el marzo 1949 per volontà di alcune compagne della
Federazione Anarchica Bolognese viene intrapresa la costituzione di un
gruppo femminile anarchico. Le aderenti si riuniscono la domenica
pomeriggio in Via Fondazza n. 16 (sede del "Gruppo Attilio Diolaiti").
Tra le iniziative delle compagne si registra una festa di beneficenza
che si tiene domenica 9 ottobre 1949 al "Bar Trattoria del Lino" in Via
Porrettana, località Meloncello, fuori Porta Saragozza. Di
seguito riportiamo il programma della festa:
"Inizio del trattenimento con discorso di inaugurazione ore 15. Dopo,
l'orchestra composta di cinque elementi (tutti compagni) si
esibirà in ballabili. Seguiranno romanze cantate da tenori e
baritoni accompagnati dal piano. Canti corali. Esibizioni umoristiche.
Alle ore 21 un compagno medico terrà una breve conferenza sulla
educazione sessuale. Continuerà il trattenimento fino a ora
avanzata. Per la suddetta festa sono a disposizioni due sale: una
all'aperto e l'altra al coperto. Saranno distribuiti fiori artificiali
onde ottenere il ricavato per il Mutuo Appoggio".
Riproduciamo inoltre un manifesto del gruppo femminile che risale
all'inverno 1952-53 che abbiamo rintracciato su un numero del gennaio
'53 del Seme Anarchico.
Poveri figli nostri!
Sì, ci preoccupiamo noi dei figli nostri, visto che voi, uomini
saggi, non ve ne preoccupate. Vogliamo formare ad essi una coscienza
che voi non avete più. Vogliamo che i nostri figli, usciti
dalla tenebra fascista, si innondino di luce nuova, che li guidi verso
una vita nuova e libera.
Voi, saltimbanchi della politica, che aspirate soltanto al potere per
soddisfare i vostri istinti e le vostre ambizioni, dimenticate che i
figli nostri purtroppo vi guardano onde apprendere il verbo del giusto
e del vero.
Quale delusione per essi!
Dei più alti ideali di libertà e fratellanza ne avete
fatto scempio. Con le vostre pagliacciate, che chiamate tattiche
politiche, avete infranto tutte le conquiste sociali, mistificando gli
ideali più puri tramandatici dai nostri maestri. L'osceno
spettacolo che oggi date in pubblico ludibrio, smascherando a vicenda i
vostri raggiri e le vostre malefatte, non serve davvero ad educare i
giovani e ad indicare ad essi la via da percorrere per raggiungere il
bene sociale.
La borghesia ride; e la reazione si rafforza contro voi e contro tutti,
mentre il clero uscito per opera vostra dagli antri oscuri ove la forza
del VERO lo aveva relegato, occhieggia soddisfatto, pronto a deturpare
l'ingenuo candore dei figli nostri!
E gli uomini grandi preparano nuovi massacri e nuovi terribili
strumenti di morte! E' il totalitarismo che avanza da oriente e da
occidente.
Come pretendere che i nostri figli vi innalzino ancora una volta al
potere, a quel potere che non darà mai ad essi la libertà
e l'uguaglianza cui tutti gli esseri umani hanno diritto, e che voi
calpestate?
Basta! Vi diciamo basta!
Noi madri di tutti i paesi ci opporremo alle vostre macchinazioni e
lotteremo affinchè i figli nostri siano in grado di formarsi una
coscienza libera che li faccia pensare ed agire col proprio cervello
nell'interesse massimo della libertà e delle generazioni future.
Il Gruppo Anarchico Femminile Virgilia D'Andrea
Bologna 1952
Si segnala che il contesto storico era caratterizzato da una
recrudescenza della politica dei blocchi contrapposti a livello
mondiale, con il maccartismo imperante negli Usa e le ultime purghe
staliniste nel campo bolscevico. Tale situazione si ripercuoteva in
Italia con forti implicazioni anche di tipo psicologico, oltre che
politico e sociale, come testimonia questo passaggio tratto da
Volontà del gennaio 1953:
"Così son veri oggi i fatti incredibili dei campi di sterminio
nazisti e dei campi di lavoro forzato bolscevichi, ed i processi di
Mosca e di Praga, e la caccia alle streghe di Washington, e tra noi la
fanatizzazione progressiva di marca PC e DC con la disperata
conclusione che chi riesce a tenersi con l'animo suo fuori del barbaro
comandare ubbidire si sente solo, prigioniero in un monco soffocante e
gelatinoso che lo indurrebbe a rinchiudersi sempre più in se
stesso poiché tutte le vie d'azione libera sono vie chiuse.
Eppure l'avvenire è certo: a condizione che non tutti cedano ai
politici, che alcuni resistano fuori dei loro
eserciti".
Marabbo