Umanità Nova, n.14 del 12 aprile 2009, anno 89

Grecia. Sciopero Generale!


Il 2 aprile un nuovo sciopero generale, dopo quello di dicembre, ha paralizzato la Grecia: lavoratori e lavoratrici dei settori pubblici e privati hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza per tutta la giornata. Ad Atene si è svolta un'imponente manifestazione sindacale che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone e altre manifestazioni si sono svolte in diverse zone del paese. Lo sciopero è stato indetto contro le politiche economiche adottate dal governo contro la crisi: 28 miliardi di euro per le banche e nemmeno un soldo per i lavoratori, che vedono il proprio potere d'acquisto diminuire in maniera esponenziale. Questa nuova mossa del governo, che da una parte finanzia i banchieri e dall'altra alza fortemente il livello della repressione, è d'altra parte in linea con le decisioni degli altri paesi dell'Unione Europea: salvare i padroni e affossare i lavoratori.
Ma la rivolta popolare, nata dall'omicidio del giovane Alexandros Grigoropoulos a opera di una pattuglia di poliziotti, non è destinata ad essere fermata tanto presto: le manifestazioni, piccole e grandi, continuano in ogni angolo del paese, così come le occupazioni: solo negli ultimi giorni sono stati occupati gli uffici amministrativi dell'università "Aristotele" di Salonicco e diversi edifici ad Atene, Volos e Patrasso.
A Chania (Creta) e Thiva i detenuti si sono rivoltati e hanno occupato le carceri; per sedare le rivolte il governo ha chiamato l'esercito. Alcuni militari di leva si sono ribellati e hanno espresso il proprio rifiuto, chiaro e netto, a fare da cane da guardia del governo nei confronti della popolazione, degli studenti e dei lavoratori. Hanno anche detto che utilizzare l'esercito fu il primo atto dei golpisti nel 1967. Alla rivolta popolare si aggiungono le azioni che nelle ultime settimane sono rimbalzate su tutti i mezzi di comunicazione internazionali: incendi e attentati contro banche e sedi del partito di governo "Nuova Democrazia" e attacchi contro poliziotti fanno più gola ai giornali che una manifestazione per la difesa di un parco pubblico o la creazione di un asilo autogestito. Ma esse sono solo gli aspetti più appariscenti di una lotta che continua da parecchi mesi e non accenna a fermarsi.

Raffaele

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