Umanità Nova, n.13 del 5 aprile 2009, anno 89

Sequestro di classe


"I banchieri si credono ancora le persone più brillanti al mondo e insistono nel pretendere ricchi bonus per restare sulle loro lucide poltrone. Sono sfavillanti come Maria Antonietta, ma rischiano di fare la medesima fine se non si svegliano, rendendosi conto del casino che hanno combinato" (commento all'articolo "Bossnapping and Bankerphobia"  pubblicato dal Guardian del 27 Marzo).
 
Ma andiamo per ordine.
- Il 12 Marzo Serge Foucher, manager della Sony France, viene sequestrato dai suoi ex dipendenti, in procinto di essere licenziati in massa a causa della chiusura dell'azienda; verrà liberato 24 ore dopo, solo quando la Sony accetterà di scendere a patti.
- Il 16 Marzo gli operai della Continental di Clairoix (Francia) gratificano con un lancio di uova e con il fumo acre dei pneumatici incendiati gli amministratori della società, ormai in via di chiusura, che si erano riuniti a Reims proprio per evitare contestazioni.
- Il 25 Marzo, ancora in Francia, è la volta di Luc Rousselet, manager della 3M, che viene per così dire "ospitato" per 2 giorni e 2 notti negli uffici della fabbrica, dalla quale stanno per essere licenziati 110 dipendenti. Anche in questo caso la 3M deve cedere e riaprire le trattative.
- Il 26 Marzo scoppia in Gran Bretagna il caso Goodwin. La lussuosa magione di Sir Fred Goodwin, ex Chief Executive Officer della Royal Bank of Scotland, "Fred the Shred" per la sua abilità nel tagliare i costi a spese del personale, viene attaccata nottetempo da alcuni buontemponi i quali fracassano i vetri delle finestre al piano terra e sfasciano una Mercedes nera parcheggiata poco distante. Gli sconosciuti in seguito rivendicano via email il misfatto, firmandosi "bankbossesarecriminals" e affermano "questo è solo l'inizio". (Sir Fred aveva abbandonato  a fine Gennaio la R.B.S. con una pensione annua di ben 800.000 euro  benché la sua ex banca, ormai ridotta in macerie, sia poi stata salvata in extremis da un intervento diretto del Governo).
- Nel frattempo scoppia negli USA la grana della prima compagnia di assicurazioni al mondo, la AIG (nazionalizzata causa dissesto), i cui manager si assicurano bonus stratosferici, ma vengono subito dopo colti con le mani nel sacco e vengono pubblicamente insultati, minacciati di morte finché, sottoposti ad una vera gogna mediatica, terrorizzati non restituiscono il maltolto.
Per dovere di cronaca, vale comunque la pena di specificare  che - cosa forse non a tutti nota - il diritto di primogenitura in fatto di sequestro di manager spetta ad un gruppo di operai Cinesi e risale allo scorso autunno. Costoro infatti, abbandonati su di un isola dell'Atlantico dove stavano svolgendo lavori per conto di una società israeliana finita in bancarotta, vista la mala parata avevano pensato bene di sequestrare i direttori dei lavori, ottenendo così il rimpatrio e gli stipendi arretrati.
Tutta questa sequenza di fatti ha ovviamente suscitato l'interesse della stampa mondiale che, se inizialmente aveva citato i fatti francesi giudicandoli tutto sommato folcloristici e tipici del costume locale, di fronte alle dure reazioni dei cittadini per lo scandalo della americana AIG, ma soprattutto dopo l'assalto alla residenza di Sir Goodwin, intravvedendo forse un reato di lesa Maestà nei confronti di uno di quei manager fino a ieri osannati, si è buttata a corpo morto in articoli dai titoli suggestivi quali "È partita la caccia ai manager" oppure "La crisi scatena l'odio: sequestri e assalti", articoli nei quali si descrive "la cieca furia dei risparmiatori traditi" che " ... è un'onda sempre più alta e sempre più violenta." ed ancora "... è una miscela esplosiva e ormai rischia di deflagrare!" e si sono spinti addirittura a chiedersi se la Crisi economica non rischi di resuscitare la Lotta di Classe.
In effetti, oltre a quanto già si è verificato in Grecia a fine 2008, in Gran Bretagna, già dall'inizio dell'anno, un rapporto confidenziale della Polizia paventava entro la prossima estate il verificarsi di sommosse sociali di particolare intensità, dovute all'impatto che la crisi economica sta avendo tra tutte le classi sociali, in particolare tra la classe media. Ad esempio, i vicini dello sfortunato Sir Fred Goodwin, pur condannando l'assalto alla di lui magione, hanno pur tuttavia affermato di "comprenderne" le motivazioni.
Sicuramente già ora l'atmosfera si sta riscaldando se il professor Chris Knight, titolare della cattedra di Antropologia all'Università di Londra Est, è stato sospeso dall'incarico per avere candidamente dichiarato alla BBC, in relazione all'imminente G20 di Londra, che durante le contromanifestazioni molti banchieri verranno appesi per il collo ai lampioni, ma – si augura – per il momento solo in effige. "Loro, i banchieri, non si immaginano neppure l'odio che hanno attirato su di sé".
Se si comprende facilmente come le elite al potere comincino ora a sentirsi un tantino assediate, da parte di chi scrive si può tranquillamente affermare che tutti i fatti sopra descritti, pur rappresentando il chiaro ed inevitabile sintomo di qualcosa che sta finalmente montando pian piano alla superficie, ben difficilmente - allo stato attuale delle cose - potranno scatenare niente altro che non sia un semplice, anche se mai inutile, movimento generico di protesta.
Innanzitutto perché i fatti avvenuti in Francia - per quanto oggetto di strombazzamenti sui media - sono in realtà reazioni puramente difensive messe in atto da chi, in mancanza di valide alternative per la propria sopravvivenza, non chiede altro che di mantenere un posto di lavoro, quale che sia; per quanto poi riguarda la messa alla gogna di Manager e Banchieri, si rischia di fallire clamorosamente il bersaglio.
Maledicendo infatti i manager rapaci ed i banchieri truffaldini come se fossero i "cattivi" della vicenda, siamo ben lontani dal mettere concretamente in discussione il tipo di società nella quale viviamo, quella del Capitalismo globale, proprio quel Capitalismo che ora sta affannosamente ricucendo gli strappi da lui stesso creati e che tenta di risalire la china dalla quale, in appena 2 anni, è bruscamente rovinato a valle.
Senza una critica decisa e puntuale non dei semplici attori, ma dell'intero e perverso meccanismo, in mancanza di una azione che riconosca esattamente per quello che rappresenta e quindi rifiuti nella sua totalità il cosiddetto Pensiero Unico capitalista che  ha ormai infettato ogni aspetto della nostra vita quotidiana, ogni sommovimento sociale - per quanto anche di considerevoli dimensioni - è destinato a perdersi in futili esercizi di semplice contestazione.

V. Nozières

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