Ancora una strage scampata. L'incidente a Tamai di Brugnera che ha
visto un F-16 in avaria della base di Aviano sganciare due serbatoi
sopra a un casolare di campagna, distruggendo parte del tetto,
macchinari, spargendo sulla zona il carburante a composizione segreta,
e arrivando a pochi metri dove un bambino giocava non è che
l'ennesimo che la popolazione subisce tra Friuli, Veneto e Trentino.
Nel 2007 un F16 decollato dalla base di Aviano, precipitando,
sfiorò le abitazioni di Fusine e Soramaè, piccole
frazioni di Zoldo Alto, in provincia di Belluno, per poi disintegrarsi,
sotto gli occhi sbalorditi dei residenti, in un bosco vicino. Un
elicottero americano Black Hawk partito da Aviano precipitò in
Veneto sul greto del Piave, a pochi metri dal ponte dell'autostrada,
provocando la morte di alcuni militari americani. La strage non fu
scampata invece nel 1998 dai 20 morti del Cermis quando un Prowler
della base tranciò i cavi della funivia di cavalese dove si
trovavano. In mezzo a questi gravi "effetti collaterali" come si
chiamano in gergo militaresco vi sono una miriade di danni causati
dall'attività della base di Aviano come l'inquinamento acustico,
delle falde e dell'aria, la costruzione di alloggi e viabilità
ad hoc per servizi e attività che saranno poi dismesse o
comunque inservibili.
E mentre il comando dell'aviazione USA verifica la possibilità
di spostare gli F-16 in Polonia e tutti i danni, compresi i morti
ammazzati, non sono di giurisdizione italiana, come si è
affrettato a dire il Procuratore Delpino, a testimoniare che "tutto
possono e nulla devono", si continua a subire passivamente questi
giochi mortiferi invece di fare buon uso di esperienze e strumenti di
partecipazione che possiamo usare già oggi.
Come Comititato Unitario contro Aviano 2000 abbiamo organizzato un
convegno internazionale a cui è seguito un libro che propone
esempi di come sia possibile intraprendere una conversione preventiva
su più livelli, nel coinvolgimento delle popolazioni locali a
primi ma determinati passi amministrativi comunali e regionali per
progettare un futuro senza base cioè senza danni ambientali e
senza stragi di civili e soprattutto riqualificando i lavoratori civili
della base, sostenendo l'occupazione con un progetto di cittadella del
fotovoltaico all'avanguardia in tempi di crisi ecologica ed economica e
aumentando la qualità della vita di tutti gli abitanti.
Quando la dignità ed il coraggio prenderanno il posto della rassegnazione?
Comitato Unitario Contro Aviano 2000