Umanità Nova, n.9 dell'8 marzo 2009, anno 89

"Basta! Vi diciamo basta!" Il gruppo anarchico femminile Virgilia d'Andrea


el marzo 1949 per volontà di alcune compagne della Federazione Anarchica Bolognese viene intrapresa la costituzione di un gruppo femminile anarchico. Le aderenti si riuniscono la domenica pomeriggio in Via Fondazza n. 16 (sede del "Gruppo Attilio Diolaiti"). Tra le iniziative delle compagne si registra una festa di beneficenza che si tiene domenica 9 ottobre 1949 al "Bar Trattoria del Lino" in Via Porrettana, località Meloncello, fuori Porta Saragozza. Di seguito riportiamo il programma della festa:
"Inizio del trattenimento con discorso di inaugurazione ore 15. Dopo, l'orchestra composta di cinque elementi (tutti compagni) si esibirà in ballabili. Seguiranno romanze cantate da tenori e baritoni accompagnati dal piano. Canti corali. Esibizioni umoristiche. Alle ore 21 un compagno medico terrà una breve conferenza sulla educazione sessuale. Continuerà il trattenimento fino a ora avanzata. Per la suddetta festa sono a disposizioni due sale: una all'aperto e l'altra al coperto. Saranno distribuiti fiori artificiali onde ottenere il ricavato per il Mutuo Appoggio".
Riproduciamo inoltre un manifesto del gruppo femminile che risale all'inverno 1952-53 che abbiamo rintracciato su un numero del gennaio '53 del Seme Anarchico.

Poveri figli nostri!

Sì, ci preoccupiamo noi dei figli nostri, visto che voi, uomini saggi, non ve ne preoccupate. Vogliamo formare ad essi una coscienza che voi non avete più.  Vogliamo che i nostri figli, usciti dalla tenebra fascista, si innondino di luce nuova, che li guidi verso una vita nuova e libera.
Voi, saltimbanchi della politica, che aspirate soltanto al potere per soddisfare i vostri istinti e le vostre ambizioni, dimenticate che i figli nostri purtroppo vi guardano onde apprendere il verbo del giusto e del vero.
Quale delusione per essi!
Dei più alti ideali di libertà e fratellanza ne avete fatto scempio. Con le vostre pagliacciate, che chiamate tattiche politiche, avete infranto tutte le conquiste sociali, mistificando gli ideali più puri tramandatici dai nostri maestri. L'osceno spettacolo che oggi date in pubblico ludibrio, smascherando a vicenda i vostri raggiri e le vostre malefatte, non serve davvero ad educare i giovani e ad indicare ad essi la via da percorrere per raggiungere il bene sociale.
La borghesia ride; e la reazione si rafforza contro voi e contro tutti, mentre il clero uscito per opera vostra dagli antri oscuri ove la forza del VERO lo aveva relegato, occhieggia soddisfatto, pronto a deturpare l'ingenuo candore dei figli nostri!
E gli uomini grandi preparano nuovi massacri e nuovi terribili strumenti di morte! E' il totalitarismo che avanza da oriente e da occidente.
Come pretendere che i nostri figli vi innalzino ancora una volta al potere, a quel potere che non darà mai ad essi la libertà e l'uguaglianza cui tutti gli esseri umani hanno diritto, e che voi calpestate?
Basta! Vi diciamo basta!
Noi madri di tutti i paesi ci opporremo alle vostre macchinazioni e lotteremo affinchè i figli nostri siano in grado di formarsi una coscienza libera che li faccia pensare ed agire col proprio cervello nell'interesse massimo della libertà e delle generazioni future.

Il Gruppo Anarchico Femminile Virgilia D'Andrea
Bologna 1952

Si segnala che il contesto storico era caratterizzato da una recrudescenza della politica dei blocchi contrapposti a livello mondiale, con il maccartismo imperante negli Usa e le ultime purghe staliniste nel campo bolscevico. Tale situazione si ripercuoteva in Italia con forti implicazioni anche di tipo psicologico, oltre che politico e sociale, come testimonia questo passaggio tratto da Volontà del gennaio 1953:
"Così son veri oggi i fatti incredibili dei campi di sterminio nazisti e dei campi di lavoro forzato bolscevichi, ed i processi di Mosca e di Praga, e la caccia alle streghe di Washington, e tra noi la fanatizzazione progressiva di marca PC e DC con la disperata conclusione che chi riesce a tenersi con l'animo suo fuori del barbaro comandare ubbidire si sente solo, prigioniero in un monco soffocante e gelatinoso che lo indurrebbe a rinchiudersi sempre più in se stesso poiché tutte le vie d'azione libera sono vie chiuse. Eppure l'avvenire è certo: a condizione che non tutti cedano ai politici, che alcuni resistano fuori dei loro eserciti".             

Marabbo

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