A cura di Raffaele
Nel luglio del 2008 i lavoratori della Alrosa, la più grande
società mineraria russa specializzata nell'estrazione di
diamanti, si organizzano in un sindacato indipendente. La zona dove
vivono e lavorano i dipendenti della Alrosa si trova nel nord-est della
Russia, nella Repubblica di Jacuzia, precisamente nella città di
Udachniy. Uno dei leader del sindacato, Valentin Urusov, è stato
arrestato il 3 settembre per possesso di droga, mentre stava conducendo
verso la fine una lunga vertenza con la dirigenza della compagnia. A
dicembre è stato condannato a 6 anni di reclusione in un campo
di lavoro. L'inchiesta della polizia presenta diverse ambiguità
e subito il sindacato di Urusov ha denunciato la montatura. I compagni
dell' Anarchist Black Cross di Mosca si sono attivati per contribuire
alla difesa e alle spese legali.
Fonti:
www.ainfos.ca
www.avtonom.org/english
Mercoledì 24 febbraio un gruppo di nazisti getta una granata
all'interno del Network for Political and Social Rights, un centro
sociale che offre assistenza pratica e legale agli immigrati. Due
giorni dopo, il 26 febbraio, un corteo di protesta contro questo infame
gesto attraversa Atene; un gruppo di manifestanti si stacca dal corteo
e attacca il quartiere generale del quotidiano di destra
"Apogevmatini", responsabile di numerosi attacchi contro il movimento.
Il 27 febbraio alcuni studenti vestiti con maschere di carnevale
"addobbano" una scuola privata destinata ai rampolli della classe
dirigente, il college Atene, con scritte anarchiche e secchiate di
vernice. La polizia non gradisce e arresta due ragazzini (uno di 13 e
una 12 anni), ma li rilascia in seguito all'intervento degli altri
studenti. Dal 2 marzo inizia la rivolta degli immigrati afgani a
Patrasso: per diversi giorni vengono erette barricate e bloccate le
strade in seguito al ferimento di un immigrato che, come tutti gli
altri, tentava di nascondersi sotto un tir per passare la frontiera. La
polizia interviene in maniera pesante e molti afgani vengono picchiati
e arrestati. Il 4 marzo una nuova grande manifestazione attraversa
Atene, mentre in contemporanea un corteo si svolge anche a Salonicco.
Alcuni dei manifestanti attaccano gli uffici dell'organizzazione
nazista Golden Dawn, responsabile di numerosi attentati contro
immigrati, anarchici, attivisti. Gli uffici dell'organizzazione vengono
bruciati e distrutti. Intanto continuano le occupazioni e gli scioperi,
come quello che stanno portando avanti i lavoratori del Partenone, che
è stato chiuso a causa dello sciopero.
Fonti:
http://grecia-libertaria.blogspot.com
http://athens.indymedia.org
L'incontro di coppa Davis di tennis tra Svezia e Israele, il 7 marzo
scorso, è stato il pretesto per ribadire la rabbia contro la
politica militarista del governo israeliano e l'attacco a Gaza. A
Malmö più di seimila persone, di cui molte appartenenti
alla comunità palestinese, hanno sfilato in corteo in
solidarietà alla popolazione palestinese colpita dai
bombardamenti dell'esercito israeliano. Nei dintorni dello Stadio la
polizia ha attaccato il blocco anarchico, che ha risposto con il
lancio di pietre contro i blindati della polizia. Al termine della
giornata vi sono stati 7 fermati fra i manifestanti.
Fonti:
http://sweden.indymedia.org
Mercoledì 4 marzo il Movimento contro lo sfruttamento (LKP) – organizzazione formata da una trentina di partiti, sindacati, associazioni - ha firmato la cessazione dello sciopero generale. Per 44 giorni circa il 10% della popolazione era scesa in piazza, portando avanti una piattaforma di rivendicazioni economiche, tra le quali l'aumento del salario minimo e delle pensioni di 200 euro mensili. Il salario medio dei lavoratori di quest'isola caraibica (a governo francese) è sempre stato assai più basso di quello francese e il costo della vita ben più alto – dal momento che i monopolisti bianchi controllano storicamente le importazione e le esportazioni: le cifre ufficiali parlano a oggi di circa il 25% di disoccupati. Dopo sei settimane di paralisi dell'isola, e dopo che il governo francese a inizio marzo aveva deciso di destinare circa 900 milioni di euro "per risolvere la crisi", la confederazione degli industriali ha infine accettato di siglare l'accordo sugli aumenti.
Fonti:
www.cnt.org
www.lemonde.fr
The Nation