Mentre la gente era ancora in strada a Londra la protesta è
riapparsa a Strasburgo: decine di fermi e arresti non hanno scoraggiato
una protesta che è andata avanti per tre giorni. I soliti
"Grandi" festeggiavano, beati loro, il sessantesimo anno della NATO,
con il testa il primario obiettivo di rafforzare la presenza militare
atlantica in Afghanistan. Gli abitanti della città
francese, presidiata in ogni angolo, protestavano invece per
l'invadente presenza delle forze dell'ordine.
Giovedì 2 aprile una prima manifestazione ha attraversato una
Strasburgo militarizzata, con i poliziotti che per difendere i luoghi
del vertice hanno caricato, dando il via agli scontri. La condotta
aggressiva delle trentamila forze dell'ordine presenti, tra polizia
francese e tedesca, non ha evitato che qualche migliaio di persone il
giorno dopo si dirigesse verso il centro città, dichiarata al
solito "zona rossa", nel tentativo di bloccare le vie di accesso al
vertice: la manifestazione pacifica è stata attaccata a freddo.
Questa l'ulteriore ragione per cui sabato 4 aprile trentamila persone
hanno dato il via a un corteo imponente e determinato, anticapitalista
e antimilitarista, e soprattutto deciso a far la festa ai "Grandi".
Già in mattinata una quarantina di persone – a circa un
chilometri dalla zona rossa - erano state bloccate dalla polizia sia a
Strasburgo che a Kehl, in Germania, in diversi cortei. Per
bloccare la grande manifestazione del pomeriggio in cui si univano due
cortei provenienti da aree diverse della città, l'"intelligence"
ha invece posizionato il primo posto di blocco a 40 km dalla
città e i soliti poliziotti non hanno risparmiato i lacrimogeni,
caricando e accerchiando il corteo. Al che sono state erette barricate,
è stato appiccato fuoco a un posto di frontiera francese
abbandonato, un albergo e diverse vetrine sono venute giù: oltre
ai lacrimogeni i poliziotti hanno sparato proiettili rivestiti di
plastica che hanno provocato una cinquantina di feriti. Gli scontri
sono stati violenti sul ponte del Vauban e sul ponte dell'Europa, ma
anche a Kehl e Baden Baden, al di là della frontiera, e alla
fine della giornata venivano contati numerosi arresti.
RedB