"I banchieri si credono ancora le persone più brillanti al
mondo e insistono nel pretendere ricchi bonus per restare sulle loro
lucide poltrone. Sono sfavillanti come Maria Antonietta, ma rischiano
di fare la medesima fine se non si svegliano, rendendosi conto del
casino che hanno combinato" (commento all'articolo "Bossnapping and
Bankerphobia" pubblicato dal Guardian del 27 Marzo).
Ma andiamo per ordine.
- Il 12 Marzo Serge Foucher, manager della Sony France, viene
sequestrato dai suoi ex dipendenti, in procinto di essere licenziati in
massa a causa della chiusura dell'azienda; verrà liberato 24 ore
dopo, solo quando la Sony accetterà di scendere a patti.
- Il 16 Marzo gli operai della Continental di Clairoix (Francia)
gratificano con un lancio di uova e con il fumo acre dei pneumatici
incendiati gli amministratori della società, ormai in via di
chiusura, che si erano riuniti a Reims proprio per evitare
contestazioni.
- Il 25 Marzo, ancora in Francia, è la volta di Luc Rousselet,
manager della 3M, che viene per così dire "ospitato" per 2
giorni e 2 notti negli uffici della fabbrica, dalla quale stanno per
essere licenziati 110 dipendenti. Anche in questo caso la 3M deve
cedere e riaprire le trattative.
- Il 26 Marzo scoppia in Gran Bretagna il caso Goodwin. La lussuosa
magione di Sir Fred Goodwin, ex Chief Executive Officer della Royal
Bank of Scotland, "Fred the Shred" per la sua abilità nel
tagliare i costi a spese del personale, viene attaccata nottetempo da
alcuni buontemponi i quali fracassano i vetri delle finestre al piano
terra e sfasciano una Mercedes nera parcheggiata poco distante. Gli
sconosciuti in seguito rivendicano via email il misfatto, firmandosi
"bankbossesarecriminals" e affermano "questo è solo l'inizio".
(Sir Fred aveva abbandonato a fine Gennaio la R.B.S. con una
pensione annua di ben 800.000 euro benché la sua ex banca,
ormai ridotta in macerie, sia poi stata salvata in extremis da un
intervento diretto del Governo).
- Nel frattempo scoppia negli USA la grana della prima compagnia di
assicurazioni al mondo, la AIG (nazionalizzata causa dissesto), i cui
manager si assicurano bonus stratosferici, ma vengono subito dopo colti
con le mani nel sacco e vengono pubblicamente insultati, minacciati di
morte finché, sottoposti ad una vera gogna mediatica,
terrorizzati non restituiscono il maltolto.
Per dovere di cronaca, vale comunque la pena di specificare che -
cosa forse non a tutti nota - il diritto di primogenitura in fatto di
sequestro di manager spetta ad un gruppo di operai Cinesi e risale allo
scorso autunno. Costoro infatti, abbandonati su di un isola
dell'Atlantico dove stavano svolgendo lavori per conto di una
società israeliana finita in bancarotta, vista la mala parata
avevano pensato bene di sequestrare i direttori dei lavori, ottenendo
così il rimpatrio e gli stipendi arretrati.
Tutta questa sequenza di fatti ha ovviamente suscitato l'interesse
della stampa mondiale che, se inizialmente aveva citato i fatti
francesi giudicandoli tutto sommato folcloristici e tipici del costume
locale, di fronte alle dure reazioni dei cittadini per lo scandalo
della americana AIG, ma soprattutto dopo l'assalto alla residenza di
Sir Goodwin, intravvedendo forse un reato di lesa Maestà nei
confronti di uno di quei manager fino a ieri osannati, si è
buttata a corpo morto in articoli dai titoli suggestivi quali "È
partita la caccia ai manager" oppure "La crisi scatena l'odio:
sequestri e assalti", articoli nei quali si descrive "la cieca furia
dei risparmiatori traditi" che " ... è un'onda sempre più
alta e sempre più violenta." ed ancora "... è una miscela
esplosiva e ormai rischia di deflagrare!" e si sono spinti addirittura
a chiedersi se la Crisi economica non rischi di resuscitare la Lotta di
Classe.
In effetti, oltre a quanto già si è verificato in Grecia
a fine 2008, in Gran Bretagna, già dall'inizio dell'anno, un
rapporto confidenziale della Polizia paventava entro la prossima estate
il verificarsi di sommosse sociali di particolare intensità,
dovute all'impatto che la crisi economica sta avendo tra tutte le
classi sociali, in particolare tra la classe media. Ad esempio, i
vicini dello sfortunato Sir Fred Goodwin, pur condannando l'assalto
alla di lui magione, hanno pur tuttavia affermato di "comprenderne" le
motivazioni.
Sicuramente già ora l'atmosfera si sta riscaldando se il
professor Chris Knight, titolare della cattedra di Antropologia
all'Università di Londra Est, è stato sospeso
dall'incarico per avere candidamente dichiarato alla BBC, in relazione
all'imminente G20 di Londra, che durante le contromanifestazioni molti
banchieri verranno appesi per il collo ai lampioni, ma – si augura –
per il momento solo in effige. "Loro, i banchieri, non si immaginano
neppure l'odio che hanno attirato su di sé".
Se si comprende facilmente come le elite al potere comincino ora a
sentirsi un tantino assediate, da parte di chi scrive si può
tranquillamente affermare che tutti i fatti sopra descritti, pur
rappresentando il chiaro ed inevitabile sintomo di qualcosa che sta
finalmente montando pian piano alla superficie, ben difficilmente -
allo stato attuale delle cose - potranno scatenare niente altro che non
sia un semplice, anche se mai inutile, movimento generico di protesta.
Innanzitutto perché i fatti avvenuti in Francia - per quanto
oggetto di strombazzamenti sui media - sono in realtà reazioni
puramente difensive messe in atto da chi, in mancanza di valide
alternative per la propria sopravvivenza, non chiede altro che di
mantenere un posto di lavoro, quale che sia; per quanto poi riguarda la
messa alla gogna di Manager e Banchieri, si rischia di fallire
clamorosamente il bersaglio.
Maledicendo infatti i manager rapaci ed i banchieri truffaldini come se
fossero i "cattivi" della vicenda, siamo ben lontani dal mettere
concretamente in discussione il tipo di società nella quale
viviamo, quella del Capitalismo globale, proprio quel Capitalismo che
ora sta affannosamente ricucendo gli strappi da lui stesso creati e che
tenta di risalire la china dalla quale, in appena 2 anni, è
bruscamente rovinato a valle.
Senza una critica decisa e puntuale non dei semplici attori, ma
dell'intero e perverso meccanismo, in mancanza di una azione che
riconosca esattamente per quello che rappresenta e quindi rifiuti nella
sua totalità il cosiddetto Pensiero Unico capitalista che
ha ormai infettato ogni aspetto della nostra vita quotidiana, ogni
sommovimento sociale - per quanto anche di considerevoli dimensioni -
è destinato a perdersi in futili esercizi di semplice
contestazione.
V. Nozières