Umanità Nova, n.13 del 5 aprile 2009, anno 89

Il castello dei privilegi: loro la crisi non la pagano


Il 10% delle famiglie più ricche possiede oggi in Italia il 42% della ricchezza totale (1).
A fronte delle sempre più miserevoli condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori (il salario medio mensile non supera da anni la soglia di mille euro) stanno l'immensa disponibilità di denaro, risorse e privilegi di pochi.
E su queste questioni ben poca enfasi dalla grancassa del potere.
Per proteggere con le leggi la minoranza di ricchi, il governo mette a disposizione i suoi guardiani: deputati, senatori, ministri tutti lautamente corrisposti.
Secondo i dati a disposizione (2) un deputato percepisce mensilmente un'indennità al netto di 5.500 € circa, gli sono riconosciuti una diaria di 4.000 € e un rimborso spese di 4.200 € (dato dal suo gruppo parlamentare).
L'elenco continua con l'uso completamente gratuito sul territorio nazionale di autostrade, treni, traghetti, aerei (con rimborso spese trimestrale variabile da 3.300 € a 4.000 € per gli spostamenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino), un rimborso annuo pari a 3.100 € per spese telefoniche, senza  tralasciare il trattamento di fine-rapporto (sic!) dato dagli assegni di fine mandato e vitalizio. Ai senatori (2) è corrisposto un trattamento economico maggiorato dell'80% circa rispetto a quello dei  deputati… come si può arguire: più in alto si sale la scala, più "pecunia vocat"!
Tutte queste forse noiose cifre a testimonianza, come se non bastasse, delle profonde disuguaglianze nella popolazione sancite da questo sistema curiosamente denominato democrazia". Prendendo a prestito una frase di Noam Chomsky: anche in un mondo dominato da titanici centri di potere finanziario costruire il bene comune e accrescere la possibilità di decidere veramente delle nostre vite è ancora possibile…  ma non si pensi di risolverlo mettendo una croce su una scheda!

M@rio

(1)    rapporto Ocse growing unequal
(2)    siti internet di camera e senato

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