in cui i genitori di Eluana hanno trovato a Udine una struttura ospedaliera disposta, malgrado i ricatti del sig. Sacconi, ad eseguire quanto consentito dal pronunciamento delle varie sentenze: cioè liberare definitivamente il corpo martoriato di Eluana dal suo stato vegetativo da ben 17 anni.
Come mai il Cavalier Berluska ha questa improvvisa impennata, tanto da costringere il governo ad approvare rapidissimamente un decreto che, per la posizione preannunciata dal Presidente a non firmare, resterebbe inapplicato?
La risposta che mi sono dato è tutta sporcamente politica. C'era la necessità di far ingoiare al Paese, da parte del governo, un rospo di gigantesche proporzioni, nel modo più indolore possibile. Si tratta del "pacco sicurezza" confezionato dalla Lega, al quale, per la logica di scambio mafioso, non si poteva rifiutare, senza metterne in discussione l'alleanza: dalla legittimazione delle ronde padane, alla possibilità di denuncia da parte dei medici degli immigrati irregolari, al riconoscimento del reato di clandestinità con ammende fino a 10 mila euro, alla tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno da 80 a 200 euro, al ristringimendo dei ricongiungimenti familiari e l'impedimento a spedire soldi per gli irregolari, al blocco dei flussi per due anni (unico modo di regolarizzazione per gli immigrati), fino alla schedatura dei clochards. Proprio un bell'esempio di rispetto della vita.
Naturalmente, come è stato dimostrato, il governo aveva tutti i numeri per far passare il provvedimento, per ora al senato, ma aveva necessità del silenzio assenso nella società da parte della Chiesa cattolica. Infatti questa, avendo la titolarità del settore caritas e nella sua funzione "missionaria" di penetrazione nelle aree degli immigrati, nell'intento di conquistare "nuovi fedeli" in ricambio della erosione che subisce nel "mondo occidentale", non avrebbe potuto tacere, anche se solo formalmente, di recriminare, di fronte al grave attacco ai diritti dei più deboli.
 Il governo, sposando la battaglia ideologica della Chiesa sulla falsa difesa della vita, si è risparmiato le critiche e ha incassato gli applausi: uno scambio dettato dall'opportunismo. Quello che giganteggia, in tutta questa miseria morale e politica, è la tenacia e la perseveranza della famiglia Englaro, in particolare nella figura del padre che, pur di difendere la volontà ed i diritti della figlia senza voce, non ha esitato a scontrarsi con poteri tanto forti, come quello della Chiesa in Italia.
Facciamo in modo che le migliaia e migliaia di uomini e donne, che sentono la necessità di gridare la propria ribellione per i soprusi dalla Chiesa e del sotegno dei governi, possano diventare una forza sociale capace di ricacciare, certe concezioni di vita medioevali, fuori dalla storia umana.

 Fontechiara

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