Umanità Nova, n.10 del 15 marzo 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Russia: libertà per Valentin Urusov!

Nel luglio del 2008 i lavoratori della Alrosa, la più grande società mineraria russa specializzata nell'estrazione di diamanti, si organizzano in un sindacato indipendente. La zona dove vivono e lavorano i dipendenti della Alrosa si trova nel nord-est della Russia, nella Repubblica di Jacuzia, precisamente nella città di Udachniy. Uno dei leader del sindacato, Valentin Urusov, è stato arrestato il 3 settembre per possesso di droga, mentre stava conducendo verso la fine una lunga vertenza con la dirigenza della compagnia. A dicembre è stato condannato a 6 anni di reclusione in un campo di lavoro. L'inchiesta della polizia presenta diverse ambiguità e subito il sindacato di Urusov ha denunciato la montatura. I compagni dell' Anarchist Black Cross di Mosca si sono attivati per contribuire alla difesa e alle spese legali.

Fonti:
www.ainfos.ca
www.avtonom.org/english

Grecia: la rivolta è viva

Mercoledì 24 febbraio un gruppo di nazisti getta una granata all'interno del Network for Political and Social Rights, un centro sociale che offre assistenza pratica e legale agli immigrati. Due giorni dopo, il 26 febbraio, un corteo di protesta contro questo infame gesto attraversa Atene; un gruppo di manifestanti si stacca dal corteo e attacca il quartiere generale del quotidiano di destra "Apogevmatini", responsabile di numerosi attacchi contro il movimento. Il 27 febbraio alcuni studenti vestiti con maschere di carnevale "addobbano" una scuola privata destinata ai rampolli della classe dirigente, il college Atene, con scritte anarchiche e secchiate di vernice. La polizia non gradisce e arresta due ragazzini (uno di 13 e una 12 anni), ma li rilascia in seguito all'intervento degli altri studenti. Dal 2 marzo inizia la rivolta degli immigrati afgani a Patrasso: per diversi giorni vengono erette barricate e bloccate le strade in seguito al ferimento di un immigrato che, come tutti gli altri, tentava di nascondersi sotto un tir per passare la frontiera. La polizia interviene in maniera pesante e molti afgani vengono picchiati e arrestati. Il 4 marzo una nuova grande manifestazione attraversa Atene, mentre in contemporanea un corteo si svolge anche a Salonicco. Alcuni dei manifestanti attaccano gli uffici dell'organizzazione nazista Golden Dawn, responsabile di numerosi attentati contro immigrati, anarchici, attivisti. Gli uffici dell'organizzazione vengono bruciati e distrutti. Intanto continuano le occupazioni e gli scioperi, come quello che stanno portando avanti i lavoratori del Partenone, che è stato chiuso a causa dello sciopero.

Fonti:
http://grecia-libertaria.blogspot.com
http://athens.indymedia.org

Svezia: per Gaza

L'incontro di coppa Davis di tennis tra Svezia e Israele, il 7 marzo scorso, è stato il pretesto per ribadire la rabbia contro la politica militarista del governo israeliano e l'attacco a Gaza. A Malmö più di seimila persone, di cui molte appartenenti alla comunità palestinese, hanno sfilato in corteo in solidarietà alla popolazione palestinese colpita dai bombardamenti dell'esercito israeliano. Nei dintorni dello Stadio la polizia ha attaccato il blocco anarchico, che ha risposto con  il lancio di pietre contro i blindati della polizia. Al termine della giornata vi sono stati 7 fermati fra i manifestanti.

Fonti:
http://sweden.indymedia.org

Guadalupa: dopo lo sciopero

Mercoledì 4 marzo il Movimento contro lo sfruttamento (LKP) – organizzazione formata da una trentina di partiti, sindacati, associazioni - ha firmato la cessazione dello sciopero generale. Per 44 giorni circa il 10% della popolazione era scesa in piazza,  portando avanti una piattaforma di rivendicazioni economiche, tra le quali l'aumento del salario minimo e delle pensioni di 200 euro mensili. Il salario medio dei lavoratori di quest'isola caraibica (a governo francese) è sempre stato assai più basso di quello francese e il costo della vita ben più alto – dal momento che i monopolisti bianchi controllano storicamente le importazione e le esportazioni: le cifre ufficiali parlano a oggi di circa il 25% di disoccupati. Dopo sei settimane di paralisi dell'isola, e dopo che il governo francese a inizio marzo aveva deciso di destinare  circa 900 milioni di euro "per risolvere la crisi", la confederazione degli industriali ha infine accettato di siglare l'accordo sugli aumenti.

Fonti:
www.cnt.org
www.lemonde.fr
The Nation

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